Alzi la mano chi, immaginando Alvaro Morata al Como, avrebbe pensato di vederlo ancora senza goal dopo oltre un mese.
Lo spagnolo, da sempre predisposto al sacrificio e prezioso per il gioco di squadra, in riva al Lago attende di rompere il ghiaccio e scrollarsi da dosso lo 0 alla voce reti segnate.
Un impatto con la nuova realtà meno brillante di ciò che ci si attendeva, certo, ma alla base della carburazione lenta dell'ex Juve e Real Madrid gravitano anche ritardo di preparazione e l'ascesa di un Anastasios Douvikas partito col piede giusto.
Morata, da quando è arrivato al Como dal Milan - che a sua volta aveva interrotto il prestito dell'iberico al Galatasaray - ha collezionato 6 presenze senza mai entrare nel tabellino marcatori e offrendo un assist (contro il Genoa) in 248 minuti giocati: 69 in Coppa Italia e 179 in Serie A. Per Alvaro, 2 maglie da titolare e 4 ingressi dalla panchina.
Se Morata stenta, è anche per merito di Douvikas: il centravanti greco ha completato il processo di ambientamento e si è integrato nei meccanismi varati da Fabregas, traducendo i progressi in 4 goal e un passaggio decisivo messi insieme in 292'.
A differenza del compagno di reparto l'ellenico è partito dall'inizio in 4 occasioni su 6, confermando come Cesc al momento lo stia preferendo allo spagnolo.
A dispetto di un inizio in salita, da parte dell'allenatore nei confronti di Alvaro soltanto parole al miele. Non ultime quelle rilasciate al termine di Como-Sassuolo di Coppa Italia, in cui l'iberico è subentrato proprio a Douvikas:
"Alvaro fatica per le caratteristiche che ha? Non sono d'accordo, l'ho visto tante volte attaccare la palla in maniera pulita. Douvikas è più pulito e attacca la profondità come pochi, non so se più o meno di Alvaro. Non mi piace paragonare, siamo tutti insieme, sulla stessa strada e con la stessa volontà".
"Se siamo bravi a capire in qualche contesto può dare più uno dell'altro... ma paragonarli è un errore grandissimo. Sono comunque due attaccanti di grande livello".
Cesc coccola il proprio connazionale sulla scia di quanto svelato a ferragosto, evidenziando la voglia di Morata di sposare il progetto Como:
"È un ragazzo incredibile con un grande cuore: la sua grande umiltà e la dedizione al lavoro porteranno molto ai compagni di squadra. Non sono preoccupato per il nostro rapporto. Vuole fare bene. Ha lasciato più del 60% del suo stipendio in Turchia, e questo la dice lunga sulla sua mentalità, su quello che farà".
Pensieri oggettivi e motivazionali dunque, arricchiti dall'ottimismo nutrito da Fabregas nei confronti di Morata: "Il momento arriva per tutti", aveva assicurato il tecnico alla vigilia di Como-Genoa.
Insomma, in casa Como la fiducia in Morata è cosa certa, ma è altresì ovvio aspettarsi un apporto maggiore in fase realizzativa: ciò è legato anche al raggiungimento di una forma ottimale, che al momento latita.
"Prima ha lavorato col Galatasaray, poi non più: si è allenato, ma a casa", aveva fatto sapere Fabregas, confermando come per vedere il miglior Alvaro occorrerà pazienza. Nel frattempo, a far sognare Como, ci pensano i ragazzi terribili allevati da Cesc.