La Dea continua a volare e a stupire in Champions League, ma tra i confini nazionali l'andamento è troppo altalenante e le zone nobili del campionato ancora troppo distanti.
Negli occhi c'è ancora la splendida vittoria dell'Atalanta in rimonta contro il Chelsea che ha illuminato la notte di Champions alla New Balance Arena. Tre punti in rimonta contro i campioni del Mondo in carica che a questo punto aprono a scenari davvero intriganti e suggestivi per quanto riguarda il prosieguo del percorso in Europa.
La Dea, però, le problematiche maggiori, in questa stagione, le ha sempre avute in campionato dove sin qui ha sempre viaggiato ad andamento troppo intermittente e con prestazioni decisamente rivedibili. In altre parole, quella dei bergamaschi è stata sin qui un'annata a due facce.
Una formazione, quella nerazzurra, capace di volare nel contesto della massima rassegna continentale ma molto attardata in Serie A, contesto nel quale è chiamata a cambiare passo a strettissimo giro di posta.
L'Atalanta, come detto, è stata sin qui protagonista di un percorso super in Champions League. Dopo il tonfo per 4-0 all'esordio contro il PSG campione d'Europa, la Dea ha letteralmente cambiato marcia nelle notti di coppa.
Nelle successive cinque partite, infatti, sono arrivate ben quattro vittorie e un pareggio: 2-1 al Club Brugge e 0-0 con lo Slavia Praga prima del tris di vittorie di fila: colpo esterno a tempo scaduto contro il Marsiglia, lo strepitoso tris di Francoforte e, appunto, la storica rimonta contro il Chelsea.
Dopo sei giornate della League Phase, l'Atalanta è terza con 13 punti. E con due partite ancora da giocare (contro Athletic Bilbao e Union-Saint Gilloise) il sogno di approdare direttamente agli ottavi di finale senza passare dai playoff è a questo punto un obiettivo percorribile.
Molto rivedibile è invece il percorso dell'Atalanta in campionato. Il crollo di Verona, arrivato dopo il successo con la Fiorentina, costringe la Dea a stazionare al 12° posto in classifica, a -8 dalla zona Europa e a -11 dal quarto posto che varrebbe la qualificazione alla prossima Champions League.
Cambiare passo, a questo punto, diventa un imperativo: prima del successo interno di Firenze, l'Atalanta aveva attraversato un incredibile periodo di digiuno che ha visto gli orobici senza vittorie per 70 giorni. E a differenza di quanto visto in Champions, Lookman e compagni hanno spesso dato la sensazione di difettare in termini di approccio e interpretazione nelle sfide tra i confini nazionali.
Del resto, 16 punti in 14 partite è per distacco una delle medie più basse fatte registrare dalla Dea negli ultimi anni: un ritmo da invertire il più velocemente possibile per risalire la china prima che la situazione si possa complicare ulteriormente.
Per svoltare in campionato, dunque, serve infilare una serie di risultati importanti e prestazioni convincenti. Questa sera alla New Balance Arena arriverà il Cagliari di Pisacane, mentre domenica 21 dicembre la Dea sarà di scena al Ferraris per l'ultima trasferta del suo 2025 contro il Genoa.
Un doppio ostacolo a tinte rossoblù, dunque, che la squadra di Palladino è chiamata a superare di slancio e con personalità per tornare a dare ossigeno, vigore e credibilità anche al proprio percorso in Serie A.
Attenzione, però, alle supersfide che attendono l'Atalanta a cavallo delle feste. Domenica 28, alla New Balance Arena, arriverà l'Inter di Cristian Chivu. E giusto per rimanere in tema di notti da brividi, il piatto forte è riservato per sabato 3 gennaio quando nella Città dei Mille ci sarà il grande ritorno di Gian Piero Gasperini per la prima volta da ex atalantino. La prima gara del 2026, infatti, sarà Atalanta-Roma. Una sfida molto sentita e che racchiude in sé un significato davvero speciale perché, è inutile negarlo, vedere Gasperini indossare colori differenti da quelli nerazzurri in quella che per nove anni è stata la sua casa, farà sicuramente un certo effetto.