Una nuova formula per la Champions League? Secondo il Corriere della Sera è possibile. Nonostante la massima competizione per club sia stata riformata appena un anno e mezzo fa, ecco che le novità potrebbero non essere finite.
Il quotidiano, infatti, svela come stavolta sia la UEFA a pensare a ulteriori modifiche, in sinergia con A22, la società che ha base a Madrid e che, qualche anno fa, tentò di far partire il progetto Superlega.
I dialoghi fra le parti sono attivi, al punto da far pensare a una nascita di una SuperChampions: qualcosa che certamente sarebbe appoggiata da l’ECA, guidata dal presidente del PSG Nasser Al-Khelaifi.
La struttura a cui si pesa è un torneo con almeno 36 squadre, come avviene al momento, ma in cui le prime otto con la fascia del ranking UEFA più alta andrebbero direttamente agli ottavi. Si tratterebbe di top club, quindi andrebbe capito che ruolo avrebbero le federazioni “minori” in un contesto del genere: per intenderci, che fine farebbero storie come quelle di Pafos e Kairat, debuttanti in questa stagione di UCL.
E se, a questo punto, di soli top club di dovesse trattare, i campionati domestici che fine faranno? È quello che si chiedono le leghe nazionali, a partire dalla Serie A. Certamente una leggera preoccupazione permane, anche se Ezio Simonelli, Presidente della Lega A, ha sottolineato al board ECA come «Gli interessi delle Leghe e dei club non devono entrare in conflitto».
Il piano dell’UEFA prevede, inoltre, una diversa distribuzione delle partite. Non più affidare i diritti ai broadcaster, bensì a una propria piattaforma streaming, denominata Unity. Un modo per ridurre i costi dei consumatori del prodotto e altresì aumentare gli introiti pubblicitari.
Tutto, però, è congelato almeno fino al 2027. Fino a quella data, infatti, ci sono da rispettare i contratti siglati con le tv, che hanno acquisito i diritti triennali nella scorsa annata. Ragion per cui, se mai sarà rivoluzione, ci sarà comunque da aspettare.