Maturità, pazienza, coesione. Nella vittoria della Juventus sul campo del Wolfsburg nella quarta giornata di Women's Champions League non manca davvero niente. Le bianconere passano con un secco 2-0 in Germania, ma al di là del risultato - seppure pesantissimo visto che oggi vale il secondo posto nel Gruppo A alle spalle del Chelsea - stupisce la consapevolezza con cui le ragazze di Montemurro l'hanno raggiunto.
"Andremo in Germania per vincere". E così è stato. Barbara Bonansea, alla vigilia del match contro il Wolfsburg, aveva proclamato gli intenti della squadra senza mezze misure. La convinzione percepita nelle parole dell'attaccante si è trasformata in una partita solida e attenta. Nella fase iniziale gli equilibri sembravano pendere a favore delle padrone di casa, ma le ragazze di Montemurro hanno arginato le offensive guadagnando metri e aspettando l'occasione giusta, arrivata a inizio ripresa.
Dopo il vataggio per le torinesi è stato tutto più semplice: la difesa non è andata mai in sofferenza - grade prova di Salvai e Gama - e il centrocampo ha funzionato a perfezione. A fine gara il raddoppio di Staskova è solo il sigillo di una prestazione matura e convinta. Prova tangente che il percorso di crescita su cui Montemurro lavora da inizio stagione ha preso una strada precisa nel match dell'AOK Stadion.
La vittoria in casa del Wolfsburg, arrivata in primo luogo grazie a una prestazione corale, è legata anche ad altri due elementi: la tenacia di Bonansea e le riserve sempre pronte. L'attaccante bianconera in Germania ha messo in campo una prova da vera top player. Rapida, precisa e imprendibile per 90' - suo l'assist per Staskova nel finale - non ha mollato un centimetro per tutta la gara, dimostrando ancora una volta carattere e versatilità.
Dall'altra parte, a fare la differenza, è stata Arianna Caruso - chiamata al complicato compito di sostituire dopo 20 minuti l'infortunata Cernoia (distorsione alla caviglia). Il contributo della centrocampista è fondamentale: è probabilmente lei a cambiare la partita, facendosi vedere tra le linee e servendo palloni sempre invitanti alle compagne in attacco. Insomma la squadra funziona, la panchina altrettanto; una menzione va anche a Staskova, che al di là del raddoppio dopo l'autorete di Hendrich, ha abituato i tifosi a livelli altissimi sia da titolare che da subentrata. La rosa folta, lo spirito di sacrificio e la forza del gruppo. Possono essere questi i fattori decisivi per un traguardo storico.
Dopo il successo in casa del Wolfsburg la Juve e il secondo posto nel Gruppo A, alla Juve restano 180' da giocare contro Chelsea e Servette. Il primo appuntamento è fissato per l'8 dicembre alle 21.00 in casa delle inglesi, mentre l'ultima giornata si giocherà in casa col Servette il 16 dicembre (allo stesso orario). Gli scenari non sono ancora delineati, ma le bianconere possono sognare in grande, perché i quarti, dopo il 2-0 sul Wolfsburg, sono tutto meno che impossibili.