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Calcio

SSC Napoli: storia, trofei, aneddoti e prossime partite del club partenopeo

SSC Napoli: storia, trofei, aneddoti e prossime partite del club partenopeoGetty
La storia e i numeri del Napoli: club più prestigioso del Sud Italia e uno dei più importanti del nostro campionato, in lotta per lo scudetto da diversi anni dopo il periodo d'oro di Maradona

Il Napoli è la squadra più vincente e rappresentativa del Sud Italia, che ha vissuto il momento di maggiore splendore a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90.

Scopriamo insieme la storia, i numeri e i giocatori più celebri di una delle squadre più seguite del nostro campionato.

Maradona NapoliGetty

Come e quando è nato il Napoli

L’attuale Società Sportiva Calcio Napoli venne fondata nel 1926 dal cambio di denominazione in Associazione Calcio Napoli di un’altra società partenopea, l’Internaples, nato a sua volta nel 1922 dalla fusione tra Naples Foot-Ball Club e Unione Sportiva Internazionale Napoli. 

Giorgio Ascarelli, giovane industriale napoletano e presidente dell’Internaples, capì che il calcio stava diventando un fenomeno di massa e il 25 agosto 1926 l'assemblea dei soci dell'Internaples cambiò il nome della società in Associazione Calcio Napoli. 

Ascarelli, che fu il primo presidente della storia del Napoli, decise di cambiare denominazione al club probabilmente perchè il regime fascista era contrario ai termini stranieri.

Storia del club: il Napoli in breve

Nella stagione 1926/27, il Napoli partecipò alla Divisione Nazionale - la massima serie del campionato italiano - grazie al primo posto conquistato dall'Internaples nel Campionato Campano.

Le prime stagioni

La prima stagione del nuovo Napoli fu tutt’altro che entusiasmante: il 3 ottobre 1926 disputò la prima partita e subì una sconfitta per 3-0 contro l’Inter. In tutto il campionato conquistò un solo punto, ma riuscì comunque a disputare il campionato successivo grazie a un ripescaggio.

Intanto, viste le prestazioni negative, l’originario cavallo rampante presente nello stemma della società venne sostituito da un asino, divenuto simbolo storico del club.

La prima vittoria del Napoli arrivò nella Coppa CONI del 1927, quando il 10 aprile i partenopei sconfissero l’Alba Audace per 2-1.

Nonostante l’acquisto di nuovi giocatori, nella stagione successiva il Napoli arrivò terz’ultimo in campionato, ma visti i progressi fatti dalla squadra, la FIGC decise di annullare le retrocessioni e il club venne ripescato ancora una volta.

Nella stagione 1927/28, il Napoli si classificò ottavo a pari merito con la Lazio. Fu quindi necessario uno spareggio tra le due squadre per decidere chi dovesse restare in Serie A, che terminò 2-2. Invece di disputare la ripetizione del match, Ascarelli convinse l'allora presidente della FIGC ad allargare il campionato a diciotto squadre, in modo che anche le none classificate potessero disputarlo.

Nella stagione successiva, il Napoli si rinforzò ingaggiando Antonio Vojak dalla Juventus e l’allenatore inglese William Garbutt, vincitore di due scudetti con il Genoa. Per la prima volta il Napoli non lottò per la retrocessione e chiuse al quinto posto in campionato.

La prima apparizione nelle coppe europee

Il terzo posto nella stagione 1933/34 permise al Napoli di disputare la sua prima competizione europea: la Coppa Europa, il massimo trofeo continentale dell’epoca.

Al primo turno i partenopei incontrarono l’Admira Wien: dopo lo 0-0 dell’andata a Vienna, il Napoli in casa sprecò il 2-0 iniziale e si fece rimontare sul 2-2. Nella sfida finale gli azzurri vennero travolti dagli austriaci 5-0.

Gli anni ‘40, tra retrocessioni e promozioni

Dopo alcuni campionati senza particolari acuti, nella stagione 1941/42 il Napoli si classificò penultimo e retrocesse per la prima volta in Serie B. Per rivedere il Napoli in Serie A bisognerà aspettare il 1946, ma dopo due stagioni nel massimo campionato si classificò ultimo e disputò due campionati in B.

