L'esterno spagnolo si è lasciato alle spalle la bronchite asmatica che lo ha costretto a un lungo stop. Ma il rientro in campo non è ancora avvenuto con costanza.
José Angelino è rimasto in panchina dal primo all'ultimo minuto nella gara vinta dalla Roma contro il Genoa. Così come era accaduto poco più di una settimana prima in casa della Juventus. E così come era accaduto pochi giorni prima ancora contro il Como.
L'unica presenza dalla fine di settembre a oggi rimane così quella contro il Celtic, in Europa League, dell'11 dicembre. Presenza per modo di dire, se è vero che Angelino è stato inserito da Gasperini negli ultimi 6 minuti più recupero di quella partita. E poi, come detto, tre panchine su tre di cui l'ultima contro il Genoa.
Ma perché Angelino non sta giocando nonostante sia tornato in gruppo ormai una ventina di giorni fa circa? Cosa sta succedendo allo spagnolo e le prospettive per l'anno che è ormai alle porte.
Angelino si è fermato alla fine di settembre a causa della nota bronchite asmatica che lo ha colpito e debilitato. Lo spagnolo è rimasto a letto per diverse settimane, senza poter condurre una vita normale e, di conseguenza, senza potersi allenare né scendere in campo.
Per questo motivo il suo recupero è stato lento, più di quanto il calciatore si sarebbe atteso, e soprattutto graduale. Il rientro in gruppo, com'era lecito aspettarsi, non si è tramutato nell'immediata disponibilità per l'undici titolare di un calciatore che lo scorso anno era stato uno dei migliori sotto la guida di Claudio Ranieri.
Come svelato dalla Gazzetta dello Sport qualche settimana fa, Angelino durante il periodo della malattia "ha perso oltre 10 chili e si è sottoposto in queste settimane a diversi esami per scongiurare il peggio". L'esterno spagnolo, secondo il quotidiano, "ha accusato anche un forte stress psicologico".
Il recupero, come detto, è stato molto lento. Ma Angelino "con una nuova dieta e il supporto dello staff medico e della famiglia lo spagnolo ha ricominciato pian piano a correre fino ad ottenere il via libera per tornare a giocare".
Di nuovo: lo scenario di Angelino che immediatamente corre su e giù per la fascia sinistra della Roma non era pensabile. Così sono spiegabili le tre panchine di fila dell'ex Lipsia, di nuovo convocato e di nuovo "dentro" la rosa, anche se gradualmente.
Angelino, così, attende con ansia l'arrivo del 2026. Che non è solo l'anno in cui la Roma cercherà di tornare in Champions League dopo diversi anni d'assenza, ma anche quello in cui lo spagnolo andrà a caccia del proprio riscatto personale.
Difficile, al momento, stilare delle tempistiche. Fin qui Angelino ha giocato appena quella manciata di minuti a Glasgow dalla fine di settembre a oggi. Di certo rimetterà piede in campo nelle prossime settimane, ma in un primo momento dalla panchina. Starà a lui dimostrare di aver completato il recupero e, di conseguenza, lottare di nuovo per quella maglia che un tempo era sua.
La missione di Angelino, ex titolare intoccabile della Roma, non sarà però semplice. Per le incognite legate alle sue condizioni fisiche, ma anche perché Gasperini ha trovato un equilibrio con un'altra coppia di esterni a tutta fascia.
L'ex allenatore dell'Atalanta sta puntando forte su Zeki Celik a destra e su Wesley a sinistra. Il turco sta dando buone risposte, il brasiliano si è rivelato il miglior acquisto estivo dei giallorossi. Anche se sta giocando sulla corsia "sbagliata". E anche con la pressione di sostituire il collega spagnolo.
Angelino tornerà titolare appena avrà rimesso benzina nelle gambe a sufficienza per rientrare in campo con costanza? Lo deciderà Gasperini e lo decideranno le prestazioni sue, di Celik e di Wesley: al momento nulla è scontato.