Error code: %{errorCode}

Sei primo in classifica? Allora ti licenzio. Storie di ordinaria follia in Serie D

Gazzetta

Vincere ormai non basta più. Almeno in Serie D, essere primo in classifica non garantisce più a un allenatore la sicurezza di restare seduto sulla panchina. L’esonero è sempre dietro l’angolo. È davvero curioso quanto accaduto infatti nelle ultime due giornate, che hanno visto la chiusura del rapporto con tre tecnici di altrettante squadre di vertice.

Uno è stato il Vado, in vetta al girone A con un punto di vantaggio sul Ligorna a due turni dalla fine del girone di andata. Il pareggio sul terreno della Cairese terzultima in classifica è costato il posto a Giorgio Roselli (al suo posto Marco Sesia) nonostante in queste 15 giornate il Vado sia sempre stato al comando toccando un picco di 5 punti di vantaggio sulla seconda (in quell’occasione il Chisola) alla nona giornata. Stesso destino, in quello che è stato il caso senz’altro più clamoroso, era toccato la settimana prima a Gianluca Esposito, allenatore della Scafatese, capolista del girone G (al suo posto Giovanni Ferraro) dopo il pareggio a Olbia. La decisione, che ha portato alle dimissioni del team manager Totò di Natale, è stata presa nonostante lo scettro di regina conquistato alla quinta giornata, l’imbattibilità e un distacco di 4 punti accumulato sulla coppia Trastevere-Nocerina.

Il terzo “esonero illustre” si è verificato a Fasano, nel girone H, dove dopo la sconfitta a Martina Franca è saltato Luigi Agnelli (al suo posto Pasquale Padalino) con la squadra seconda a tre punti dalla Paganese ma dopo un torneo passato al comando per 13 giornate su 15. Tutto questo senza dimenticare l’esonero, altrettanto singolare - anche se in questo caso la classifica va vista… al contrario - di Marco Amelia dalla panchina del Sondrio. Dopo aver conquistato un solo punto in dieci giornate, l’ex campione del mondo è stato sollevato dall’incarico dopo aver ottenuto la prima vittoria, a spese del Milan Futuro dell’altro ex campione del mondo Massimo Oddo. Eh già, in Serie D per un allenatore vincere ormai non basta più.