Anni ‘60: i primi trofei

Il primo titolo del Napoli arrivò negli anni ‘60: è il 21 giugno 1962 quando i partenopei vinsero la prima Coppa Italia della loro storia, battendo in finale la SPAL e diventando l’unica squadra insieme al Vado nell’edizione inaugurale a vincere la Coppa Italia senza militare in massima divisione.

Nel 1964, l'Associazione Calcio Napoli, fortemente indebitata, venne rilevata dalla Società Sportiva Calcio Napoli. Dopo due stagioni in Serie B, i partenopei tornarono in A nel 1965 e l’anno successivo vinsero il loro secondo trofeo: la Coppa delle Alpi, vincendo tutte e quattro le partite disputate.

La seconda Coppa Italia e il primo trofeo internazionale

Nei dieci anni successivi il Napoli fu protagonista di campionati di alto livello, giocandosi addirittura lo scudetto nelle stagioni 1967/68 e 1974/75.

Una formazione del Napoli degli anni '70

Nella stagione 1975/76, in Napoli non riuscì a migliorare il secondo posto del campionato precedente, ma conquistò la sua seconda Coppa Italia superando in finale il Verona per 4-0. 

Nella stagione successiva, gli azzurri si aggiudicarono anche la Coppa di Lega Italo-Inglese, battendo in finale il Southampton e portando a casa il primo trofeo internazionale.

Il Napoli di Maradona

La svolta nella storia del Napoli arrivò nel 1984: l’allora presidente Corrado Ferlaino acquistò dal Barcellona il fuoriclasse argentino Diego Armando Maradona per la cifra record di 15 miliardi di lire. Il più grande calciatore di tutti i tempi venne presentato il 5 luglio in un San Paolo tutto esaurito, ma la prima stagione di Maradona a Napoli si chiuse con un ottavo posto in campionato. 

Nell’estate successiva, Ferlaino iniziò un processo di rinnovamento della squadra: furono ingaggiati Bruno Giordano, Salvatore Bagni, Claudio Garella, Alessandro Renica e l’allenatore Ottavio Bianchi, che da giocatore vestì la maglia azzurra per cinque stagioni. La stagione finì col Napoli al terzo posto, alle spalle di Juve e Roma.

Ottavio Bianchi e Diego Armando Maradona

Il primo scudetto e la terza Coppa Italia

Il cambio di marcia arrivò nella stagione 1986/87: il testa a testa in campionato con Juventus e Inter durò fino al 10 maggio 1987, quando - alla penultima giornata - il Napoli pareggiò 1-1 al San Paolo contro la Fiorentina. Il pareggio più bello della storia del club, che permise ai partenopei di conquistare matematicamente il primo scudetto.

I tifosi del Napoli festeggiano lo scudetto 1986/1987

In quella stagione il Napoli vinse in casa della Juventus trentadue anni dopo l’ultima volta e si aggiudicò anche la Coppa Italia, vincendo tutte le gare e battendo in finale l’Atalanta. Fino ad allora, l'accoppiata scudetto-Coppa Italia era riuscita solo al Grande Torino e alla Juventus.

La vittoria del primo scudetto qualificò i campani alla successiva Coppa dei Campioni, ma il sorteggio sfavorevole contro il Real Madrid tagliò subito il Napoli fuori dai giochi.

La vittoria della Coppa UEFA

Negli anni successivi il Napoli continuò a lottare per lo scudetto, raggiungendo due secondi posti consecutivi. Nel 1989, i partenopei si aggiudicarono la prima Coppa UEFA della loro storia, battendo in finale lo Stoccarda.

Diego Armando Maradona con la Coppa UEFA vinta dal Napoli nel 1989

Il secondo scudetto

Nella stagione 1989/90 Ottavio Bianchi lasciò la panchina azzurra e venne sostituito da Alberto Bigon. Il Napoli iniziò bene in campionato, inanellando una serie di sedici risultati utili consecutivi.

A tre giornate dalla fine, Napoli e Milan erano appaiate a pari punti in testa alla classifica, ma alla penultima giornata il Napoli compì il sorpasso definitivo vincendo 4-2 a Bologna e sfruttando la sconfitta del Milan a Verona per 2-1.

La vittoria all’ultima giornata contro la Lazio regalò ai partenopei il secondo scudetto della loro storia, portando tutta la città al settimo cielo.

