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Allegri insaziabile: "Dopo il 3-0 abbiamo gestito male la palla. Molto difficile arrivare tra le prime 4"

Gazzetta

È successo come a Udine. Sul 3-0, ovvero quando si è concretizzato il massimo vantaggio, Max Allegri è diventato una furia. In Friuli lo show era andato in onda in tribuna stampa, dove era stato confinato dal giudice sportivo, stavolta a bordo campo. È in questi frangenti che Allegri continua a provare a far crescere il suo Milan: nella gestione dei momenti, nella mentalità, nel non abbassare le difese immunitarie quando la partita è teoricamente portata a casa. Vedremo se stavolta la sfuriata servirà, ma intanto Max trascorrerà indiscutibilmente una fine d'anno serena. In attesa dell'Inter, il Diavolo è tornato davanti a tutti e la bella notizia si accompagna ad altre. Per esempio essere riusciti a chiudere nuovamente la porta a chiave dopo ben sette gol subiti nelle precedenti quattro uscite. Così come l'essersi imposti contro una tipologia di avversari che in questa stagione avevano già messo molto in difficoltà i rossoneri.

"Nkunku è un ragazzo molto sensibile, che ci teneva a far bene - racconta Allegri a fine partita -. Si è sbloccato col rigore, e dopo ha fatto un gol che è nelle sue corde. Può migliorare, come tutti. Nel primo tempo eravamo contratti ma anche ordinati, non abbiamo concesso nulla. Dopo il 3-0 dovevamo avere una gestione migliore della palla. Sono momenti della partita che vanno giocati in modo diverso. Bisogna mantenere la palla e non si fa da fermi, ma in movimento. E noi tenendo palla ferma abbiamo giocato alcune palle difficili e lunghe sotto pressione che abbiamo perso. Su questo possiamo assolutamente migliorare. C'è bisogno di tutti, abbiamo un mese e mezzo importante davanti. La quota scudetto momentaneamente è tra 82 e 84, poi potrebbe anche salire a 86. Oggi per noi era importante vincere dopo i passi falsi con Sassuolo e Napoli. Facciamo un passettino alla volta, abbiamo bisogno di un Leao al 100%, Pulisic non lo è ancora. Bisogna continuare con serenità per tornare in Champions. Arrivare nelle prime quattro è molto difficile. La presenza di Andrea Agnelli? Mi ha fatto molto piacere che sia venuto allo stadio, con lui c'è anche un rapporto umano oltre che professionale".