Dopo la pausa per gli impegni delle nazionali, Igor Tudor ha ripreso il lavoro alla Continassa con l’obiettivo di rilanciare una Juventus chiamata a reagire dopo i quattro pareggi di fila.
Il tecnico croato ha approfittato dei giorni di sosta per studiare un piano di rilancio che tenga conto delle difficoltà recenti e del doppio impegno tra Serie A e Champions League.
Le priorità riguardano la gestione degli infortuni, in particolare quello di Gleison Bremer, le possibili novità tattiche con il ritorno al centrocampo a tre, il rilancio dei giovani come Fabio Miretti e la conferma del pacchetto dei portieri, dove Di Gregorio e Perin restano certezze assolute.
La prima prova sarà la trasferta di Como, banco di test fondamentale per misurare la reazione della squadra e verificare le scelte del nuovo allenatore.Il nodo principale in casa bianconera resta quello legato a Gleison Bremer. Il difensore brasiliano, colonna della retroguardia juventina, è ancora condizionato da un fastidio al ginocchio che lo ha costretto a lavorare a parte negli ultimi giorni.
Lo staff medico, in accordo con Tudor, valuta con cautela il suo impiego nella prossima gara di campionato contro il Como.
L’intenzione è di evitare rischi inutili in vista della delicata sfida di Champions League contro il Real Madrid, dove la presenza di Bremer sarà ritenuta fondamentale per garantire solidità difensiva e leadership.
Il piano dovrebbe prevedere un eventuale impiego parziale del giocatore contro il Como per testarne la tenuta, risparmiandolo poi per la competizione europea e rilanciandolo definitivamente nel turno successivo di Serie A.
La gestione del difensore è cruciale, poiché senza di lui la Juventus perde equilibrio e sicurezza in fase difensiva, elementi che Tudor considera prioritari per la ricostruzione della squadra.
Il nuovo corso targato Tudor passa anche dalla pianificazione delle forze. La Juventus dovrà saper gestire il doppio impegno tra campionato e coppe, evitando di disperdere energie in un momento decisivo della stagione.
Il tecnico croato punta a mantenere il focus sulla Serie A, dove la squadra ha bisogno di punti pesanti per consolidare la corsa alla qualificazione alla prossima Champions League, senza però trascurare la vetrina europea, che resta fondamentale per il prestigio e per la crescita del gruppo.
L’approccio di Tudor prevede un turnover ragionato e scelte mirate a seconda delle caratteristiche dell’avversario.
Le partite con Como e Real Madrid saranno un banco di prova non solo per la condizione fisica, ma anche per la tenuta mentale della squadra, chiamata a dimostrare maturità nella gestione delle diverse competizioni.
Nel nuovo piano tattico allo studio, Igor Tudor sta valutando la possibilità di tornare a un centrocampo a tre. Questa scelta consentirebbe di dare maggiore equilibrio tra le fasi di costruzione e copertura, sfruttando meglio le caratteristiche dei centrocampisti a disposizione.
In questa prospettiva, Fabio Miretti potrebbe tornare a giocare un ruolo importante. Il giovane bianconero, reduce da un lungo stop per infortunio, è considerato una pedina utile per aumentare il dinamismo della manovra e la capacità di inserimento tra le linee. La sua duttilità lo rende un profilo adatto al gioco di Tudor, che predilige intensità e movimento continuo in mezzo al campo.
L’eventuale conferma di Miretti in un ruolo da titolare rappresenterebbe un segnale forte di fiducia nel progetto tecnico e nella crescita interna del gruppo.
Sul fronte portieri, la Juventus al momento non avrebbe intenzione di intervenire in quel reparto, forte delle prestazioni di Michele Di Gregorio, arrivato in estate e già protagonista di parate decisive. L’ex Monza ha convinto per sicurezza e continuità, guadagnandosi la fiducia piena dello staff tecnico.
Alle sue spalle resta un secondo di assoluto livello come Mattia Perin, pronto ogni volta che viene chiamato in causa e garanzia di esperienza.
Per questo motivo, la dirigenza non considera il portiere una priorità di mercato: la Juventus ha già il presente e il futuro coperto in questo ruolo, e Tudor può contare su due elementi affidabili e complementari.
Il ritorno in campo contro il Como rappresenterà il primo vero banco di prova per la Juventus di Tudor. Dopo la pausa, la squadra dovrà mostrare progressi tangibili sul piano del gioco e della mentalità.
Tudor sa che serviranno coraggio, idee e risultati immediati per restituire fiducia a un gruppo che ha bisogno di ritrovare entusiasmo e convinzione.
Como sarà solo l’inizio di un percorso che dovrà portare la Juventus a ritrovare la propria identità, in Italia e in Europa.