La prima Supercoppa Italiana

La stagione successiva si aprì nel migliore dei modi, con la vittoria della Supercoppa Italiana ai danni della Juventus. Le aspettative vennero ben presto disattese: il 17 marzo 1991, Maradona risultò positivo alla cocaina e lasciò il Napoli, che chiuse la stagione con un deludente settimo posto.

Le retrocessioni e il fallimento

Nel decennio successivo, il Napoli non lottò mai per lo scudetto, anzi, iniziò un lento tracollo che culminò con la retrocessione in Serie B nella stagione 1997/98 dopo 33 anni: i 14 punti raccolti in campionato rappresentano ancora oggi il peggior risultato degli azzurri in Serie A.

Due stagioni più tardi, il Napoli tornò nella massima serie, ma durò solo un anno. Alla crisi di risultati si aggiunse poi una crisi finanziaria culminata con il fallimento nell'estate del 2004, con conseguente perdita del titolo sportivo.

La storia del Napoli di De Laurentiis

In quel periodo, diversi imprenditori provarono a rilevare il titolo dalla curatela fallimentare del tribunale di Napoli: a riuscirvi fu il produttore cinematografico romano Aurelio De Laurentiis, che iscrisse la squadra al campionato di Serie C1 con la denominazione “Napoli Soccer”.

Il primo anno in Serie C1

Il primo anno in Serie C1 fu tutt’altro che una passeggiata di salute per il Napoli: dopo una campagna acquisti lampo, gli azzurri si classificarono terzi nel girone, ma persero i play-off promozione contro l’Avellino (0-0 al San Paolo e 2-1 al Partenio).

La promozione in Serie B e il ritorno in A

Nella stagione 2005/06, il Napoli dominò il girone e raggiunse la promozione in B con quattro giornate d’anticipo e De Laurentiis tornò alla denominazione originaria di “Società Sportiva Calcio Napoli”.

In Serie B, il Napoli mantenne le prime posizioni per tutto il campionato. All’ultima giornata, i partenopei incontrarono il Genoa a Marassi: il pareggio tra le due squadre e quello del Piacenza garantì a Napoli e Genoa la promozione in A senza passare dai play-off.

Maurizio Domizzi e Paolo Cannavaro esultano con i compagni del Napoli

Nel 2007/08, il Napoli chiuse all'ottavo posto, qualificandosi per la Coppa Intertoto dopo quasi quattordici anni dall'ultima partecipazione in una competizione europea.

Dall’Europa League al ritorno in Champions

Gli anni 2010 si aprirono positivamente per il Napoli, che grazie al sesto posto in classifica - miglior risultato dal 1993/94 - conquistò l’accesso all’Europa League.

È il Napoli guidato da Walter Mazzarri, con Ezequiel Lavezzi e Marek Hamšík in campo, che nel 2010 vennero affiancati da uno degli attaccanti più forti della storia del Napoli: Edinson Cavani. Grazie ai gol del bomber uruguaiano, i partenopei si classificarono terzi in campionato, qualificandosi dopo ventuno anni alla Champions League.

Le Coppe Italia

Nel 2011/12, il Napoli faticò un po’ di più in campionato, chiudendo quinto. La consolazione arrivò dalla Coppa Italia, con gli azzurri che sconfissero in finale la Juventus, conquistando un trofeo ventidue anni dopo l’ultima volta.

Nel decennio successivo il Napoli vincerà altre due Coppe Italia (2013/14 e 2019/20) e una Supercoppa Italiana nel 2014.

I giocatori del Napoli durante la premiazione per la vittoria della Supercoppa italiana

Le maglie del Napoli

Prima della fondazione dell’Associazione Calcio Napoli, il Naples vestiva una maglia a strisce bianche e azzurre, mentre l’Internazionale Napoli una maglia blu notte con bordi bianchi. L’Internaples vestiva invece una maglia azzurra, che divenne poi la maglia tradizionale del Napoli.

Le maglie degli anni ‘90

Nel corso degli anni, la maglia del Napoli ha subito diverse modifiche, che hanno riguardato soprattutto la gradazione di azzurro. Il primo elemento distintivo fu inserito da Lotto nella stagione 1996/97: una fascia orizzontale sul busto che riproduceva un motivo di tre diverse tonalità di azzurro e bianco, ispirato al logo dello sponsor tecnico.

