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Rocchi a Open VAR: "Il goal di Davis in Udinese-Lazio è buono, se qualcuno non crede nella buona fede degli arbitri lascio domani mattina"

GOAL

Il designatore arbitrale nel consueto appuntamento del martedì: "Il problema sta nell'immediatezza, ma qui non c'è. Il nostro obiettivo è sbagliare il meno possibile".

Parola al designatore. Come ogni martedì pomeriggio, Gianluca Rocchi è intervenuto nello studio di DAZN per parlare degli episodi arbitrali più controversi dell'ultimo weekend all'interno di Open VAR.

Rocchi ha analizzato diversi episodi accaduti tra sabato e lunedì sera. Tra questi, uno in particolare: il goal con cui Keinan Davis ha regalato il pareggio all'Udinese contro la Lazio e che ha scatenato le veementi proteste biancocelesti.

Ecco dunque l'analisi del designatore arbitrale, nonché i dialoghi più importanti tra arbitro e Sala VAR, svelati da Open VAR.

IL GOAL DI DAVIS E I DIALOGHI ARBITRO-SALA VAR

Si è partiti proprio dalla rete in extremis di Davis, il caso del fine settimana. Lunghissimo il dialogo in Sala VAR per decidere se richiamare o meno l'arbitro Colombo al monitor. VAR e AVAR (Gariglio e Chiffi) concordano su un fatto: il tocco del centravanti friulano non è punibile in quanto il braccio è in posizione congrua.

Il problema sta nell'immediatezza tra il tocco stesso e il sinistro vincente alle spalle di Provedel: un tema dibattuto per diversi minuti, fino alla decisione di invitare Colombo a confermare la segnatura dell'1-1.

  • VAR: Non è punibile in teoria, però la prende lui, fa un dribbling... però non è immediato.
  • AVAR: Ok.
  • VAR: Tu che dici?
  • AVAR: Non vedo tutta questa immediatezza sinceramente dal tocco. È vero che segna lui, il mani non è punibile, come posizione dico.
  • VAR: Se poi fa un dribbling... Confermiamo?
  • AVAR: Ma sì.

ROCCHI: "QUI NON C'È MAI IMMEDIATEZZA"

Questo è stato il commento di Rocchi a Open VAR:

"Il termine "immediatezza" è nebuloso e non oggettivo? Il problema vero è proprio quello. Ci sono due tocchi di mano: il primo, a centrocampo, non essendo di colui che segna va solo valutata la qualità del tocco di mano. O è punibile o non è punibile, e in quel caso non è punibile e ci dedicano il tempo che ci devono dedicare. Quanto a Davis va giudicato esclusivamente se c'è il tocco o meno, perché segna lui.

Il fatto che il VAR all'inizio non si accorga neanche che segna lui può far pensare alla superficialità, ma in realtà fa capire quanto tempo passa prima del goal. Immediatezza è qualcosa di immediato: tocco anche accidentale, palla a terra, segno. Ti ricordi il goal di Meister contro la Fiorentina?

Noi abbiamo un problema su quest'argomento: non hai un'oggettività, un numero di secondi, un parametro. Tu cerchi di essere logico nelle cose che fai. In questo caso il giocatore recupera palla con un tocco di mano, sì, ma fa quattro dribbling di fronte a sé. Pertanto, se tu mi chiedi immediatezza, questa non può essere mai immediatezza.

Al tempo stesso ti dico anche molto sinceramente che se io da fuori devo capire, e non sono un arbitro, quale delle due sia la visione corretta faccio fatica. È una regola su cui va fare chiarezza, perché alle persone dobbiamo dare risposte che siano più oggettive possibili. Ai ragazzi non possono dire che hanno sbagliato".

"SE QUALCUNO NON CREDE NELLA NOSTRA BUONA FEDE LASCIO"

Rocchi ha commentato anche la lettera di protesta che la Lazio ha inviato alla Lega Calcio Serie A. E a sua volta si è scaldato parecchio contro coloro che mettono in discussione la buona fede dei direttori di gara.

"Io a Simonelli e a Gravina ho detto sempre una cosa e la dico davanti a tutti senza problemi: se qualcuno non crede nella nostra buona fede, io domani mattina lascio. Senza mezze misure. Io vengo qua, faccio sentire gli audio, i ragazzi si mettono a disposizione. E ti garantisco che non è piacevole, specialmente quando hai commesso un errore.

Il nostro obiettivo è fare meno errori possibili. Poi sbagliamo e se tu il weekend sei con me vedi quanto mi incazzo. Se eri con me a Pisa l'altra sera, chi era con me ti dice come stavo dopo la partita. Quando ti capita un episodio così ti dici: ma è possibile? Come posso spiegarlo? Poi vai a leggere il regolamento e in questo caso fai fatica. Se uno ci vuol credere o meno, non è più un problema mio".

GLI ALTRI EPISODI

Rocchi ha commentato anche altri episodi da moviola avvenuti sui campi della Serie A nell'ultimo weekend. Giusto convalidare il goal di Nico Paz in Lecce-Como dopo una presunta sbracciata su Ramadani: "Questi tipo di intervento non vanno assolutamente sanzionati, nel dubbio non li fischiamo più. Questi interventi devono essere o fallo e giallo, o interventi di gioco". Il fallo di Nelsson su Nkunku in Milan-Verona, invece, "per noi è un rigore chiaro, 100%. Molto bravo l'arbitro a darlo in campo".

Controverso anche l'episodio dell'uscita di Paleari su Idrissi in Torino-Cagliari. Il fuorigioco del terzino non c'è e il portiere ha parato dentro l'area: fin qui tutto ok. Ma il contatto successivo tra la gamba di Paleari e quella di Idrissi? Secondo Rocchi, la decisione di arbitro e VAR (Doveri e Tremolada) è sbagliata: "Per noi questo è un calcio di rigore da assegnare e ammonizione. Il fatto che ci sia prima un tocco con la mano e poi con la gamba, che non deve stare in quella posizione, essendo in area di rigore sarebbe rigore e giallo. L'errore nasce da un fuorigioco sbagliato in maniera piuttosto evidente: non siamo molto contenti".

Chiusura con Roma-Genoa e l'uscita di Svilar su Ostigard nel primo tempo, non punita col calcio di rigore a favore dei liguri. "È dinamica", dicono in Sala VAR. E poi: "Il tocco è minimo". E ancora: "Svilar tocca con la mano aperta sul viso, ma non c'è consistenza". Rocchi: "Questo è rigore per noi, perché il giocatore è in ritardo. Svilar va a cercare il pallone ma trova l'avversario ed è punibile. Non è una decisione semplice, ma a livello regolamentare per noi questo è calcio di rigore".