Inter e Milan si affrontano stasear nel Derby della Madonnina: due squadre ad inizio ciclo che arrivano all’appuntamento staccate di due sole lunghezze.
Messa alle spalle la sosta per gli impegni delle Nazionali, torna protagonista proponendo sfide di alto livello. Tra tutte non può non spiccare Inter-Milan, ovvero il sentitissimo Derby della Madonnina.
Una partita da sempre diversa da tutte le altre e avvolta da un fascino speciale. Questione di blasone certamente, visto cosa rappresentano le due compagini meneghine per il calcio italiano e non solo, ma a scendere in campo è anche una fortissima rivalità e quel continuo inseguimento al predominio cittadino.
Quello che andrà in scena stasera a San Siro sarà, come di consueto, un evento, e non potrebbe essere altrimenti, ma a dare a tutto un fascino ancora più elevato c’è quella sensazione che per entrambe le squadre possa trattarsi di un test molto importante.
L’Inter si presenterà ai blocchi di partenza della giornata da capolista, ma il Milan è lì, staccato di sole due lunghezze e quindi potenzialmente in corsia di sorpasso. I punti messi in palio saranno forse non decisivi, visto che la strada è ancora lunga, ma comunque pesanti, considerando che si tratterà di un confronto di altissima classifica.
C’è una cosa soprattutto che in questa stagione accomuna le due meneghine: sia Inter che Milan sono all’inizio di un nuovo ciclo.
Cristian Chivu è stato chiamato a raccogliere un’eredità pesante, ovvero quella di Simone Inzaghi che, nel corso dei suoi quattro anni vissuti sulla panchina nerazzurra, ha messo in bacheca uno Scudetto, tre Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane e per due volte ha condotto la sua squadra alla conquista di un posto nella finale di Champions League.
Un percorso costellato di tanti successi, durante il quale è stata costruita quell’ossatura che è rimasta intatta. Chivu ha dunque ereditato una squadra per forza di cose destinata a essere inserita nel novero delle grandi favorite per il titolo e ha avuto il merito non solo di saper fronteggiare la pressione che il compito impone, ma anche di non stravolgere quanto fatto in passato, mettendoci del suo un po’ alla volta, settimana dopo settimana.
Diversa la situazione che è stato chiamato ad affrontare Massimiliano Allegri. A lui, che è uno dei tecnici italiani più esperti e vincenti in assoluto e che in passato aveva già vinto uno Scudetto e una Supercoppa Italiana in rossonero, è stato affidato il compito di riportare il Milan dove merita di essere.
Ha ereditato una squadra reduce da un ottavo posto in campionato ed esclusa dalle coppe europee e il suo lavoro è stato fin da subito evidente. Un’opera certosina, fatta non solo di tattica e di schemi, ma soprattutto di quella mentalità necessaria per stare lassù con le prime della classe. L’obiettivo stagionale dichiarato è il ritorno in Champions League, ma quanto fatto fin qui e la possibilità di concentrarsi solo su una partita a settimana hanno spinto il Milan tra le squadre in lotta per il titolo.
Inter e Milan si presenteranno all’appuntamento distanziate di due soli punti: 24 quelli dei nerazzurri contro i 22 dei rossoneri.
La squadra di Chivu ha mostrato una maggiore regolarità nelle partite che “vanno vinte”, mentre quella di Allegri ha difettato proprio contro le medio-piccole.
Questione forse di mentalità, quella che l’Inter ha acquisito nel corso degli anni lottando per i traguardi più importanti sia in Italia che in Europa, ma il Milan ha avuto il merito di far meglio negli scontri diretti.
La squadra di Chivu, nel corso di questo primo scorcio di campionato, ha perso tre partite su undici, e due di queste sconfitte sono arrivate contro delle big. Due battute d’arresto, quelle contro Juventus e Napoli, dolorose per quanto si era visto in campo e subite in trasferta, ma che comunque non hanno lasciato strascichi, visto che i nerazzurri si sono poi prontamente ripresi inanellando un doppio filotto di successi.
L’Inter si è mostrata più solida (se si esclude la sconfitta interna contro l’Udinese) nel resto del cammino, riuscendo anche a ottenere un successo pesante in trasferta in uno scontro diretto: quello con la Roma, con la quale condivide la testa della classifica.
Il Milan, come detto, ha invece lasciato per strada punti contro squadre che, sulla carta, doveva battere. Ha esordito nel torneo perdendo in casa contro la Cremonese, ha evitato in pieno recupero un’altra sanguinosa sconfitta a San Siro contro il Pisa (2-2 il risultato finale) ed è reduce da un pareggio che grida ancora vendetta (ma non per quello che si è visto in campo): il 2-2 sul campo del Parma dopo essere stato in vantaggio di due reti.
Rispetto ai “cugini”, i rossoneri hanno fatto meglio negli scontri di alta quota: hanno battuto il Bologna, il Napoli, hanno pareggiato con la Juventus e hanno superato la Roma. La squadra di Allegri ha dimostrato dunque una grande attitudine nell’esaltarsi contro le grandi, e chissà che questo non possa rivelarsi un fattore decisivo nel Derby.
Le due squadre si presenteranno all’appuntamento distanziate di due sole lunghezze, e questo vuol dire che per entrambe il Derby della Madonnina potrebbe rappresentare una sorta di “sliding doors”.
Non un bivio decisivo, ma comunque i punti messi in palio a San Siro sono di quelli pesanti. L’Inter, vincendo, si porterebbe infatti a +5, ovvero un distacco già relativamente importante e potenzialmente indicativo dopo dodici turni di campionato.
Qualora dovesse invece vincere il Milan, si consumerebbe un sorpasso che assumerebbe le sembianze di un attestato relativo a quelle che sono le ambizioni di Scudetto.
Difficile, dunque, dire per quale delle due squadre la sconfitta peserebbe di più: guardando la classifica certamente il Milan, ma se si guarda all’autostima, allo slancio, agli obiettivi di inizio stagione e a quello status che Chivu deve ancora conquistare, anche per l’Inter una battuta d’arresto avrebbe un sapore amarissimo.
Il Derby è, per definizione, una partita dal pronostico complicato, e lo è a maggior ragione quello della Madonnina, visto che ad affrontarsi saranno due squadre che fin qui in campionato hanno viaggiato ad andature simili.
Fare paragoni con il passato è impossibile, visto che il calcio è in continuo movimento e le variabili da considerare sono troppe; quello che è certo è che l’Inter sarà chiamata a invertire un trend che, dopo anni di enormi soddisfazioni, nella scorsa stagione è stato certamente negativo.
Nonostante un’annata ricca di problemi, alti e bassi e movimenti in panchina, il Milan nella passata annata è riuscito a vincere tre Derby su cinque, uscendo indenne negli altri due.
Il più importante è stato quello coinciso con la vittoria in rimonta da 2-0 a 2-3 nella finale di Supercoppa Italiana giocata il 6 gennaio a Riad, ma è rimasto scolpito anche l’ultimo 0-3 in Coppa Italia che è valso l’accesso in finale.
Molti dei giocatori in campo in quelle partite si ritroveranno l’uno contro l’altro, e chissà che a spingere i nerazzurri non possa esserci anche un desiderio di rivalsa.