L'interesse dell'Inter, come detto, è acceso su entrambi i profili. Ma tra Frendrup e Norton-Cuffy c'è una differenza. Che indirettamente riporta alla costruzione dell'attuale rosa nerazzurra. Il centrocampo viene considerato di fatto al completo tra Calhanoglu, Barella, Frattesi, Sucic, Diouf, Zielinski e Mkhitaryan. Sette profili per tre posti, per di più giocando spesso i soliti 4-5, vengono considerati sufficienti. Anche nel caso in cui dovesse (magari) concretizzarsi un'uscita a gennaio, lo spazio sarebbe ridotto. Certo, pur di fare il salto all'Inter Frendrup si accontenterebbe di ridurre il minutaggio di primo livello che gli viene garantito a Genova, ma in ogni caso un investimento nel mezzo viene considerato meno urgente rispetto alla fascia destra dove andrebbe ad operare Norton-Cuffy.
A confermarlo è stato lo stesso Marotta, non più tardi di... ieri: "Guardiamo con molta attenzione a gennaio: Ausilio e Baccin sono attenti, se ci saranno opportunità le terremo in considerazione". Tradotto (anche se non è prettamente necessaria un'interpretazione particolare): l'Inter investirà. E lo farà tra gennaio e l'estate prossima, o magari proprio a gennaio in vista dell'estate prossima. La sfida di domenica al Ferraris contro il Genoa, in questo senso, casca a pennello. Perché sulla lista dei desideri nerazzurri stazionano ormai da tempo i nomi di un paio di genoani. Quelli di Morten Frendrup e Brooke Norton-Cuffy. Il danese viene monitorato da Ausilio e soci già da diversi mesi mentre l'inglese, come in campo, ha sprintato verso i primissimi obiettivi per l'Inter del futuro solo ultimamente. Domenica, intorno alle 18, entrambi avranno qualche occhio addosso in più rispetto al solito perché tutta la squadra mercato nerazzurra dalle tribune del Ferraris osserverà con grande attenzione il pragmatismo nel mezzo di Frendrup e le sgroppate sulla fascia destra di Norton. L'inglese classe 2004 ha trovato il suo primo centro italiano (decisivo) la settimana scorsa ad Udine, così Daniele De Rossi l'ha definito "una bomba pronta ad esplodere". E c'è da credergli...
Non è certamente una novità il fatto che il modo di fare mercato in casa Inter sia cambiato: basta colpi già avanti con l'età (anche i parametri zero), dentro soltanto profili dalle caratteristiche precise. Ovvero giovani, futuribili, pronti ad esplodere e dai costi più o meno contenuti. Come per esempio Sucic, Bonny, Pio Esposito. Il prossimo calciomercato sarà quindi sulla falsariga dell'ultimo. Green. E Norton-Cuffy ha tutte le caratteristiche che l'Inter ricerca: è un 2004, ha margini di crescita ancora elevatissimi (per DDR "un potenziale esplosivo, inespresso, mostruoso"), e soprattutto un cartellino che non ha ancora toccato quote vertiginose. È vero anche, però, che l'inglese è seguito con grande attenzione pure da Napoli e Juventus. La proposta arrivata a Genova dalla società di De Laurentiis - una dozzina di milioni circa - è stata rapidamente rispedita al mittente, mentre quella dei bianconeri ancora non è arrivata. Del resto, il ritorno del direttore sportivo Marco Ottolini a Torino - colui che portò Norton-Cuffy in Liguria - non si è (ancora?) concretizzato. Ma la sensazione principale resta una: se l'Inter vorrà davvero affondare sull'esterno del Genoa dovrà sbrigarsi. Perché il rischio asta è dietro l'angolo.
Eccola, la zona di campo in cui probabilmente è più impellente intervenire, perché è innegabile che quando Dumfries non c'è l'Inter fatichi di più a costruire su quel lato. L'olandese vive una situazione non semplice tra infortunio, clausola e procuratore, il sostituto Luis Henrique è in leggera ripresa ma fin qui rappresenta comunque una delusione dell'ultimo mercato e Carlos Augusto adattato a destra non garantisce lo stesso livello rispetto al ruolo naturale sulla sinistra. Tanto che, di recente, sulla destra è stato testato persino Diouf (ruolo naturale: centrale di centrocampo). Ma perché Norton-Cuffy sarebbe perfetto per l'Inter?