Chivu risolve in maniera netta il confronto con Fabregas: in goal Lautaro Martinez, Thuram, Calhanoglu e Carlos Augusto tra primo e secondo tempo. Comaschi pericolosi soprattutto con Douvikas, ma poco concreti negli ultimi undici metri.
Praticamente senza storia: questo il sunto di una partita che partiva con tante aspettative, ma che alla fine è stata risolta con una prestazione, quella dell'Inter contro il Como, senza troppi patemi d'animo.
Negli ultimi mesi è stato anche un po' il tormentone: San Siro accoglie quello che, a detta di tutti, avrebbe dovuto sedersi sulla panchina nerazzurra dopo Simone Inzaghi, Cesc Fabregas, contro quello che poi, in effetti, allenatore dei nerazzurri è diventato, Cristian Chivu.
La sfida nella sfida si accende subito: al 3' un filtrante in verticale manda in porta Barella che, però, trova sulla sua strada, dopo aver provato la zampata, l'uscita di Butez, bravo a deviare in angolo.
Quindi, pochi minuti più terzi, azione in uscita dell'Inter: combinazione Barella-Lautaro che apre per Luis Henrique che vola sulla destra ed entra in area, sterza eludendo l'intervento in scivolata di Jacobo Ramon e serve il suo capitano, Lautaro Martinez, che chiude l'azione spedendo il pallone in fondo alla rete. Un goal pesante, perché oltre a sbloccare il risultato porta il numero delle squadre alle quali ha segnato in Serie A l'argentino dal suo arrivo all'Inter (2018/19) a 30.
Un episodio alla mezz'ora: Morata, che affronta una sorta di "doppio Derby", visto il suo passato all Juventus e al Milan, prova a essere pericoloso sulla linea di fondo, senza però in mezzo. Strano, ma si scopre presto il perché: fitta all'inguine e panchina richiamata all'istante. La sua partita finisce qui, entra Douvikas: difficili, senza alcun dubbio, gli ultimi anni dello spagnolo.
Nervosismo nel finale di primo tempo: Diego Carlos prima marca in maniera molto stretta Thuram, poi interviene duramente su Lautaro Martinez: si accende una mini-rissa e Di Bello ammonisce il difensore del Como. Con la prima frazione che volge al termine con i nerazzurri in vantaggio, ma con una formazione, quella di Cesc Fabregas, che pian piano ha guadagnato metri importanti, ma che pecca in quanto a concretezza negli ultimi 20 metri.
E, infatti, a inizio ripresa rischia due contropiede pericolosissimi, ma crea la più nitida occasione della partita: palla giostrata da sinistra a destra con Rodriguez che mette un pallone che taglia l'area e finisce sui piedi di Douvikas che, da due passi, nell'area piccola, spedisce alto a porta praticamente scoperta. Un campanello d'allarme per l'Inter, una spinta per i comaschi che pochi minuti più tardi si ripresentano dalle parti di Sommer con un cross di Nico Paz e col colpo di testa di Valle che per poco non beffa il portiere svizzero, che aveva calcolato male l'uscita.
Nel momento migliore della formazione di Fabregas, l'Inter capitalizza, anche in maniera goffa: calcio d'angolo battuto sul primo palo, nessuno interviene e palla che quasi capita sul piede di Marcus Thuram, che si trovava dalle parti di Butez e insacca per il 2-0.
Poco d dire sull'aggressività dell'Inter, che si nota anche nel finale, quando in quattro rubano palla sulla trequarti e aggrediscono l'area, mettendo prima Mkhitaryan, al centro dell'area, quindi Calhanoglu, al limite, nelle condizioni di allargare il parziale. E così è: il turco carica il destro e spedisce la palla sull'angolino per il 3-0. Che, però, non è l'ultima emozione: pochi minuti più tardi arriva anche il 4-0, finale, di Carlos Augusto su assist di Dimarco (con velo di Sucic).
Lautaro Martinez (7.5) si prende un mini-record, aumentando il numero di squadre diverse "trafitte" con almeno un goal in Serie A (adesso 30) e risponde, per l'ennesima volta, dalle critiche e ai dubbi sul suo conto. Luis Henrique (7) in forte crescita, più offensivamente che difensivamente, mentre dalle parti di Akanji (5.5), e per alcune sue imprecisioni in uscita, arrivano gli unici pericoli della partita nerazzurra.
PAGELLE INTER: Sommer 6; Akanji 5.5, Acerbi 6, Bastoni 6.5; Luis Henrique 7 (77' Carlos Augusto 6), Barella 7 (85' Diouf sv), Calhanoglu 7, Zielinski 6.5 (71' Mkhitaryan 6), Dimarco 6.5; Thuram 7 (77' Esposito sv), Lautaro Martinez 7.5 (85' Sucic 6).
Diao (6.5) entra all'intervallo e crea maggiori pericolosità rispetto ad Addai (5), bravo a ritagliarsi spazio, ma molto nervoso a ridosso dell'area di rigore. Un po' anonimo Nico Paz (6), autore di una prova sufficiente. Forse, però, da lui ormai ci si aspetta quel qualcosa in più che, di solito, sposta gli equilibri.
PAGELLE COMO: Butez 6; Posch 5.5 (46' Vojvoda 6), Diego Carlos 5.5, Ramon 5.5, Valle 6; Perrone 6 (82' Caqueret sv), Da Cunha 5.5; Addai 5 (46' Diao 6.5), Nico Paz 5.5, Rodriguez 6 (82' Kuhn sv); Morata sv (35' Douvikas 5.5).
INTER-COMO 4-0
Marcatori: 11' Lautaro Martinez, 59' Thuram, 81' Calhanoglu, 86' Carlos Augusto
INTER (3-5-2): Sommer 6; Akanji 5.5, Acerbi 6, Bastoni 6.5; Luis Henrique 7 (77' Carlos Augusto 6), Barella 7 (85' Diouf sv), Calhanoglu 7, Zielinski 6.5 (71' Mkhitaryan 6), Dimarco 6.5; Thuram 7 (77' Esposito sv), Lautaro Martinez 7.5 (85' Sucic 6). All. Chivu.
COMO (4-2-3-1): Butez 6; Posch 5.5 (46' Vojvoda 6), Diego Carlos 5.5, Ramon 5.5, Valle 6; Perrone 6 (82' Caqueret sv), Da Cunha 5.5; Addai 5 (46' Diao 6.5), Nico Paz 5.5, Rodriguez 6 (82' Kuhn sv); Morata sv (35' Douvikas 5.5). All. Fabregas.
Arbitro: Di Bello
Ammoniti: Perrone (C), Diego Carlos (C), Akanji (I)
Espulsi: -