Le possibili manovre in attacco non distolgono gli uomini mercato di Casa Milan dalla prima, vera esigenza della rosa di Massimiliano Allegri: un altro difensore in grado di alternarsi con i tre titolari. Basta leggere la panchina rossonera nell’ultima di campionato con il Verona per capirne l’urgenza: senza Gabbia e con De Winter al suo posto, l’unico centrale di ruolo era il giovane Odogu, che approfittando del comodo 3-0 ha fatto il suo esordio in Serie A. Ecco, in situazioni e partite più complicate servirebbe qualcosa di meglio. O almeno di più pronto. Così, il ds Igli Tare è alla ricerca del profilo ideale, ben sapendo che senza uscite i margini di manovra saranno molto ridotti. Tradotto dal “mercatese”: oggi come oggi, più facile pensare a un prestito. Possibilmente di un giocatore che conosca già l’Italia e abbia una buona esperienza internazionale.
In estate era stata sondata la possibilità di arrivare a Kim, coreano del Bayern Monaco che la Serie A l’ha pure vinta, nel 2022-23 con il Napoli. Non se ne fece nulla, più che altro per ragioni economiche: in Germania il centrale guadagna uno sproposito. Lo scenario sarà cambiato in questi mesi? Kim non ha giocato moltissimo (9 gare in Bundesliga per 525’, 5 in Champions per 161’, 2 in Coppa di Germania per 94’ e una in Supercoppa di Germania per 10’), nonostante l’emergenza in difesa tra i bavaresi (il giapponese Ito è tornato solo a novembre), e di sicuro non ha incantato i tifosi tedeschi, che in un recente sondaggio della Bild lo hanno posizionato al quinto posto nella classifica dei flop del 2025. Il Bayern potrebbe anche farne a meno, ma per renderlo un’opzione possibile per il Milan, dovrebbe pure contribuire all’ingaggio, magari dietro alla promessa di un riscatto in estate. Scenario non agevolissimo. Dal lato del coreano, un trasferimento sarebbe visto positivamente, come chance di rilanciarsi in un torneo in cui ha già dimostrato di poter fare la differenza. Insomma, la soluzione ideale, così come Kim potrebbe esserlo per il Diavolo, anche se ha saltato l’ultima giornata della Bundesliga, prima di Natale, per un problemino muscolare.
Nome decisamente più accessibile è quello di Axel Disasi, attualmente fuori rosa al Chelsea. Se ne è parlato anche di recente in via Aldo Rossi, ma il francese classe 1998 non gioca da parecchio e soprattutto non conosce la Serie A. Insomma, sarebbe un rischio, a maggior ragione a metà stagione, quando i processi di inserimento andrebbero gioco forza accelerati. Così come non convince, per il momento, nel rapporto qualità/prezzo Niklas Süle, gigante dal palmares invidiabile e in scadenza a giugno con il Borussia Dortmund. Un vecchio pallino di Tare è Luiz Felipe, che il dirigente albanese portò alla Lazio nel 2017: oggi il difensore brasiliano è al Rayo Vallecano, reduce da un fastidioso infortunio. Pregi: costa poco, pochissimo (il suo contratto scade tra sei mesi) e ha giocato per anni in Italia in una retroguardia a tre. Controindicazioni: deve riprendere la forma migliore e quando lasciò la Lazio da parametro zero - dopo aver rifiutato il rinnovo -, i rapporti con Tare si fecero logicamente freddini. Nel calcio le relazioni si possono sempre recuperare, naturalmente. Intanto, il ds rossonero prosegue la caccia: il recupero di Gabbia potrebbe togliere un po’ di fretta nella scelta.