Igor Tudor non è più l'allenatore della Juventus.
All'indomani della sconfitta contro la Lazio, il club bianconero ha deciso di esonerare il croato: la deadline del matrimonio è stata sancita dall'annuncio ufficiale.
L'ex difensore, dunque, paga il momento difficile vissuto dai bianconeri col benservito della società.
"Juventus FC comunica di aver sollevato in data odierna Igor Tudor dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile e con lui il suo staff composto da Ivan Javorcic, Tomislav Rogic e Riccardo Ragnacci".
"Il Club ringrazia Igor Tudor e tutto il suo staff per la professionalità e la dedizione dimostrate in questi mesi e augura loro il meglio per il futuro professionale".
Tudor vede concluso il proprio percorso da tecnico della Signora in seguito al terzo ko consecutivo, maturato all'Olimpico, che si è unito a quelli rimediati in sequenza contro Como e Real Madrid.Passi falsi maturati nel giro di una settimana che, uniti a carenze di gioco e gestionali per ciò che concerne sistema e uomini da utilizzare, hanno portato la Juve a propendere per l'esonero.
Al momento il nome del sostituto di Tudor al timone della Juventus non è stato svelato, ma mercoledì sera - in occasione del match di campionato della nona giornata contro l'Udinese - a sedere in panchina ad interim sarà Massimo Brambilla.
L'attuale allenatore della Next Gen, dunque, aspettando che Comolli & co. scelgano il successore del croato guiderà Madama nell'impegno di Serie A infrasettimanale.
"La Società comunica inoltre di aver affidato momentaneamente la guida della Prima Squadra Maschile a Massimiliano Brambilla che mercoledì sera siederà sulla panchina in occasione del match Juventus-Udinese".
La crisi della Juventus è certificata dai numeri dell'ultimo mese e mezzo: vittoria che manca dal 13 settembre (4-3 contro l'Inter), nessun goal segnato da 4 partite (il 1° ottobre nel 2-2 sul campo del Villarreal) e come detto terza sconfitta consecutiva in 7 giorni tra Como, Real e Lazio. Negli ultimi 8 match, dunque, 5 pareggi e 3 ko.
L'ultima volta che i piemontesi avevano fatto registrare un digiuno realizzativo simile risale a febbraio/marzo del 1991, con Luigi Maifredi in panchina: in quella stagione, la Juve concluse il campionato al settimo posto.
A gravare sulle statistiche, inoltre, il tunnel nel quale Tudor è incappato da metà settembre: certezze tattiche venute meno (anche per sopperire agli infortuni in difesa), incapacità di far male sottoporta, problemi nel trovare la formula giusta utile a garantire peso al reparto offensivo nonostante gli acquisti estivi che in molti (se non tutti) avevano portato a definire all'avanguardia il mercato bianconero.
Dopo 7 mesi, la liaison rafforzata dalla conferma maturata al termine della scorsa stagione grazie alla qualificazione in Champions, si è così esaurita.