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Diaz è un osso duro, ma Signani è stato più forte

DAZN
Rivivi Diaz vs Signani

Non ha avuto ritmo, non ha avuto distanza, non ha avuto quella tenuta extra che per tutta la sua carriera ha fatto la differenza. Eppure Matteo Signani è tornato a casa ancora con il titolo europeo EBU dei pesi medi.

Una cintura che racconta tanto della sua vita, della sua storia, della sua tenacia: l'ha conquistata a quarant'anni ed è già qualcosa di stupefacente. L'ha mantenuta per la seconda volta: dopo averla difesa in Francia, si è ripetuto in Italia contro un signor pugile come Diaz. E l'ha fatto a Roma, pochi chilometri lontano dalla sua Cesena, in un tempio della boxe italiana.

Un match sporco e teso

Si è lasciato qualche incognita, Signani. Inutile nasconderlo. Matteo ha tenuto botta contro un Diaz che non ha fatto nulla per stravincere: ha vinto ai punti dopo 12 round tirati, a tratti sofferti, comunque mai dominati. Il risultato del terzo giudice è stato abbastanza emblematico: 115-114, il vantaggio sostanziale e comunque minimo, buono prevalentemente a confermare la cintura. E magari a riflettere per più di una notte su quanto prodotto. 

La questione si è semplificata all'istante: basta la vittoria o Signani proverà ad andare oltre nei prossimi combattimenti? Pare la prima, anche perché il pugile emiliano non ha avuto dubbi sulle sensazioni: "Sto benissimo, sono partito teso però mi sento bene, ero pronto ad altre dieci riprese". Diaz è stato un osso duro, "ma io sono più forte". L'ha dimostrato, a prescindere dai timori iniziali. Per la prima volta, comunque, abbiamo visto un Matteo umano. Molto umano. 

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Gli ultimi colpi

Inizia a sentirsi il tempo che passa? Sia Diaz che Signani hanno superato i quaranta. I giorni passati sono di più di quelli che passeranno sop "Io mi sento meglio adesso che 10-15 anni fa, mi sento forte fisicamente e il fisico ha retto a tutto ciò che ho chiesto. Ma la mia vita è questa: un monaco buddista è poca roba". Il giaguaro c'è e si sente ancora emozionato, in palestra. "Come il primo giorno". Il sorriso a fine incontro l'ha dimostrato. 

"Qui hanno battuto i grandi pugili italiani. E' stata la forza più", ha poi aggiunto Matteo parlando del Palazzetto di Roma: la buona stella di Nino Benvenuti ha certamente dato una mano, tutto il resto però l'ha fatto la sua voglia di tenere il passo e il fianco dell'avversario. L'ultimo round è stato decisivo: mentre Diaz provava a scalfire la sua difesa, Signani ha giocato di tattica e meno d'istinto. Ha dato un senso ancora una volta profondissimo al suo sacrificio. E sarà pure arrivata per un soffio, questa vittoria. Ma la rincorsa è stata bella lunga.