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Calcio

Quando Bearzot puntò su Pablito, nonostante tutto. La storia di Paolo Rossi, tra cadute personali e vittorie che hanno entusiasmato un Paese intero

Redazione
Quando Bearzot puntò su Pablito, nonostante tutto. La storia di Paolo Rossi, tra cadute personali e vittorie che hanno entusiasmato un Paese interoGetty Images
Uno dei giocatori italiani più forti di sempre, che ha legato il suo nome ai Mondiali dell'82: ripercorriamo la sua carriera

Paolo Rossi è stato uno dei più grandi calciatori italiani di tutti i tempi, la cui carriera è stata alternata da momenti di grande successo ad altri meno fortunati. 

Nonostante le difficoltà legate agli infortuni, ha mostrato tutto il suo talento durante le sue esperienze al Vicenza, alla Juventus e soprattutto in Nazionale.

La sua eredità nel mondo del calcio rimane indelebile, con una serie di trofei e un impatto duraturo sulla memoria collettiva degli appassionati.

Paolo Rossi

La carriera di Paolo Rossi

Paolo Rossi mosse i primi passi nel Santa Lucia, squadra della frazione di Prato in cui nacque.

L’approdo alla Juventus

Dopo aver proseguito le giovanili nell'Ambrosiana (altra società pratese) e alla Cattolica Virtus, nel 1972, a sedici anni, passò alla Juventus.

Nei primi due anni a Torino subì addirittura tre operazioni al menisco. L’esordio in prima squadra arrivò nel maggio 1974 in un match di Coppa Italia a Cesena.  

L’esordio in Serie A

Nella stagione successiva Rossi collezionò altre due presenze in Coppa Italia, prima di passare nel 1975 al Como, con cui fece il suo esordio in Serie A. L’annata in Lombardia, però, non fu positiva: solo sei presenze e retrocessione dei lariani, senza riuscire ad andare a segno.

L’esplosione a Vicenza

Nell'estate del 1976, la Juventus cedette Rossi in comproprietà al Vicenza, dove trovò nel tecnico Giovan Battista Fabbri una figura fondamentale nel processo di maturazione calcistica, grazie anche allo spostamento in campo da ala a centravanti.

Paolo Rossi al Vicenza insieme a Fabbri

La stagione in Serie B fu molto positiva: alla fine del campionato 1976/77 si laureò capocannoniere della Serie B con 21 reti, che permisero ai veneti di conquistare la promozione in A. Nonostante l'ottima stagione, la Juventus decise di non riscattare il giocatore, prolungando la comproprietà.

La stagione 1977/78 fu storica: trascinato dai gol di Rossi, che con 24 gol si laureò capocannoniere della Serie A, il neopromosso Vicenza concluse quel campionato al secondo posto. Le prestazioni convincenti portarono Enzo Bearzot a convocarlo ai Mondiali 1978 in Argentina.

Dopo l'exploit della stagione precedente, la stagione 1978/79 fu negativa per Rossi e il Vicenza: l’attaccante subì un nuovo infortunio al ginocchio e il Lanerossi retrocesse in Serie B nonostante i 15 gol del suo bomber.

Il passaggio al Perugia

Un giocatore del calibro di Paolo Rossi non meritava di giocare in Serie B, così passò in prestito al Perugia, trasferimento che rimase nella storia del calcio italiano per un motivo particolare: per finanziare l'acquisto, il presidente Franco D'Attoma attuò la prima sponsorizzazione di maglia.

In 28 gare di campionato, Rossi segnò 13 gol con la maglia dei grifoni, ma quell’anno fu coinvolto, tra dubbi che rimangono ancora oggi, nello scandalo scommesse, dove subì una squalifica di ben 2 anni.

Il ritorno alla Vecchia Signora

Nonostante la squalifica, Boniperti tornò a interessarsi al giocatore e riuscì a portarlo alla Juventus. La pena relativa al Totonero terminò nell'aprile 1982, con Rossi che scese in campo per le ultime tre partite di campionato, realizzando anche un gol all'Udinese e conquistando così lo scudetto. 

