Venerdì sera, primo snodo del campionato per il Verona. Al Bentegodi arriva il Sassuolo, gasato dalla vittoria casalinga contro l’Udinese, seconda in campionato per la squadra di Grosso che zitta zitta ha già incassato sei punti, il doppio di quelli dell’Hellas ancora a zero vittorie nonostante prestazioni più che decorose. Zanetti può vedere il bicchiere mezzo pieno anche dopo la sconfitta dell’Olimpico, un 2-0 che nelle pieghe dei numeri appare bugiardo. I gialloblù hanno avuto almeno tre occasioni limpide per segnare. A guardare i tiri totali, fra nello specchio, fuori e respinti il Verona ha fatto meglio (12-10); ha vinto più contrasti (18-16), perso meno palloni (163-169) e ne ha recuperati di più (60-57). Difficoltà nel fare gol (2, peggiore attacco del torneo con Torino e Genoa), ma come ha detto Zanetti nel post partita, i nuovi attaccanti Orban e Giovane "hanno tanta prospettiva, noi dobbiamo creare occasioni a loro favorevoli e la precisione arriverà con qualche pizzico di fortuna in più, ma il potenziale è importante e hanno tanto margine".
C’è un dato che all’Olimpico può fare sorridere tecnico e tifosi: 14 cross effettuati, contro i 12 della Roma. Ben 6 di questi li ha fatti spiovere il destro dell’algerino Rafik Belghali, arrivato in estate a titolo definitivo dal Malines. Nelle pagelle Gazzetta, l’esterno è stato il migliore in campo assieme a Svilar, voto 7: "Padrone della fascia destra: un occhio dietro, l’altro per attaccare Angelino e per sfornare cross". Più che sensazioni positive, bel mattoncino nella ricostruzione della squadra, che proprio sulla corsia di destra ha dovuto sacrificare Tchatchoua, irrinunciabili gli oltre 12 milioni offerti dal Wolverhampton. Contro il Sassuolo torna disponibile anche Valentini dopo oltre un mese e se non sarà già venerdì, quanto prima dovrebbe riprendersi il posto sulla sinistra della difesa, in modo da alzare Frese e avere una freccia anche sull’altra fascia, con Bradaric solida alternativa, così come sulla destra il giovane Fallou.