La Lazio si trova in piena emergenza a centrocampo. Con Cataldi unica certezza e i compagni di reparto fermi tra infortuni e squalifiche, Maurizio Sarri è costretto a studiare soluzioni d’emergenza in vista della sfida di lunedì a Marassi contro il Genoa.
La più concreta riguarda Mario Gila, che ha già dimostrato di poter adattarsi a più ruoli e che ora potrebbe essere schierato da mediano.
Intanto restano da valutare le condizioni di Rovella, alle prese con la pubalgia, mentre Vecino e Basic rappresentano due possibili alternative, seppur con dubbi e rischi.
Il quadro degli infortuni e delle squalifiche complica le scelte del tecnico, che nelle prossime 72 ore dovrà decidere se puntare sulla duttilità di Gila o provare a recuperare almeno uno dei centrocampisti di ruolo.
Mario Gila è pronto a reinventarsi pur di dare equilibrio a una squadra in difficoltà. Già lo scorso anno con Baroni aveva avuto un assaggio da mediano, schierato davanti alla difesa a Braga in piena emergenza. Nonostante una prova non brillante, aveva mostrato disciplina e spirito di adattamento.
Nel suo percorso biancoceleste, Gila ha coperto più ruoli: con Igor Tudor era stato utilizzato da centrale di sinistra in una difesa elastica, con compiti da terzino in fase di possesso e da centrale in fase difensiva; all’occorrenza ha coperto anche la fascia opposta.
Arrivato dal Real Madrid Castilla, ha saputo conquistare spazio con pazienza, costruendo fiducia nello spogliatoio e accettando sempre di sacrificarsi per la squadra.
Sarri lo stima per la capacità di farsi trovare pronto e lunedì a Genova potrebbe affidarsi a lui in un ruolo non suo, ma utile a garantire ordine e copertura.
La situazione in mediana resta delicata. Rovella non sarà operato subito per la pubalgia e seguirà ulteriori consulti, ma un suo utilizzo appare improbabile.
Più realistiche le ipotesi legate a Vecino e Basic. L’uruguaiano, fermo per uno stiramento, sta smaltendo le ultime tracce dell’edema e Sarri lo ha invitato a fare uno sforzo, pur con il rischio di una ricaduta che lo scorso anno lo costrinse a tre mesi di stop.
Le prossime 72 ore, con test fisici e valutazioni quotidiane, saranno decisive per capire se potrà rientrare almeno parzialmente.
L’allenatore considera anche il reintegro di Toma Basic, rimasto in disparte ma sempre allenatosi in gruppo.
L’idea iniziale era di reinserirlo a dicembre, in vista della Coppa d’Africa che priverà la Lazio di Dele-Bashiru e Belahyane, ma l’emergenza potrebbe anticiparne l’utilizzo.
Come riportato dal Corriere dello Sport, questa mossa comporterebbe però un sacrificio: la lista dovrebbe essere modificata e qualcuno tagliato.
Se Rovella non verrà operato, non potrà essere escluso; in alternativa, a rischio ci sarebbero un altro centrocampista o un terzino, con Lazzari e Hysaj tra i possibili indiziati.
La società ha chiarito il bollettino medico con una nota ufficiale. Dele-Bashiru ha subito una lesione al bicipite femorale destro e tornerà solo dopo la sosta di ottobre.
Rovella è fermo per sindrome retto-adduttoria e ha già iniziato il percorso riabilitativo.
Lazzari e Vecino stanno seguendo i protocolli di riatletizzazione, mentre lo staff medico continua a monitorare i tempi di recupero.
Maurizio Sarri studia nuove soluzioni tattiche per far fronte all’emergenza.
Le ipotesi vanno dal 4-4-2 al 4-2-3-1, in cui servono due centrocampisti centrali, fino alla conferma del 4-3-3 se riuscirà a recuperare tre mediani.
Cataldi resta il punto fermo, accanto a lui le opzioni sono Gila, Vecino o Basic. Tutto dipenderà dall’esito dei prossimi test fisici e dalle decisioni sul reintegro.