E’ passato un anno e nel frattempo è iniziato un ciclo totalmente nuovo, ma per la Juventus le cose non sembrano essere cambiate.
A distanza di dodici mesi, la compagine bianconera si riscopre vittima di un virus che la sta frenando tanto in campionato, quanto in Champions League: la pareggite.
Le prossime settimane diranno se per la Vecchia Signora si tratta di un semplice male di stagione o meno, quello che al momento è certo è che i numeri di Igor Tudor sono molto simili a quelli di Thiago Motta.
Questo almeno in campionato, mentre in campo europeo le cose non sono migliorate, anzi i punti totalizzati sono inferiori rispetto a quelli della scorsa stagione.
Per risalire all’ultima vittoria della Juventus bisogna tornare allo scorso 13 settembre e all’incredibile Derby d’Italia vinto per 4-3 con l’Inter grazie ad un goal siglato da Adzic in pieno recupero.
Un successo che sembrava aver definitivamente lanciato i bianconeri e frenato viceversa i meneghini alle prese con un ciclo tutto nuovo targato Cristian Chivu, ma così in realtà non è stato.
Se infatti l’Inter ha poi premuto sull’acceleratore inanellando cinque successi di fila tra Champions e campionato, la Juventus non è andata oltre cinque pareggi consecutivi.
Un filotto iniziato con l’altrettanto incredibile 4-4 di Champions con il Borussia Dortmund e prolungato con gli 1-1 contro Verona ed Atalanta, il 2-2 ancora in Champions con il Villarreal ed il recente 0-0 con il Milan.
Fare un paragone tra gestioni diverse, tra l’altro in stagioni diverse, è sempre un esercizio complicato perché vanno valutate variabili come infortuni, partite giocate in casa, avversari e così via, fermandoci però ai freddi numeri ci si rende conto che in campionato la Juventus di Tudor sta viaggiando alle stesse medie di quella di Thiago Motta.
Allo stesso punto della scorsa annata, i punti in classifica erano 12 come quelli di oggi e anche dodici mesi fa i bianconeri erano ancora imbattuti nel torneo (tre vittorie e tre pareggi).
Sono invece cambiati i numeri della difesa, visto che la Juve di oggi ha subito 5 reti contro le 0 di quelle di dodici mesi fa (le cose per Thiago Motta poi cambieranno drasticamente dopo l’infortunio occorso a Bremer), e la posizione in classifica: da seconda a quinta.
Certo Tudor può ancora cambiare marcia, cosa che un anno fa non riuscì al suo predecessore che arrivò a dicembre stabilendo un record italiano in fatto di pareggi. A quel punto della stagione, la Juve si rivelò essere la squadra con più ‘X’ all’attivo nel panorama calcistico europeo.
Se in campionato rispetto a dodici mesi fa non è cambiato praticamente nulla in termini di punti totalizzati, non lo stesso si può dire per il percorso in Champions League.
La Juventus ha esordito con due pareggi nella ‘Fase Campionato’ dell’edizione 2025-2026 della massima competizione europea, quelli con Borussia Dortmund e Villarreal con ben 6 goal segnati ed altrettanti subiti.
Nella scora annata invece, la Vecchia Signora era partita fortissimo in Europa battendo prima 3-1 in PSV in casa e poi espugnando il campo del Lipsia con un 3-2.
Quattro punti in meno dunque e un cammino verso la qualificazione diretta agli ottavi di finale che si è fatto pi in salita, anche se ovviamente nulla è ancora precluso.
Una differenza fondamentale tra la Juventus di Thiago Motta e quella di Igor Tudor sta negli stili di gioco.
Quella della stagione 2024-2025 doveva essere una squadra più votata al gioco offensivo e capace di proporre un qualcosa di totalmente diverso rispetto alle annate precedenti vissute con Massimiliano Allegri in panchina, mentre quella attuale è più votata, almeno sulla carta, al pragmatismo.
Una cosa però non raccontata dai numeri, visto che la Juve di Thiago Motta subiva meno reti e ne segnava lo stesso numero: 15 tra Serie A e Champions League, 9 dei quali in campionato.
I bianconeri dovranno ovviamente cambiare marcia per tenere il passo delle prime della classe in tutte e due le competizioni e molto passerà dall’attacco.
Dodici mesi fa Thiago Motta poteva contare sul solo Vlahovic chiamato a fare gli straordinari in ogni partita (Kolo Muani arriverà solo nel corso della sessione invernale di calciomercato), mentre Tudor può vantare un reparto offensivo che prevede, oltre al centravanti serbo, anche David ed Openda.
Il canadese si è sbloccato in campionato, il belga è invece ancora alla ricerca del suo primo goal in bianconero: in generale ambedue sin qui hanno deluso le aspettative e Tudor dovrà trovare il modo di farli esprimere al massimo o dovrà rivedere qualcosa nelle sue gerarchie.