L’anno successivo, Nike propose una maglia di una tonalità di azzurro più scura, con due strisce non adiacenti, una bianca e una blu scuro, e il colletto bianco.

La maglia stile Argentina

L'unica stagione in cui il Napoli non ha indossato la classica maglia azzurra come divisa casalinga è stata la 2002/03: quell’anno Diadora propose un template a strisce verticali bianche e azzurre che ricordava la maglia dell’Argentina. Nel 2005/06 e nel 2020/21 un template molto simile venne riproposto da Kappa, ma come quarto kit.

2021-03-14-osimhen-napoli(C)Getty Images

La maglia “pantera”

Nella stagione 2018/19, Kappa propose una maglia azzurra con una texture geometrica molto particolare, da cui emergeva il volto di una pantera ruggente sulla parte bassa del busto.

Ounas in azione con la maglia del Napoli

La maglia del Napoli 2021/2022

Dalla stagione 2021/22, il Napoli ha iniziato a produrre in-house le maglie con l’aiuto dello stilista Giorgio Armani. La divisa casalinga è azzurra, con dettagli blu navy su collo, maniche, spalle e fianchi. Sul retro, sotto il collo compare l'acronimo SSCN in bianco.

Fabian Ruiz del Napoli palla al piedeGetty

I titoli vinti dal Napoli

In oltre 90 anni di storia, il Napoli ha vinto 14 trofei, di cui 3 in campo internazionale:

Gli scudetti

Il primo scudetto del Napoli arrivò nel 1987, a 61 anni dalla fondazione. I partenopei chiusero al primo posto, staccando la Juventus di tre punti e diventando la prima - e sin qui unica - squadra del Sud Italia a vincere il campionato.

Gli anni d’oro del Napoli di Maradona proseguirono anche dopo il primo scudetto, e tre anni dopo gli azzurri tornarono sul tetto d’Italia. Nella stagione 1989/90, a quattro giornate dal termine, il Comunale di Bergamo fu teatro di un episodio che decise il campionato: sul punteggio di 0-0 tra Atalanta e Napoli, una moneta lanciata dai tifosi bergamaschi colpì alla testa il centrocampista azzurro Alemão, che non potè continuare il match. Il giudice sportivo decretò il 2-0 a tavolino per il Napoli, mentre il Milan pareggiò 0-0 contro il Bologna.

Nell'ultima giornata, la vittoria del Napoli contro la Lazio per 1-0 regalò ai partenopei il secondo scudetto della loro storia, staccando di due punti il Milan di van Basten.

Vittorie dello scudetto per anno

  1. 1986/87
  2. 1989/90

La Coppa Italia

Il trofeo vinto più volte dal Napoli è la Coppa Italia. Gli azzurri, infatti, possono vantare in bacheca sei coppe nazionali, la prima delle quali vinta nel 1962 grazie ai gol di Corelli e Ronzon in finale contro la SPAL: un risultato sorprendente, visto che il Napoli militava in Serie B.

La seconda coppa nazionale arrivò nel 1975/76, dopo una finale vinta 4-0 contro il Verona: il Napoli segnò quattro gol in dieci minuti, tra il 76’ e l’86’ (autorete di Ginulfi, gol di Braglia e doppietta di Savoldi).

Il Napoli conquistò la terza Coppa Italia nel 1986/87, dominando l’Atalanta in una doppia finale (3-0 al San Paolo, 0-1 a Bergamo).

Il quarto trofeo è datato 20 maggio 2012: il Napoli regolò in finale la Juventus - fresca campione d’Italia e imbattuta in stagione - per 2-0 grazie ai gol di Cavani e Hamšík.

Le ultime due Coppe Italia sono state vinte nel 2013/14 (3-1 in finale contro la Fiorentina) e nel 2019/20 (ai rigori contro la Juventus).

Vittorie della Coppa Italia per anno

  1. 1961/62
  2. 1975/76
  3. 1986/87
  4. 2011/12
  5. 2013/14
  6. 2019/20

Marek Hamsik alza al cielo la Coppa Italia vinta dal Napoli

La Supercoppa Italiana

Il Napoli ha partecipato a quattro edizione della Supercoppa Italiana, vincendo in due occasioni: la prima nel 1990, grazie a uno storico 5-1 contro la Juventus, la seconda nel 2014, ai rigori sempre contro i bianconeri.

