Due mesi di Luciano Spalletti e qualcosa si è mosso: molto a dire la verità. Il punto di partenza è conosciuto - autostima e risultati - quello di arrivo un punto interrogativo che vale, però, un bel carico di credibilità costruita sull'adrenalina di squadra e sulle ambizioni rinnovate. E allora? Il patto degli otto mesi insieme, presto, potrebbe essere superato da un accordo o, meglio, un progetto fino al giugno del 2028: le prime riflessioni sul tema sono state aperte, le volontà tra le parti convergono. La Juventus ha bisogno, mai come in questa fase della sua storia, di una guida sicura, esperta, autorevole e capace. Il tecnico toscano è entrato nel mondo bianconero con tutto se stesso e ha capito che dentro a questo mondo ogni piccolo particolare è là a giocare per lui, la sua riaffermazione e la sua rinascita professionale dopo l'opaca avventura in azzurro.
Due mesi fa, la firma: a giugno la scadenza di un contratto tra parti che scommettevano l'una sull'altra. Il rinnovo automatico in caso di chiusura della stagione con il pass per la prossima Champions in tasca è cosa vera e scontata, ma non esaustiva: altrimenti parlare di programmazione non avrebbe alcun senso. E, allora? Se il viaggio non è la meta ma il cammino, quello che sta costruendo l'ex ct non è per niente banale: le trappole sono dietro ogni curva, ma Spalletti ha dimostrato di saper disinnescare quelle, non poche, incontrate fino ad ora. L'empatia alla Continassa è totale e lo è tra le varie componenti: nel quartier generale bianconero i compiti sono ben definiti ma, allo stesso tempo, si gioca da squadra anche lontano dal campo. Il mercato ne è la riprova più immediata: Spalletti conosce il contesto economico in cui è chiamato a muoversi e si muove di conseguenza. La sua personalità e il suo passato lo mettono al centro della scena e, sulla scena, il copione, più o meno enfatico, non stona: massimo rispetto reciproco e massima comprensione. Così si stanno creando le condizioni perché si possa riscrivere un nuovo accordo prima che il cammino citato giunga alla fine e, quindi, prima degli otto mesi alla base del matrimonio di fine ottobre.
La Juventus ha necessità di allargare il proprio orizzonte temporale, Spalletti di poter disegnare la rosa dell'immediato futuro per non dover ricorrere alle sue "spallettate", geniali, ma a volte forzate. Due mesi fa la chiamata e, in poche ore, la stretta di mano: club e tecnico si sono trovati d’accordo su tutto. Nelle prossime settimane - al termine della prima fase di Champions - può prendere forma e sostanza la nuova fumata bianca: il lavoro di Spalletti non sta passando inosservato nemmeno al di fuori della Continassa; perderlo, per la Juventus, potrebbe avere il senso di un autogol. Tradotto: il futuro nasce ora e non a maggio quando i giochi saranno fatti. Andare oltre gli otto mesi dell'attuale accordo avrebbe anche un significato profondo per lo spogliatoio e, in particolar modo, per quei profili alla Yildiz in cerca di conferme e garanzie su un domani da protagonisti per non farsi tentare dal corteggiamento altrui. Spalletti 2028 è un'ipotesi già sul tavolo dell'amministratore delegato Damien Comolli: il tecnico di Certaldo è concentrato esclusivamente su ciò che deve fare ogni giorno per migliorare i singoli e il gruppo, il club non ha intenzione di assumere la modalità pressing, così il punto di contatto per prolungare il matrimonio verrà trovato come conseguenza logica di un rapporto di stima reciproco. Appuntamento a breve, la strada è segnata.