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Il caso Koopmeiners, dall'Atalanta all'Atalanta è cambiato il mondo: alla Juventus gli spazi sono tutti chiusi

GOAL

C'era una volta il vero Teun Koopmeiners. Quello che all'Atalanta incantava, che tra centrocampo, trequarti e attacco sapeva fare un po' di tutto e sapeva farlo bene. E che segnava parecchio: addirittura 10 e 12 goal alla seconda e terza stagione in Italia, roba da centravanti.

E poi c'è questo Koopmeiners. Un caso aperto ormai da più di un anno, un mistero che a Torino nessuno riesce più a capire. Anche e soprattutto legandolo alla volontà ferrea con cui nell'estate del 2024 la dirigenza bianconera ha trattato l'olandese per mesi, riuscendo infine ad acquistarlo proprio negli ultimi giorni del mercato, nonché alla somma che è stata costretta a versare nelle casse atalantine: una sessantina di milioni.

Sabato c'è proprio Juventus-Atalanta. Ma Koopmeiners la partita del grande ex non dovrebbe giocarla. Ormai è una seconda scelta di Igor Tudor, e del resto le prestazioni parlano da sole: spesso sono state negative, sia che Teun abbia giostrato da trequartista sia che lo abbia fatto davanti alla difesa.

È un tunnel da cui l'ex nerazzurro non riesce a uscire, una strada apparentemente imboccata in senso contrario rispetto alle abitudini. E se è vero che una sfida da ex è sempre speciale per chiunque, per Koopmeiners sarà condita da una discreta mestizia, considerando come il presente torinese non sia nemmeno paragonabile al passato bergamasco.

FLOP E PANCHINE

Koopmeiners non ha neppure cominciato malaccio la stagione. Anche se la panchina iniziale contro il Parma era già un chiaro segnale di come le gerarchie fossero cambiate rispetto alla scorsa annata, quella in cui l'ex atalantino veniva considerato - e come poteva essere altrimenti? - un perno del nuovo progetto targato Thiago Motta.

Contro i ducali Koop è entrato nel corso del secondo tempo, prendendo il posto di Locatelli, e bene o male se l'è cavata in mezzo al campo. Altra panchina in casa del Genoa, altro ingresso da subentrato per Locatelli a mezz'ora dalla fine, ma questa volta con una prestazione meno positiva. La svolta in negativo è arrivata nei due big match consecutivi: male contro l'Inter, male anche contro il Borussia Dortmund. Nel primo caso da trequartista, nel secondo da centrocampista centrale in coppia con Thuram.

Inevitabile, così, una nuova panchina nella trasferta di Verona dello scorso sabato. Koopmeiners non è stato inserito nell'undici titolare, di nuovo ha preso il posto di Locatelli ma stavolta tra primo e secondo tempo. E non è riuscito a diventare il faro di una Juve che al Bentegodi ha rischiato più di perderla che di vincerla, al netto delle recriminazioni per le decisioni di arbitro e VAR.

SPAZI CHIUSI

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Il problema vero, per Koopmeiners, è che nessuno alla Juventus sembra essere più disposto ad aspettarlo. Se al momento del suo arrivo il suo nome era scolpito nella pietra nell'undici titolare di Thiago Motta, oggi non è più così. Perché, semplicemente, c'è qualcuno che merita più di lui di esserci.

A un certo punto, per dire, sembrava che arretrare la posizione di Koopmeiners e piazzarlo davanti alla difesa potesse essere la panacea di tutti i mali. Ma in quel ruolo una coppia titolare c'è già: Manuel Locatelli, uomo chiave nei pensieri di Tudor così come lo era in quelli di Thiago Motta, con Khephren Thuram, lui sì acquisto rivelatosi completamente azzeccato sia per il presente che per il futuro.

Koopmeiners potrebbe prendere in pianta stabile il posto di uno dei due? Difficile, molto difficile. Specialmente se il livello delle sue prestazioni non si alzerà in maniera sensibile, continuando a oscillare pericolosamente tra il sufficiente e il non sufficiente.

Medesimo discorso per la trequarti. Kenan Yildiz è il vero uomo in più della Juventus e il suo posto non si tocca. E accanto a lui Francisco Conceiçao ha dimostrato di meritarsi una maglia, al netto dei problemini fisici che lo hanno ostacolato in questo avvio di stagione. Occhio anche a Edon Zhegrova, sempre più sulla via del completo recupero e tornato in campo dopo quasi un anno ai box.

TUDOR E LA "FISSAZIONE" PER KOOPMEINERS

Normale, in questo modo, che ci si chieda come farà mai Koopmeiners a risalire le gerarchie. O meglio, un modo c'è ed è già stato sottolineato poco più su: elevando all'ennesima potenza il livello delle prestazioni in campo, ricalcare quelle di Bergamo, tornare l'olandese volante che all'Atalanta divertiva e si divertiva.

Tutto ciò non sta accadendo. Non è mai accaduto da più di un anno a questa parte, a dirla tutta. Anche da qui nasce la cosiddetta "fissazione" di media, critica e tifosi nei confronti di Koopmeiners, condannata da Tudor in una conferenza stampa di poco tempo fa.

"Da quando sono arrivato - diceva in quell'occasione il tecnico croato - almeno 10-15 domande su Koopmeiners. Sempre là. C'è una fissazione su questo ragazzo che non capisco. Lasciamolo in pace, sta lavorando bene, è un ragazzo perbene, che ci tiene. Ora ha fatto due partite, è entrato bene, a Bergamo ha giocato un'amichevole di grandissimo livello. Ha qualità, farà bene. Penso che l'occhio con cui si guarda a lui sia un po' diverso".

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L'UNICO SPIRAGLIO PER JUVE-ATALANTA

Alle porte, ora, c'è Juventus-Atalanta. L'ennesima partita da ex di Koopmeiners, dopo le due dello scorso campionato e il Trofeo Bortolotti giocato a Bergamo quest'estate, peraltro da titolare e senza sfigurare.

Non sarà una partita diversa dalle altre solo per un motivo: già nello 0-4 di marzo Koop si era seduto inizialmente in panchina. Poi aveva preso il posto di Yildiz all'intervallo, affondando come tutto il resto della squadra sotto i colpi di Lookman e compagnia e prendendosi una sonante insufficienza in pagella.

Solo che ai tempi qualche spiraglio di luce ancora sembrava intravedersi all'orizzonte. Oggi, chi lo sa. Tanto che l'unica chance effettiva e concreta di una maglia da titolare per Koopmeiners pare essere legata alle condizioni fisiche di Conceiçao, che durante la settimana ha lavorato a parte e che già aveva saltato un paio di partite dopo l'infortunio muscolare rimediato con la propria nazionale.

Conceiçao non dovrebbe avere nulla di che: semplice gestione. Ma nel caso Tudor decidesse di non rischiare nulla, ecco che anche Koop sarebbe in corsa per prenderne il posto. Allora sì, la gara dell'Allianz Stadium diventerebbe davvero la sua partita dell'ex. Anche se discretamente malinconica, ripensando agli anni di Bergamo.