Vittorie della Supercoppa Italiana per anno

  1. 1990
  2. 2014

I trofei internazionali

Il primo trofeo internazionale del Napoli è la Coppa delle Alpi del ‘66, il secondo una Coppa di Lega Italo-Inglese nel ‘76 contro il Southampton: all’andata finì 1-0 per gli inglesi, al ritorno al San Paolo 4-0 per gli azzurri.

Il primo e unico trofeo UEFA vinto dal Napoli è la Coppa UEFA 1988/89. In quell’occasione gli azzurri sconfissero lo Stoccarda in una doppia finale che verrà ricordata per sempre dai tifosi partenopei: all’andata il Napoli si impose 2-1 al San Paolo con gol di Gaudino, Maradona e Careca. Al ritorno in Germania, il 3-3 non bastò ai tedeschi per compiere la rimonta e portò Napoli in estasi.

I presidenti del Napoli dagli esordi ad oggi

Nel corso degli anni alla guida del Napoli si sono susseguiti 26 presidenti:

Giorgio Ascarelli

Il primo presidente del Napoli fu Giorgio Ascarelli, giovane imprenditore napoletano che volle fortemente il cambio di denominazione da Internaples a Associazione Calcio Napoli.

Corrado Ferlaino

Il presidente più longevo e vincente della storia del Napoli fu Corrado Ferlaino, che ricoprì la carica dal 1969 al 1971, dal 1972 al 1983, e dal 1983 al 1993.

Con Ferlaino presidente, il Napoli raggiunse il periodo di massimo splendore della sua storia: prima una Coppa Italia e una Coppa di Lega Italo-Inglese nel 1976, poi, grazie soprattutto all’acquisto di Maradona, il Napoli vinse due scudetti (1986/87 e 1989/90), una Coppa UEFA (1988/89), una Coppa Italia (1986/87) e una Supercoppa Italiana (1990), per un totale di sette trofei.

Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli

Aurelio De Laurentiis

Il secondo presidente per durata e per trofei è Aurelio De Laurentiis, alla guida del club dal 2004.

Il produttore cinematografico romano rilevò il titolo sportivo del Napoli, ripartendo dalla Serie C1 e riportando gli azzurri al vertici del calcio nazionale. Con De Laurentiis presidente il Napoli è tornato a lottare per lo scudetto e a qualificarsi nella massima competizione europea, conquistando tre Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli dal 2004

Presidenti nel Napoli per trofei

PresidenteTitoli vinti
Corrado Ferlaino7
Aurelio De Laurentiis4
Roberto Fiore1
Alfonso Cuomo1
Egidio Musollino1

Gli allenatori del Napoli nella storia

Bruno Pesaola

L’allenatore con più presenze e più trofei sulla panchina del Napoli è Bruno Pesaola. In 252 presenze, collezionate in quattro periodi diversi, il tecnico argentino naturalizzato italiano ha vinto una Coppa Italia nel 1962, una Coppa delle Alpi nel 1966 e una Coppa di Lega Italo-Inglese nel 1976.

Ottavio Bianchi

L’allenatore più vincente della storia del Napoli è Ottavio Bianchi, che in cinque stagioni sulla panchina azzurra ha vinto uno scudetto, una Coppa Italia e una Coppa UEFA.

Il tecnico bresciano è terzo per presenze sulla panchina del Napoli, con 211 apparizioni. In precedenza aveva indossato la maglia azzurra da giocatore, collezionando 109 presenze e 14 gol tra il 1966 e il 1971.

Alberto Bigon

Il successore di Bianchi fu Alberto Bigon, che in due stagioni sulla panchina del Napoli vinse uno scudetto e una Supercoppa Italiana.

Il figlio Riccardo ha ricoperto la carica di Direttore Sportivo del club azzurro dal 2009 al 2015.

Walter Mazzarri

Walter Mazzarri verrà ricordato come il tecnico che ha portato il Napoli a vincere un trofeo dopo ventuno anni di astinenza. Il tecnico toscano ha collezionato 182 presenze sulla panchina azzurra tra il 2009 e il 2013, vincendo una Coppa Italia nel 2012.

