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Unpopular Opinion - Con Spalletti la Juventus è persino peggiorata, confusione tattica e gestione discutibile

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Quello che nessuno ha il coraggio di dire sul calcio, il punto di vista scomodo e differente. La nostra Unpopular Opinion della settimana è su Spalletti e la Juventus.

La nostra Unpopular Opinion vi porterà a dibattere, discutere, polemizzare e riflettere su concetti, idee e punti di vista che il calcio di oggi ha ormai forse esasperato. 

PAFOS NON CANCELLA NAPOLI

"In certe situazioni siamo stati imbarazzanti"

Lo dice Spalletti, della sua squadra, dopo la vittoria col Pafos. Una vittoria obbligatoria per differenza di valori e blasone. Una vittoria necessaria che però non cancella tutte le cose negative che la Juventus ha messo in scena contro il Napoli, tutti i problemi di Spalletti, preso per migliorare una situazione che paradossalmente sta peggiorando.

La Juve è questa, non si può fare molto di più. Lo avevo scritto a suo tempo quando la società bianconera ha deciso di mandare via Tudor per trovare maggiore stabilità e un'identità di gioco che fino a quel momento non aveva mai avuto. Spalletti, però, presentato come un upgrade in tal senso, non ha portato nulla di tutto ciò. Ha generato ancora più confusione e pressioni, sia sotto l'aspetto mentale che sotto quello tattico. 

RICERCA OSSESSIVA DELL'INTUIZIONE

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La prima, o presunta tale, è stata Koopmeiners. Vi avevo parlato anche di questo, sottolineando quanto sembrasse una mossa disperata più che una grande invenzione tattica.

E la prestazione contro il Napoli, davanti a un avversario come Neres, lo ha dimostrato pienamente. Sia Spalletti che Koopmeiners si sono autoconvinti di un qualcosa che non esiste, di un'intuizione che non c'è. E a parlare è stato il campo, tanto che all'orizzonte pare esserci l'ennesimo cambiamento tattico.

Spalletti, nel corso della sua carriera, è diventato celebre proprio per le sue idee che magari altri allenatori non vedevano. Ma negli ultimi tempi questa ricerca di innovazione è diventata un'ossessione. E così si è arrivati alla inspiegabile scelta di utilizzare Yildiz falso 9 contro il Napoli, snaturando l'unico giocatore che può accedere davvero la luce nella Juve.

CONFUSIONE TATTICA

Tutto ciò sta generando una confusione tattica che di sicuro non può giovare alla Juventus.

Si è pensato di arretrare Koopmeiners in difesa per fargli ritrovare la fiducia perduta e ora l'idea è quello di riportarlo a centrocampo, senza la certezza che possa avere una maglia da titolare in caso di 4-2-3-1.

Si è rispolverato Kostic che sembrava ormai ai margini del progetto, ma il cambio modulo potrebbe farlo fuori nuovamente, visto che le fasce sulla trequarti sarebbero presidiate principalmente da Yildiz e Conceicao.

Col Pafos la nuova variante ha funzionato, la partita si è sbloccata e la manovra offensiva della Juve è sembrata più fluida. Ma tutto sembra essere così momentaneo e approssimativo. Si va a tentativi, non si segue un'idea ben precisa. Non c'è nemmeno adesso quell'identità tanto invocata con Tudor e per la quale il tecnico croato ne ha fatto le spese.

UNA GESTIONE CHE RICORDA LA NAZIONALE

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Confusione tattica, approcci sbagliati, gestione approssimativa. Tutti problemi evidenziati anche nell'esperienza azzurra di Spalletti.

Un feeling caratteriale mai scattato, continui cambi di modulo che hanno solo creato bug nella testa dei calciatori. Un'idea di calcio, vista ampiamente nell'anno dello Scudetto del Napoli, mai messa in pratica.

Anche alla Juventus, come in nazionale, è arrivato con la pressione addosso di chi avrebbe dovuto mettere a posto le cose in fretta e furia. Di chi avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi con le sue idee, il suo carattere, le sue classiche intuizioni.

Invece Spalletti sta solo finendo per accartocciarsi su se stesso. Con una frenesia che non ha portato nulla di buono alla Nazionale e che non sta portando un'evoluzione nemmeno alla Juventus.