L'arrivo in pompa magna, fin qui, non è stato avvalorato dai numeri.
L'impatto di Noa Lang con l'universo Napoli in molti pensavano potesse rappresentare un crack, invece dopo un mese ci ritroviamo a raccontare degli stenti patiti dall'ala olandese (sottotono anche nelle amichevoli estive).
L'Italia, rispetto alla Eredivisie, è ben altra storia: cambiano preparazione, dettami, valore degli avversari, un mix che sta pesando sul matrimonio a rilento tra l'ex PSV - pagato 28 milioni - e i campioni d'Italia.
Perché Lang al Napoli gioca poco? Proviamo ad addentrarci nei motivi di una scintilla non ancora scoccata.
Tra Dimaro e Castel di Sangro, i carichi di lavoro di Antonio Conte si sono fatti sentire. Lang non è mai andato incontro a problemi fisici o infortuni seri, ma risentendo inevitabilmente di una preparazione all'insegna di sedute spesso sfiancanti tese a mettere benzina nelle gambe per poter affrontare l'intera annata.
"La prima parola che ho imparato in italiano è 'stanco', perché qui gli allenamenti sono molto pesanti - aveva ammesso durante la presentazione - In Olanda si lavora soprattutto con la palla, qui invece c'è tanta corsa. ma è una cosa positiva per me, anche per uscire dalla comfort zone e diventare la miglior versione di me stesso".
Oltre ad asperità dal punto di vista atletico, per l'oranje c'è da integrarsi con istruzioni meticolose e maniacali e con la realtà nostrana diametralmente opposta rispetto a quella del proprio Paese.
Conte è un perfezionista in tutto e per tutto e ciò ricade anche su movimenti, doppia fase e schemi da impartire a ciascun singolo della rosa. Lang compreso, il quale ad ogni modo gode della stima dell'allenatore:
"Viene da un calcio diverso, ha bisogno di tempo - aveva avvisato il tecnico salentino al termine del ritiro in Abruzzo - Ci vuole pazienza".
Dal punto di vista tattico, inoltre, la scelta di puntare sul 4-1-4-1 per garantire la convivenza tra Frank Anguissa, Kevin De Bruyne, Stanislav Lobotka e Scott McTominay assume una rilevanza notevole nell'economia dell'impiego di Lang.
Per far giocare insieme il belga e lo scozzese quest'ultimo agisce largo a sinistra interscambiandosi col fuoriclasse ex City, proprio la mattonella prediletta dal 26enne con la passione per la musica. Una variante studiata per garantire il giusto connubio tra equilibrio e qualità.
"Pazienza" è la parola d'ordine sbandierata da Conte, più in generale, per tutti i nuovi acquisti. Chi siede in panchina ribadisce quanto giocare in una piazza come Napoli sia tutt'altro che semplice, perdipiù portando il tricolore sulla maglia.
"Andranno inseriti i nuovi arrivati e ci vorrà un po' di pazienza e comprensione nel caso in cui dovessero esserci degli errori - ha rimarcato alla vigilia della trasferta di Firenze - Dovremo essere tolleranti nei giudizi e non trancianti nel caso in cui non dovessero andare le cose come previsto, abbiamo completato la rosa per affrontare i tanti impegni, quest'anno è stato necessario".
Il discorso, appunto, naturalmente riguarda anche Lang.
A giocare a sfavore del ragazzo, nonostante la dinamica si sia rivelata foriera ai fini del successo azzurro, è stato anche quanto avvenuto in Napoli-Pisa.
Conte, sul punteggio di 1-1, con un match diventato in salita dopo il rigore di Nzola valso il pari dei toscani, aveva deciso di inserire Lang per aumentare imprevedibilità e peso offensivo: a pochi istanti dall'ingresso, però, Spinazzola ha tirato dal cilindro la giocata del 2-1. A quel punto l'allenatore leccese ha scelto di non effettuare il cambio, facendo riaccomodare Noa in panchina.
Senza entrare col Pisa, il bottino di inizio stagione recita 2 presenze, 0 goal e 0 assist: 17 i minuti giocati, suddivisi tra gli 8 contro il Sassuolo e i 9 col Cagliari.
Anche a Manchester - all'esordio in Champions - per l'olandese niente spazio e dentro David Neres, altra freccia di lusso a disposizione dell'arco azzurro fuori dai titolari.
"Amo dribblare, da me potete aspettarvi ultimi passaggi e tanti goal - aveva assicurato a fine luglio - Sono il tipo di calciatore che il tifoso vuole vedere allo stadio. Credo che appena prenderò il pallone, si alzerà in piedi".
Napoli, ad ora, attende di godersi il vero Lang.