Walter Mazzarri, nuovo allenatore Cagliari

Allenatori del Napoli per trofei

AllenatoreTitoli vinti
Ottavio Bianchi3
Bruno Pesaola3
Alberto Bigon2
Rafael Benitez2
Eraldo Monzeglio1
Rosario Rivellino1
Walter Mazzarri1
Gennaro Gattuso1

I giocatori che hanno fatto la storia del Napoli

Marek Hamšík

Il giocatore più presente con la maglia del Napoli è Marek Hamšík. In 12 stagioni all’ombra del Vesuvio, lo slovacco ha collezionato 520 presenze, più di chiunque altro nella storia del club partenopeo. Inoltre, con 121 gol, il centrocampista è secondo nella classifica all-time dei marcatori del Napoli.

Durante la sua lunga esperienza in azzurro, Marekiaro ha ricoperto i ruoli di esterno di centrocampo, di trequartista e infine di regista nel Napoli di Ancelotti, vincendo due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.

Marek Hamisk esulta con la maglia del Napoli

Giuseppe Bruscolotti 

Al secondo posto della classifica di giocatori con più presenze in azzurro c’è Giuseppe Bruscolotti, che indossato la maglia del Napoli per la prima volta nel 1972 e non l’ha più tolta. In 11 stagioni a Napoli, il difensore campano ha collezionato 511 presenze e 11 gol, vincendo uno scudetto, due Coppe Italia e una Coppa di Lega Italo-Inglese.

Antonio Juliano

Il terzo giocatore con più presenze con la maglia del Napoli è Antonio Juliano. Il centrocampista napoletano ha vestito l’azzurro in 505 occasioni, segnando 38 gol e vincendo quattro trofei: uno scudetto, due Coppe Italia, una Coppa della Alpi e una Coppa di Lega Italo-Inglese.

Lorenzo Insigne

Altro campano che ha fatto la storia del Napoli è Lorenzo Insigne. Nel 2006, a 15 anni, entrò nel settore giovanile del Napoli, che lo acquistò dall'Olimpia Sant'Arpino per 1.500 euro. L'esordio ufficiale in prima squadra arrivò nel 2010 in un Livorno-Napoli vinto 2-0 dagli azzurri, poi i prestiti nella Cavese, nel Foggia e nel Pescara, dove esplose definitivamente.

Nel 2012, Insigne fece ritorno a Napoli, dove ha vestito la maglia azzurra oltre 400 volte, segnando più di 110 gol in dieci stagioni. Il suo bottino di trofei in azzurro è di due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.

Lorenzo Insigne prossimo acquisto di Toronto FC in MLSGetty

Dries Mertens

Il giocatore che ha segnato più gol con la maglia del Napoli è Dries Mertens. L’attaccante belga veste l’azzurro dal 2013 e ha messo a segno oltre 140 gol in più di 390 presenze nel club partenopeo, con cui ha vinto due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana.

Pochi giocatori stranieri possono vantare un legame con la città italiana in cui hanno giocato come quello che c'è tra Mertens e Napoli. In quasi dieci anni nel capoluogo campano Dries è cresciuto come uomo, mettendo sù famiglia e chiamando suo figlio come il più comune dei nomi napoletani: Ciro, che è anche il soprannome affibiato a Mertens dai tifosi del Napoli.

Mertens, Napoli-SalernitanaGetty

Diego Armando Maradona

Un nome che non ha bisogno di presentazioni. Diego Armando Maradona ha scritto la storia del calcio e ha legato il suo nome alla città di Napoli come nessuno mai. Il suo arrivo nel capoluogo campano ha stravolto la storia del club, portando gli azzurri a vincere due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA.

In sette stagioni al Napoli Maradona ha segnato 115 gol in 259 presenze, ed è il giocatore azzurro che ha segnato più gol nelle coppe nazionali (29 tra Coppa Italia e Supercoppa Italiana). Ma oltre ai numeri e ai trofei, El Pibe de Oro ha lasciato giocate mozzafiato e ricordi indelebili, illuminando gli stadi di tutto il mondo.

Diego Armando Maradona con la maglia del Napoli allo Stadio Olimpico di Roma, 26 ottobre 1986Getty

Attila Sallustro

Attila Sallustro è stato il primo grande bomber del Napoli. L’attaccante italo-paraguaiano ha vestito la maglia azzurra dal 1926 al 1937 per undici stagioni (più una stagione con l'Internaples), mettendo a segno 108 gol in 266 presenze.

