Una lega di calcio mai vista prima è pronta a cambiare il destino del pallone oceanico. Si chiama Ofc Pro League (Oceanian Football Confederation) e partirà il 17 gennaio 2026 da Eden Park, ad Auckland. È la prima competizione completamente professionistica della regione, e ieri sera è stata presentata ufficialmente davanti ai vertici del calcio del Pacifico. Otto club e sette Paesi rappresentati daranno vita a un torneo che promette di riscrivere la storia locale. "Da qui in avanti cambierà il panorama del nostro calcio", ha detto con orgoglio il presidente Lambert Maltock, aprendo la cerimonia.
Il format è chiaro: competizione itinerante, struttura a sei blocchi da tre gare prima della fase conclusiva, almeno 17 partite per ogni squadra, semifinali e finale a maggio (sempre a Eden Park). Dopo le prime 14 gare scatterà lo split tra top four e bottom four. Oltre alla Nuova Zelanda, ospiteranno tappe anche Australia, Figi, Papua Nuova Guinea e Isole Salomone. E il battesimo del calendario potrebbe proporre subito il derby interno alla Aotearoa, Auckland FC–South Island United.
Ma chi finanzia questa rivoluzione? Il segretario generale Franck Castillo ha spiegato che i dettagli economici sono ancora "in fase di chiusura", assicurando però che i fondi sono "garantiti". Nel frattempo, il presidente della federazione delle Figi, Rajesh Patel, ha rivelato che la Saudi Tourism Authority sarebbe pronta a investire 20 milioni di dollari in quattro anni. Parallelamente, la Ofc avrebbe stanziato circa 40 milioni per coprire i costi della lega (esclusi stipendi di giocatori e staff), con la Fifa pronta a sostenere il progetto.
A proposito di Fifa, la posta messa in palio è alta: la squadra campione accederà alla Coppa Intercontinentale, mentre la miglior formazione delle prime tre edizioni conquisterà un posto al Mondiale per Club 2029. È questo il tassello che lega la spinta dell’organizzazione guidata da Gianni Infantino al percorso di crescita dei club del Pacifico, in un parallelismo che riporta inevitabilmente alla memoria la Superlega africana, poi finita fuori dai radar dopo un’unica edizione. Riuscirà l’Oceania a non ripetere la stessa parabola? Il compito è ambizioso: costruire basi solide e un progetto che duri nel tempo. L'unica certezza, per ora, è nel fischio d’inizio. Ad Auckland è partito il conto alla rovescia: ora tocca al campo, ai tifosi e ai numeri.