Il presidente del Napoli si sbilancia sulla costruzione del nuovo impianto azzurro. E sogna di portare un Gran Premio nel capoluogo partenopeo.
Quando parla regala sempre titoli da prima pagina e anche questa volta Aurelio De Laurentiis non ha deluso le aspettative al riguardo.
Il numero uno del Napoli ha parlato durante i Gazzetta Sports Awards, toccando come sempre vari argomenti relativi al calcio ma non solo.
Di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni nel corso dell'evento organizzato dal principale quotidiano sportivo italiano.
Il presidente azzurro parla della possibilità di costruire un nuovo stadio per il Napoli: "Intanto devo costruire il nuovo centro sportivo ma nel giro di quattro anni vorrei implementare le risorse della società. A San Siro si incassano 14 milioni nelle grandi serate di Champions, io nell’ultima ne ho incassati 1,1. Secondo voi è normale? L’amministrazione si arrabbia se definisco lo stadio un cesso ma per noi è solo un costo, non possiamo utilizzarlo se non a ridosso delle partite".
Non solo calcio però, nelle riflessioni del patron partenopeo: "Sogno di portare la Formula 1 in città. È una terra baciata dal sole, lo meriterebbe. Si potrebbe correre fino a Pompei o Sorrento: le possibilità non mancano, anche per un circuito diverso ogni volta".
De Laurentiis è poi tornato sugli Scudetti vinti nell'arco di tre stagioni, sottolineando alcune differenze tra i due titoli ottenuti: "Il primo scudetto è arrivato un po’ scontato, visto il cammino fatto dall’inizio. Il secondo invece è il vero scudetto perché ce lo siamo sudato fino alla fine. È stato come un thriller, bello e sofferto. La suspense ha creato le premesse perché godessimo di più, dopo la vittoria decisiva contro il Cagliari. Ne è venuto fuori un film campione d’incassi al cinema. E un altro ne faremo, sui cento anni del Napoli che cadono nel 2026".