Edinson Cavani

Il giocatore con la media gol più alta della storia del Napoli è Edinson Cavani. In sole 138 presenze, l’attaccante uruguaiano ha siglato ben 104 reti con la maglia azzurra, vincendo la Coppa Italia del 2011/12.

Nonostante abbia giocato solo tre stagioni nel campoluogo campano, oltre che per i gol, il Matador è rimasto nel cuore dei tifosi partenopei per la generosità mostrata sul campo e per le parole d'amore che ha sempre speso per Napoli e i napoletani.

Nei tre anni in azzurro, Cavani ha stabilito alcuni primati, tra cui quello di miglior marcatore del club in una singola stagione nel 2010/11 con 33 reti (superando lo storico record di 22 gol di Antonio Vojak che resisteva da 68 anni), poi migliorato a 38 nella stagione 2012/13. In quest'ultima stagione, l'uruguaiano chiuse con 29 reti in campionato, diventando il secondo giocatore del Napoli, dopo Maradona, a vincere la classifica dei marcatori in Serie A, prima di passare al Paris Saint-Germain per la cifra di 64 milioni di euro più 2 di bonus.

cavani(C)Getty Images

Antonio Vojak

102 gol in 190 presenze con la maglia del Napoli tra il 1929 e il 1935. Antonio Vojak è stato uno dei primi idoli della tifoseria partenopea e per 86 anni ha detenuto il record di miglior marcatore della storia del Napoli in Serie A (battuto da Mertens nel 2021).

I giocatori in breve

GiocatorePresenzeGolStagioni al Napoli
Marek Hamšík52012112
Giuseppe Bruscolotti5111116
Antonio Juliano5053817
Lorenzo Insigne42711911
Moreno Ferrario3961111
Dries Mertens3901449
José María Callejón349827
Ciro Ferrara3221510
Kalidou Koulibaly 311138
Christian Maggio3082310

Il mito di Maradona

Quella di Maradona è una figura senza tempo. Ogni anno migliaia di tifosi da tutto il mondo visitano Napoli per vedere dal vivo i luoghi dove El Pibe de Oro ha lasciato un'eredità inestimabile. Non a caso, il 5 luglio 2017, Maradona ricevette la cittadinanza onoraria dal Comune di Napoli per aver portato in alto il nome della città.

Oggi l’impianto di Fuorigrotta porta il suo nome, dove è presente una sua statua donata alla città in occasione del primo anniversario della sua morte.

Il legame tra Napoli e Maradona è indissolubile. Basta fare pochi passi in città per capire che quella tra Napoli e Maradona è una storia d'amore infinita. Ancora oggi, nei vicoli del centro storico - e non solo - ci sono scorci che parlano del Diez, dove sacro e profano si intrecciano: dagli adesivi che lo raffigurano con vesti da santo, al famoso altarino con un suo capello dove i tifosi si recavano prima delle partite a chiedere la "grazia calcistica".

I murales su Maradona

Tra le testimonianze del passaggio di Maradona a Napoli ci sono anche numerosi murales, i più famosi dei quali sono diventate delle vere e proprie attrazione turistiche in città e nell'hinterland:

"Il Maradona dei Quartieri Spagnoli", Via Emanuele de Deo - Mario Filardi, restaurato da Salvatore Iodice

Murale di Maradona a Napoli nei Quartieri Spagnoli

"Il Maradona di San Giovanni a Teduccio", Via Taverna del Ferro - Jorit Agoch

Murale di Maradona a Napoli a San Giovanni a Teduccio

"La Mano de Dios", Vico Giardinetto - San Spiga e Salvatore Iodice

Murale

Numeri e record del Napoli

Il Napoli detiene alcuni record in Italia, tra cui:

  • Unica squadra insieme al Vado a vincere la Coppa Italia senza militare in massima divisione (1962);
  • Due giocatori in squadra vincitori della classifica marcatori in una singola stagione (1987/88 con Diego Armando Maradona, 15 gol, e Antonio Careca, 13 gol), insieme a Inter (1948/49), Torino (1975/76) e Juventus (2007/08).

