La terza presenza in Serie A è stata quella buona: Pio Esposito ha trovato la sua prima rete nel massimo campionato italiano.
Un momento in un certo senso molto atteso non solo dall’attaccante classe 2005 e dalla sua Inter, ma anche da tutti coloro che lo considerano una delle grandi speranze del calcio nostrano, il centravanti chiamato nei prossimi anni ad essere uno dei punti fermi di una Nazionale Azzurra che punta a tornare a grandi livelli.
Una rete, quella siglata nel quinto turno di campionato sul campo del Cagliari, anche pesante visto che ha consentito alla sua squadra di portarsi sul 2-0 in un momento complicato nel quale gli avversari stavano premendo tanto alla ricerca del pareggio.
Alla Unipol Domus di Cagliari, Pio Esposito inizialmente si è accomodato in panchina.
Cristian Chivu ha infatti deciso di affidarsi alla sua coppia di attaccanti titolare, ovvero quella composta da Lautaro Martinez e Marcus Thuram.
Esposito è entrato in campo poco dopo l’ora di gioco, al 64’, in sostituzione proprio di quest’ultimo, quando servivano forze fresche per tenere la palla lontano dalla propria area di rigore ed il momento fatidico, quello della prima rete nel massimo campionato, è arrivato all’82’ quando, ottimamente posizionato in area di rigore, con il piatto destro ha spinto alle spalle di Caprile un gran pallone offerto con un cross basso dal fondo da Dimarco.
Quella del 27 settembre 2025 è una data che Pio Esposito con ogni probabilità non dimenticherà mai.
La sensazione è quella che ad attenderlo ci saranno molte altre esultanze, ma il primo goal resta un qualcosa di speciale per ogni calciatore.
Un appuntamento con la rete, al quale si è presentato puntuale in una serata nella quale tra l’altro ha condiviso il campo con suo fratello Sebastiano.
I due hanno condiviso la stessa maglia nel corso del Mondiale per Club, prima che proprio Sebastiano venisse ceduto al Cagliari con un prestito che può diventare obbligo al verificarsi di determinate condizioni, e diventasse uno degli elementi più importanti della squadra guidata da Pisacane.
Quello segnato sul campo del Cagliari è stato, come detto, anche un goal dal peso specifico molto elevato.
Non solo ha infatti consentito all’Inter di chiudere i giochi con qualche minuto di anticipo e di vivere un finale di gara sereno, ma soprattutto è arrivato in un frangente nel quale i nerazzurri erano in sofferenza.
Dopo un ottimo primo tempo, nella ripresa la squadra di Chivu ha dovuto subire il ritorno di un Cagliari che poco prima del goal di Esposito aveva colpito un palo con Folorunsho e si era reso pericolosissimo con Borrelli (grande intervento di Dimarco a deviare la palla in angolo).
Un goal insomma da attaccante vero e nel momento in cui più c’era bisogno.
La prestazione di Pio Esposito contro il Cagliari non è stata scandita solo dal suo primo goal in Serie A.
Nella mezz’ora di gioco che ha avuto a disposizione, ha messo in mostra parte del suo repertorio. Ha messo a disposizione della sua squadra quella fisicità della quale necessitava in attacco ed ha cercato di dialogare con i compagni e legare i reparti. Una prova dunque di sostanza e un impatto non trascurabile.
Il goal è stato il giusto premio dopo la tanta attesa e le tante cose che si sono dette su di lui nel corso degli ultimi mesi.
Se negli scorsi mesi le aspettative si erano fatte altissime, complici le buone prestazioni con l’Inter e l’esordio in Nazionale maggiore, ora probabilmente aumenteranno ancora di più.
A provare a ‘calmare gli animi’ ci ha pensato Cristian Chivu che, parlando dopo la partita con il Cagliari ai microfoni di ‘Sky’, si è soffermato proprio su Esposito.
“Andiamo piano, è un 2005, non bisogna mai dimenticarlo. Ha un futuro davanti ma deve continuare a lavorare come sta facendo. Tutti riconoscono le sue qualità, ha margini, ma deve restare con i piedi per terra.
Conoscendolo e avendo lavorato con lui mi sta sorprendendo, sta facendo veramente bene, ma andiamo piano e non pretendiamo troppo. Sa giocare per la squadra, ha qualità, ha sangue freddo sotto porta, sono contento che si è sbloccato così è più sereno”.