Il gustoso antipasto di fine marzo ha fatto crescere l’attesa. Venerdì prossimo da Durazzo, sulle strade dell’edizione 108 del Giro d’Italia, si rinnoverà il duello tra Primoz Roglic e Juan Ayuso. Per tre settimane lo sloveno e lo spagnolo saranno gli attesi protagonisti per la conquista del Trofeo senza fine. Nell’avvicinamento alla corsa rosa i due si sono sfidati alla Volta Catalunya (24 al 30 marzo) e hanno regalato pillole d’emozioni. Dopo essersi divisi due arrivi in salita, nell’ultima tappa Roglic si è travestito da Pogacar e sul circuito del Montjuic, a Barcellona, non ha aspettato il finale. Ha attaccato a 20 km dall’arrivo facendo saltare lo spagnolo. "I giovani come Ayuso ci obbligano ad alzare il c... per continuare a essere competitivi" ha raccontato lo sloveno dopo il successo. l'esperto Ed è proprio questo il senso della sfida al Giro: per la maglia rosa sarà un duello generazionale.
Il 35enne della Red Bull-Bora contro il 22enne dell’Uae Emirates. Il primo, che può vantare nel suo palmares quattro Vuelta di Spagna (2019, 2020, 2021 e 2024), è alla quarta apparizione alla corsa a tappe italiana: dopo il 58° posto nel 2016, ha chiuso 3° nel 2019 alle spalle di Carapaz e Nibali mentre nel 2023 ha trionfato davanti a Thomas grazie alla cronometro del Monte Lussari alla penultima giornata di corsa. Prove contro il tempo che potrebbero essere un jolly in favore dello sloveno. L’ultima volta che i due si sono trovati al via di una crono in un grande giro risale alla Vuelta 2023, 10a tappa Valladolid-Valladolid di 25,8 km. In quella circostanza Roglic chiuse terzo (frazione vinta da Ganna) mentre Ayuso finì al settimo posto con 36” di ritardo rispetto allo sloveno. E a questo Giro sarà due le prove contro il tempo: 13,7 km nella seconda tappa Tirana-Tirana e 28,6 km nella decima frazione Lucca-Pisa. il giovane A 10 anni dall’ultimo successo spagnolo al Giro (Contador nel 2015), toccherà al 22enne dell’Uae Emirates rompere il digiuno.
E ci proverà alla prima apparizione nella corsa rosa dopo aver dominato quello dei giovani nel 2021. Giro d’Italia che sarà la terza corsa stagionale corsa nel nostro Paese dopo i successi al Trofeo Laigueglia e alla Tirreno-Adriatico. Corsa dei due mari usata come prova generale in vista del Giro. Non tanto per il percorso ma per la fisionomia della squadra: lo spagnolo che sogna di ripercorrere le orme di Tadej Pogacar nel ruolo di capitano, Isaac Del Toro, l’altra promessa della squadra emiratina, nel ruolo di luogotenente in grado di fare selezione in salita. E la premiata ditta immaginata per il Giro d’Italia, alla Tirreno ha dato spettacolo nella tappa con arrivo a Frontignano. Il messicano ha portato al limite il gruppo sull’ultima salita (7,7 km al 7,8%) prima della stoccata finale di Ayuso a 3,5 km dall’arrivo. «Verso il Giro d’Italia, posso considerarlo un ottimo segnale» è stato il commento dello spagnolo.
Nel loro avvicinamento al Giro Roglic e Ayuso hanno studiato un programma identico. Dopo la Volta Catalunya conclusasi il 30 marzo stop alle gare e lavoro in altura per arrivare al meglio della condizione al Giro d’Italia: Roglic ha lavorato tre settimane sul Teide mentre per Ayuso stesso periodo di allenamenti ma Sierra Nevada. Ma il duello rosa non si esaurirà a loro due. Ambizioni di classifica le avranno anche il britannico Thomas Pidcock (Q36.5) e i nostri italiani Giulio Ciccone (Lidl-Trek) e Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) mentre il belga Wout Van Aert (Visma-Lease a Bike) ricoprirà il ruolo di cacciatore di tappe.
Fonte: gazzetta.it