Mario Ferri detto "Il Falco" - noto alle cronache sportive da anni per le sue invasioni di campo durante eventi internazionali - sta bene ed è stato rilasciato dalle forze dell'ordine del Qatar.
L'abruzzese è sceso in campo a Losail durante Portogallo-Uruguay indossando diversi messaggi politici importanti e soprattutto, come dimostrato nei primi giorni ai Mondiali, poco graditi. Dalla difesa delle donne dell'Iran all'Ucraina, fino alla contestatissima bandiera arcobaleno in difesa dei diritti della comunità LGBTQI+.

Placcato in campo dagli steward presenti dopo aver invaso il terreno di gioco al 52' in una scena non trasmessa dalla regia internazionale se non per qualche secondo, il Falco è stato scortato fuori dallo stadio dalla polizia del Qatar.
Da quel momento sui social le voci miste tra divertimento e preoccupazione si sono rincorse per la sorte del 37enne dopo l'affronto in mondovisione alla Fifa e non solo.
Niente di grave, per fortuna, alla fine. Mario Ferri dopo essere stato trattenuto qualche ora dalle forze dell'ordine è stato rilasciato senza alcun ulteriore provvedimento.
Nel postpartita di Portogallo-Uruguay 2-0, il centrocampo lusitano Ruben Neves era tornato sull'argomento non senza preoccupazione: "Sappiamo cosa sta succedendo intorno a questa Coppa del Mondo - ha detto dopo la gara -. Siamo con l'Ucraina, con le donne iraniane e spero che non accada nulla al ragazzo che ha invaso il campo perché capiamo il suo messaggio e penso che tutto il mondo lo capisca".