Sulla carta, il cartellone era allettante. Ma la realtà sul campo è andata oltre ogni aspettativa.
Ostacolati da numerose assenze e da una palpabile stanchezza post-Champions, Paris Saint-Germain e Lille hanno dato vita a un duello che ha inizialmente faticato a mantenere le promesse.
Lo spettacolo, povero di occasioni, sembrava destinato a un esito insipido. Ma nel calcio, a volte basta una scintilla per illuminare una serata.
E questa domenica, è stato un lampo di giovinezza a risvegliare lo stadio Pierre-Mauroy, spostando l'attenzione dalla partita stessa a una storia molto più singolare: quella della famiglia Mbappé.
Siamo all'85° minuto e il PSG conduce per 1-0 grazie a un magistrale calcio di punizione di Nuno Mendes. Entrato in campo pochi minuti prima, Ethan Mbappé (18 anni) riceve un pallone nell'area di rigore. Senza esitare, calcia di sinistro e la palla finisce alle spalle di Lucas Chevalier. Lo stadio esplode.
L'ex giocatore del Paris Saint-Germain, che ha trascorso sette anni nel centro di formazione del PSG prima di spiccare il volo a Lille, ha appena condannato la squadra che lo ha formato.
Un goal salvifico, il secondo della stagione, che conferma il suo status di "supersub" e il suo immenso potenziale, già rimpianto da alcuni dei suoi ex allenatori a Parigi.
Sugli spalti, una telecamera è puntata su di lui. Kylian Mbappé, presente al fianco del padre nonostante un leggero infortunio, non riesce a contenere la sua gioia. Esulta, alza le braccia, orgoglioso del successo del fratellino. Una reazione spontanea, umana, quella di un fratello maggiore prima ancora che quella di un ex idolo del Parc des Princes. Ma questa esultanza, di fronte alla squadra che aveva lasciato un anno prima, non ha mancato di suscitare qualche malumore tra i tifosi parigini, che l'hanno vista come una mancanza di rispetto. Il legame fraterno ha avuto la meglio sulla diplomazia.
Da parte parigina, la delusione per il risultato non ha impedito il riconoscimento di quanto accaduto.
Dopo la partita, l'allenatore Luis Enrique, che ha conosciuto Ethan durante i suoi ultimi mesi al PSG, ha voluto congratularsi con lui: "Devo congratularmi con Ethan, perché è un ottimo giocatore. Sono felice per lui".
Una dichiarazione di fair play che testimonia il rispetto per il giovane giocatore e che contrasta con l'amarezza che alcuni avrebbero potuto provare.
Il gol di Ethan Mbappé contro il PSG è molto più di un semplice pareggio. È un simbolo. Quello di un giovane calciatore che esce dall'ombra del fratello per scrivere la propria storia.
Dopo un inizio difficile a Lille, segnato da infortuni, sta iniziando a trovare il suo posto e a mostrare tutta la sua abilità.
La serata del 5 ottobre rimarrà un momento fondamentale della sua carriera, il giorno in cui, sotto gli occhi del fratello maggiore, ha ricordato a tutti che c'era un altro Mbappé nel calcio francese.