Nei preliminari di Champions, Europa League e Conference, non erano certo mancate le proteste contro le squadre israeliane presenti nei tornei UEFA nonostante le migliaia di richieste arrivate con l'obiettivo di escluderle in virtù del genocidio in atto a Gaza negli ultimi anni.
Se Hapeol Beer Sheva, Beitar Gerusalemme e Maccabi Haifa sono state eliminate, il Maccabi Tel Aviv ha conquistato il pass per il girone di Europa League, con otto gare che si preannunciano prima di tutto politiche e poi sportive. Si parte con la trasferta contro il PAOK in quel di Salonicco, Grecia, paese con tifoserie ampiamente schierate contro il genocidio nelle ultime partite dei preliminari.
La traferta di Salonicco non ha fatto certo eccezione, visto tutto ciò che i fans del PAOK hanno preparato in vista della partita e a margine della stessa. Sin dalle prime ore del pomeriggio, infatti, nelle strade della città ellenica sono apparse tantissime bandiere della palestina, nonchè uno striscione con su scritto 'PAOK4Palestine', ovvero il PAOK per la Palestina. La bandiera dello stato unito ai colori e al logo della storica squadra ellenica.
In occasione della partita contro il Maccabi Tel Aviv, inoltre, i tifosi del PAOK hanno preparato un video in cui si schierano apertamente contro la squadra israeliana, prima avversaria di Europa League ma soprattutto rappresentante di uno stato che non ha ancora messo fine ai massacri di Gaza:
"Non vogliamo chi commette genocidio a Salonicco".
Tra gli striscioni anche quello si invita ancora una volta a boicottare Israele e le squadre, alla fine nel numero di una visto il k.o delle altre rappresentanti.
La protesta dei fans del PAOK si svolge, in generale, attraverso lo slogan: "PAOK è figlio di rifugiati - No allo sfollamento e al genocidio"
"La partecipazione di squadre israeliane è una decisione politica, non appartengono all'Europa" ha affermato uno dei manifestanti, Kostas Samdanis, come riporta il sito Voria. "Soprattutto perché oggi è in atto un genocidio contro i palestinesi, a nostro avviso dovrebbero essere espulsi e dovrebbe esserci una disposizione per salvare vite umane. Il calcio è un gioco".
"Non vogliamo che diventi in alcun modo un campo di scontri politici e violenti. Per questo motivo, se siamo contrari alla violenza tra i tifosi, lo siamo dieci volte di più contro coloro che vogliono strumentalizzare il gioco e insabbiare il popolo genocida".
Dopo il raduno nel famoso arco Arco di Galerio, simbolo cittadino, i tifosi del PAOK si sono diretti verso lo stadio Toumba per la partita di Europa League, al via alle ore 18:45.
Le forze dell'ordine hanno bloccato brevemente il loro passaggio, ma dopo pressioni, la barriera della polizia è stata aperta e i tifosi sono riusciti a dirigersi verso lo stadio, sventolando bandiere palestinesi e gridando slogan di solidarietà per Gaza.
"Crediamo che le squadre israeliane non abbiano alcun diritto, non per ragioni geografiche, ma a causa del genocidio, di competere nelle competizioni europee" ha affermato il giornalista locale Yannis Androulidakis, come riportano diverse testate elleniche. "Nessuna rivalità sportiva ci unisce a nessun genocida".