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De Bruyne rischia di diventare un problema per il Napoli? Dalla coesistenza con McTominay all'episodio con Conte

GOAL

La sfida tra i vecchietti è andata a Luka Modric. Fuoriclasse contro fuoriclasse, ha vinto quello del Milan. Mentre Kevin De Bruyne ha dovuto ingoiare il secondo boccone amaro, dopo quello di Manchester, da quando indossa la maglia del Napoli.

La squadra di Massimiliano Allegri ha vinto 2-1, ha raggiunto proprio quella di Antonio Conte (ma anche la Roma) in vetta alla classifica e pare candidarsi seriamente per qualcosa di grande. Mentre i campioni d'Italia in carica, rabberciatissimi davanti a Meret e costretti a giocare con una linea difensiva inedita, si sono dovuti inchinare. Meritatamente, peraltro.

Uno dei simboli in negativo è stato proprio De Bruyne. Il belga, alla fine, ha salvato la propria valutazione solo grazie al rigore segnato a una mezz'ora dalla fine, quello che ha riaperto i discorsi dopo l'espulsione di Estupinan. Ma per il resto no, non ha affatto convinto. Come tanti compagni di squadra, va detto.

De Bruyne rischia dunque di diventare un problema per il Napoli? L'analisi di una serata storta che, a dire il vero, fa il paio con un inizio d'avventura napoletano non in linea con le meravigliose stagioni messe in fila in Inghilterra.

QUANTI PALLONI PERSI

Che De Bruyne possa perdere un pallone, considerando la sua centralità nel gioco palleggiato del Manchester City, è quasi un ossimoro. Eppure, nella serata collettivamente storta contro il Milan, è accaduto proprio questo.

Le palle perse banalmente dal belga sono diventate tante, troppe. Addirittura una quindicina nel primo tempo. Il tutto in un contesto di poche idee, scarsa incisività e una qualità inferiore a quel che si richiederebbe a uno come lui. Alla fine, come detto, l'ex City ha strappato la sufficienza. Ma più per il goal che per tutto il resto.

L'EPISODIO CON CONTE

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A macchiare la notte di De Bruyne è stato anche l'episodio del 73'. Conte ha richiamato Kevin in panchina e questi pare non averla presa bene, mormorando qualcosa nei confronti del proprio allenatore. Il quale, in conferenza stampa, si è mostrato particolarmente duro e fermo sulle proprie posizioni.

"Spero fosse arrabbiato per il risultato - ha detto - Se era arrabbiato per altre cose ha preso la persona sbagliata".

Per la cronaca: De Bruyne aveva accettato una decisione ben peggiore da parte di Conte nella gara da ex contro il Manchester City. Il tecnico aveva scelto di richiamare lui in panchina già nel primo tempo dopo l'espulsione di Di Lorenzo. Ma allora Kevin aveva lasciato il campo senza fare alcun tipo di polemica, capendo la delicatezza della situazione.

AVVIO COMPLICATO

In generale, i primi passi di De Bruyne al Napoli non possono essere paragonati a quelli di Modric al Milan. Se il croato è diventato immediatamente la luce dei rossoneri venendo sorprendentemente piazzato davanti alla difesa da Allegri, il collega sta faticando parecchio a diventare il punto di riferimento dei partenopei.

Conte ha iniziato la stagione con un 4-1-4-1 piuttosto inedito. Così sta provando a favorire la coesistenza tra De Bruyne e Scott McTominay, sempre in campo insieme fino a questo momento. Ma il belga sta faticando a inventare, a dare quel qualcosa in più, spesso incapace di trovare varchi che non ci sono. E poco cambia il fatto che fosse già andato a segno prima di San Siro, chiudendo la pratica in casa del Sassuolo alla prima giornata.

"Kevin ha cambiato campionato dopo tantissimi anni - lo aveva giustificato Conte alla vigilia di Milan-Napoli - Per lui sono cambiate tantissime situazioni: la città, l'ambiente, il clima. Si parla di un ragazzo e di un professionista serio e credo stia facendo delle buone prestazioni, ci sta dando una mano".

LA COESISTENZA CON MCTOMINAY

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A proposito della coesistenza con McTominay: la sensazione netta è che la presenza di De Bruyne stia limitando il raggio d'azione dello scozzese, il cui rendimento fino a questo momento non è stato paragonabile a quello - strepitoso - offerto durante la scorsa stagione.

McTominay è andato a segno solo una volta, pure lui col Sassuolo, ma non è questo il punto. Il punto è che sta giocando più largo sulla sinistra per far spazio proprio a De Bruyne. Lo aveva già fatto nell'anno dello Scudetto, ma non in pianta stabile. Una situazione tattica un po' equivoca che sta bloccando l'ex Manchester United, sostituito proprio assieme al belga al 73' per far spazio a Neres.

Scott, a dire il vero, non è affondato come certi compagni contro il Milan. Ha messo lo zampino ad esempio all'azione del rigore, è apparso in crescita col trascorrere della gara. Ma anche da lui ci si attende qualcosa in più, considerando quanto bene abbia abituato il popolo napoletano e italiano.

LE SOLUZIONI PER CONTE

De Bruyne, in conclusione, è l'ingranaggio che l'anno scorso mancava al Napoli. Ma forse anche quello che il Napoli campione d'Italia non era abituato ad avere. Per inserirlo nei propri meccanismi Conte ha snaturato leggermente l'undici titolare, rinunciando a un esterno puro a sinistra.

L'esterno in questione, detto che Noa Lang parte in seconda fila, è David Neres. Il quale, peraltro, si è reso protagonista di un ottimo impatto una volta entrato dalla panchina contro il Milan. Il brasiliano ha perso il posto e ha tutta l'intenzione di riconquistarselo. Ma un suo ingresso coinciderebbe forzatamente con un'uscita di De Bruyne: le alternative sono poche. E dunque come fare?