La rosa del Napoli 2021/2022

La rosa del Napoli per la stagione 2021/2022 è composta da 25 calciatori, a cui talvolta si aggiungono giovani aggregati dalla Primavera:

Portieri

NumeroNomeAnno di nascitaNazionalitàIngresso in squadra
25David Ospina1988Colombiana/francese2018
1Alex Meret1997Italiana2018
12Davide Marfella1999Italiana2021

Difensori

NumeroNomeAnno di nascitaNazionalitàIngresso in squadra
26Kalidou Koulibaly1991Senegalese2014
13Amir Rrahmani1994Kosovara/abanese2020
3Axel Tuanzebe1997Inglese/congolese2022
5Juan Jesus1991Brasiliana2021
6Mário Rui1991Portoghese2017
31Faouzi Ghoulam1991Algerina/francese2014
22Giovanni Di Lorenzo1993Italiana2019
2Kévin Malcuit1991Francese/marocchina2018
59Alessandro Zanoli2000Italiana2021

Centrocampisti

NumeroNomeAnno di nascitaNazionalitàIngresso in squadra
99André Zambo Anguissa1995Camerunese2021
68Stanislav Lobotka1994Slovacca2020
4Diego Demme1991Tedesca/italiana2020
8Fabián Ruiz1996Spagnola2018
20Piotr Zielinski1994Polacca2016
7Eljif Elmas1999Macedone2019

Attaccanti

NumeroNomeAnno di nascitaNazionalitàIngresso in squadra
24Lorenzo Insigne1991Italiana2009
11Hirving Lozano1995Messicana2019
21Matteo Politano1993Italiana2020
33Adam Ounas1996Algerina/francese2017
9Victor Osimhen1998Nigeriena2020
37Andrea Petagna1995Italiana2020
14Dries Mertens1987Belga2013
 

Stipendi Napoli: quanto guadagnano giocatori e tecnico

Ricapitoliamo gli stipendi dei giocatori e dell'allenatore del Napoli per la stagione 2021/2022:

 
NomeStipendio
Kalidou Koulibaly6 milioni
Lorenzo Insigne4,6 milioni
Victor Osimhen4,5 milioni
Hirving Lozano4,5 milioni
Dries Mertens4,5 milioni
Piotr Zielinski3,5 milioni
Diego Demme2,5 milioni
Faouzi Ghoulam2,4 milioni
Giovanni Di Lorenzo2,3 milioni
Matteo Politano2,2 milioni
Mário Rui2,1 milioni
Stanislav Lobotka2 milioni
Amir Rrahmani1,8 milioni
Andrea Petagna1,8 milioni
André Zambo Anguissa1,7 milioni
Adam Ounas1,6 milioni
Axel Tuanzebe1,6 milioni
Eljif Elmas1,5 milioni
Fabián Ruiz1,5 milioni
David Ospina1,4 milioni
Alex Meret1 milioni
Juan Jesus1 milioni
Kévin Malcuit0,8 milioni
Alessandro Zanoli0,06 milioni
Davide Marfella0,05 milioni
Luciano Spalletti2,8 milioni

Quando gioca il Napoli: il calendario 2021/2022

Questo il calendario delle partite di Serie A TIM del Napoli per la stagione 2021/2022:

 
AndataPartitaRitorno
22/08/2021Napoli-Venezia06/02/2022
29/08/2021Genoa-Napoli15/05/2022
11/09/2021Napoli-Juventus06/01/2022
20/09/2021Udinese-Napoli19/03/2022
23/09/2021Sampdoria-Napoli09/01/2022
26/09/2021Napoli-Cagliari21/02/2022
03/10/2021Fiorentina-Napoli10/04/2022
17/10/2021Napoli-Torino08/05/2022
24/10/2021Roma-Napoli18/04/2022
28/10/2021Napoli-Bologna17/01/2022
31/10/2021Salernitana-Napoli23/01/2022
07/11/2021Napoli-Verona13/03/2022
21/11/2021Inter-Napoli12/02/2022
28/11/2021Napoli-Lazio27/02/2022
01/12/2021Sassuolo-Napoli01/05/2022
04/12/2021Napoli-Atalanta03/04/2022
12/12/2021Napoli-Empoli24/04/2022
19/12/2021Milan-Napoli06/03/2022
22/12/2021Napoli-Spezia22/05/2022