La vera sorpresa, dopo nove turni di Serie A, si chiama Cremonese. I grigiorossi stanno facendo un campionato strepitoso, sia per quanto riguarda i punti ottenuti che per quanto riguarda l’aspetto prestazione.
Il successo di Genova, nel turno infrasettimanale, ha fatto salire all’ottavo posto Vardy e compagni, arrivati a 14 punti in classifica. Per far capire l’enormità di quanto Davide Nicola e i suoi compagni stiano realizzando, basti pensare che nell’ultimo anno di A - il 20222/23 - per arrivare a quota 14 la Cremonese impiegò ben 29 giornate, retrocedendo poi a fine stagione in B. In questa annata i lombardi hanno perso solo una volta, contro l’Inter: meno di quanto abbiano fatto Juve, Inter, Napoli e Roma.
Ma quali sono i segreti di questa super partenza grigiorossa?
Il vero colpo dell’estate della Cremo è stato, senza dubbio, Davide Nicola. L’allenatore piemontese, semplicemente, non sbaglia mai in fatto di salvezze e l’avvio di stagione dei grigiorossi lascia intendere che anche quest’anno possa mantenere la categoria.
Nicola ha lasciato Cagliari per Cremona, scelta che inizialmente poteva sembrare azzardata: la sinergia con Giacchetta e la proprietà, invece, gli ha dato ragione, in un’armonia fotografata da una squadra che sta redendo ben oltre le aspettative.
La stella, per aspetti calcistici e mediatici, della Cremonese è Jamie Vardy. Poteva benissimo essere il classifico colpo da “tutto fumo e niente arrosto”. Invece la leggenda ex Leicester si è calato alla perfezione nella realtà di Cremona.
Gioca con e per la squadra, si è già sbloccato a livello realizzativo e, nonostante l’età, corre e sembra divertirsi come un ragazzino. Vardy, fin qui, è stato un successo totale, in campo e nel marketing, con i social della Cremonese che, dal suo arrivo in avanti, sono cresciuti anche per via del 10.
E se Vardy è la stellina, Federico Bonazzoli il motore offensivo che non ti aspetti. Segna solo goal meravigliosI: 4 in questa Serie A, due con la bicicletta o con la cilena se preferite. Il suo marchio di fabbrica sono le rovesciate, con cui ha dato il là alle vittorie contro Milan a San Siro e Genoa a Marassi. Un giocatore che sta dimostrando di meritare questo contesto tecnico.
Ma in tutto questo c’è la mano evidente di Simone Giacchetta. Uno dei Direttori Sportivi più sottovalutati della Serie A, capace di costruire con oculatezza una rosa che ha un blocco italiano fondamentale, a cui sono stati aggiunti dei tasselli dall’estero capaci di alzare il livello.
Ha puntato su Baschirotto e Terracciano per la difesa, ha inserito la qualità di Bondo in mezzo al campo, ha dato varie alternative offensive. Giacchetta, senza spendere cifre folli, ha dato a Nicola una squadra profonda, esperta e ricca di qualità.
La Cremonese ha dimostrato di aver imparato dagli errori del passato. Nel 2022/23 ritrovò la Serie A dopo anni di assenza, ma l’impatto fu negativo: zero vittorie nel girone d’andata e una retrocessione che fu inevitabile e amara, dettata dall’impatto troppo duro con la categoria. Stavolta, dopo una promozione incredibile, i grigiorossi hanno costruito bene, hanno approcciato ancor meglio la A e posto le basi per una salvezza che darebbe continuità progettuale.
Del resto, non a caso la Cremonese è diventata, con i suoi 14 punti in 9 gare, la miglior neopromossa degli ultimi dieci campionati di A: superati sia il Cagliari 2016/17 che il Parma 2018/19, che si fermarono a 13. Per ritrovare numeri simili dopo 9 turni per una squadra arrivata dalla B bisogna risalire al 2007/08, con la Juve a quota 17. Bianconeri che, ironia della sorte, saranno di scena allo Zini nel weekend di A in arrivo.