Alla fine dell'anno solare, dopo aver vinto il Mondiale in Spagna, di cui fu anche capocannoniere, Rossi vinse il Pallone d'oro, terzo italiano a riuscirci dopo Gianni Rivera e Omar Sívori.

Nella stagione 1983/84, Rossi contribuì alla conquista dello scudetto e della Coppa delle Coppe, mentre in quella successiva arrivarono la Supercoppa UEFA e la Coppa dei Campioni, entrambe contro il Liverpool. 

Paolo Rossi, Udinese-Juventus, 2 maggio 1982

Le esperienza al Milan e al Verona

Al termine della stagione, a causa del poco utilizzo in campo e dei dissidi con Boniperti, Rossi decise di lasciare la Juventus, che lo cedette al Milan.

Paolo Rossi con la maglia del Milan

La stagione rossonera non fu positiva per Rossi, che saltò le prime dieci gare di campionato per infortunio. Entrato nella trattativa che portò Giuseppe Galderisi a Milano, disputò la sua ultima annata da professionista al Verona. Con la maglia degli scaligeri giocò 20 partite nel campionato 1986/87 realizzando 4 gol.

Al termine della stagione, a causa dei troppi problemi fisici che lo tormentavano sin dagli inizi della carriera, lasciò il calcio giocato a soli trent'anni.

La carriera di Paolo Rossi in Nazionale

L’esordio di Rossi in nazionale maggiore avvenne nel dicembre 1977, all’età di ventun’anni, nell’amichevole vinta 1-0 dagli Azzurri contro il Belgio. 

L’allora ct Enzo Bearzot lo convocò per i Mondiali del 1978, dove segnò 3 gol, mentre l'Italia si aggiudicò il quarto posto dopo aver perso la finalina contro il Brasile.

A causa della squalifica per il calcioscommesse, Rossi saltò gli Europei dell’80, ma tornò convocabile per il vittorioso Mondiale ‘82. Nella prima fase, Rossi e l’Italia faticarono, superando il girone grazie a 3 pareggi, ma in quella successiva tutto cambiò: tripletta ai quarti contro il Brasile, doppietta alla Polonia in semifinale, gol in finale nel 3-1 contro la Germania. 

Paolo Rossi con la maglia dell'Italia contro il Brasile

Grazie alle sei reti, Rossi si aggiudicò il titolo di capocannoniere del torneo e a fine anno si aggiudicò il Pallone d'oro.

Rossi fu poi convocato ai Mondiali dell’86, senza mai essere impiegato. La sua ultima presenza in azzurro fu quindi nell'amichevole tra Italia e Cina disputata nel maggio 1986.

In nazionale realizzò complessivamente 20 gol in 48 presenze e detiene, con Roberto Baggio e Christian Vieri, il record di gol realizzati da un calciatore italiano ai mondiali, con 9 reti.

Cosa ha fatto Paolo Rossi dopo il ritiro?

Dopo aver divorziato dalla prima moglie Simonetta, nel 1998 conobbe la giornalista Federica Cappelletti che poi sposò nel 2010 e dalla quale ebbe due figlie.

A Vicenza, Paolo Rossi ha gestito per lungo tempo un'agenzia immobiliare insieme all'ex compagno di squadra Giancarlo Salvi. 

Nei suoi ultimi vent'anni di vita tornò a vivere nella natìa Toscana, stabilendosi in Valdambra dove dal 2003 aveva messo in piedi un complesso agrituristico a Bucine, in località Poggio Cennina.

Paolo Rossi morì nel dicembre 2020, all'età di 64 anni, all'ospedale di Santa Maria alle Scotte di Siena a causa di un tumore ai polmoni.

Quanto ha vinto Paolo Rossi?

Nonostante una carriera non proprio longeva, i tanti infortuni e la lunga squalifica, Paolo Rossi ha vinto praticamente tutto: un totale di 8 trofei, a cui si aggiunge il Pallone d’Oro del 1982.

Trofeo Anno
Serie A1981/82, 1983/84
Serie B1976/77
Coppa Italia1982/83
Coppa delle Coppe1983/84
Supercoppa UEFA1984
Coppa dei Campioni1984/85
Mondiale1982
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