Il blitz di Pisa ha ufficialmente iscritto la Juve alla lotta Scudetto: non bella ma concreta, la cura Spalletti ha ridato identità e fame alla Signora.
Fame, vittorie, Luciano Spalletti.
Tre fattori che hanno rilanciato il progetto Juve, ricaduto verso il basso ad inizio stagione ma sollevato dall'avvicendamento in panchina tra l'ex ct e Tudor. Il blitz di Pisa ha ufficialmente iscritto Madama alla lotta Scudetto: già, perché i bianconeri possono calare le proprie fiches sul tavolo tricolore.
Chi guarda alle partite in più sbaglia, chi pensa che le altre siano più forti pure: conta la stretta attualità, con l'onda creata da Big Luciano, che ha ricostruito la Signora nella testa e nelle gambe. E i risultati si vedono.
Continuità, sia di rendimento che mentale. La Juve rispetto all'avvio claudicante di 2025/2026 è un'altra ed è stata riconsegnata al limbo delle grandi da Spalletti, bravo a toccare nervi e corde giuste di Yildiz e soci per rilanciarne ambizioni e convinzioni.
Nella sua Toscana l'allenatore di Certaldo ha fornito il segnale definitivo alle avversarie: per il titolo, occhio alla Juventus. Se prima sembrava uno slogan azzardato, classifica e momento dicono altro.
Inter, Milan, Napoli e Roma racchiuse in un fazzoletto, nel mezzo l'inserimento dei piemontesi a sparigliare le carte di una corsa Scudetto avvincente e resa appassionante da distanze minime e traffico intenso.
Aspettando i recuperi delle concorrenti e che la voce partite giocate si allinei nuovamente per tutte, Madama c'è e si fa sentire.
Il resto lo fanno la ritrovata identità, caratterizzata da una fame e una voglia di lottare su ogni pallone che parevano essersi sbiadite ed invece riattivate dalla cura Spalletti, paziente nel carburare ed innescare la quarta da Bologna in avanti.
La Juve adesso ha un'impronta, è concreta in termini di risultati e dalla sua ha un animo alle stelle figlio del filotto intrapreso, tradotto in una sola sconfitta dall'approdo dell'uomo piazzato al comando da Chiellini & co.
Juventus ko a Napoli, vincente in ben 8 occasioni tra campionato e coppe e che - dal Pafos in poi - si è messa alle spalle la pareggite (3 consecutivi a novembre tra Sporting, Torino e Fiorentina): 4 i successi nelle ultime 4, cambio di passo decisivo ai fini dell'inserimento tra le papabili al campionato.
"Primo posto? Se gli altri non giocano ci possiamo pensare...", ha detto il tecnico a DAZN post Pisa: sì, ma gli altri devono anche guardarsi dalla riscossa bianconera.