La maglia verde del Tour non basta più. Jonathan Milan sul palco del Festival dello Sport fissa i suoi nuovi traguardi, con la benedizione di Alessandro Petacchi, seduto accanto a lui e che con lui e Franco Bitossi ha in comune l’essere uno dei tre italiani ad aver vinto la classifica a punti del Tour de France. “Jonathan se sistema alcune cose può diventare il miglior velocista del mondo” dice Petacchi del 25enne Milan.
Milan, che ha interrotto il digiuno di vittorie nelle tappe della Grande Boucle che per il ciclismo italiano durava da 6 anni, racconta di aver sacrificato quest’anno quella pista su cui ha vinto anche un oro olimpico, ma di aver raggiunto con la maglia verde del Tour il suo obiettivo. A cui ora ne aggiunge altri: “Vorrei vincere una Sanremo, ma finché vanno sulla Cipressa non ce la faccio. E anche la Roubaix: quest’anno sono riuscito a finirla per la prima volta, ma vorrei vincerla”. L’altro obiettivo è un altro raggiunto da Petacchi: vincere tappe in tutti i grandi giri, meglio se nello stesso anno. “È impegnativo, ma è un mio piccolo sogno - dice -. Già riuscire a farlo nell’arco di una carriera sarebbe un grandissimo risultato, ma farlo nello stesso anno sarebbe il massimo”.
Sul palco c’è anche quella maglia verde che Milan ha portato fino a Parigi. “Bisogna prendere punti per riuscirci, ma prima servono vittorie e piazzamenti - racconta Jonathan -. E poi portare la bicicletta fino a Parigi. Era il mio sogno e ci sono riuscito, ma quanta fatica ho fatto nella tappa di Lourdes”. Anche Petacchi apre l’album dei ricordi, fermandolo al 2010 in cui divenne il secondo italiano (Bitossi fu il primo nel 1968) a vincere la classifica a punti del Tour. “Rischiai di perderla l’ultimo giorno, a Parigi - ricorda l’oggi 51enne che in carriera ha vinto 53 tappe nei grandi giri -. Marcavo Hushovd, ma Cavendish che era partito male aveva cominciato a vincere e me lo vidi passare accanto al doppio della mia velocità. Ma feci secondo e riuscii a tenere la maglia”.
Petacchi e Milan, prima di chiudere cimentandosi nel cambio cronometrato della ruota, parlano del nuovo Cannibale del ciclismo mondiale, Pogacar, favorito anche per il Lombardia di domani. “Corre per vincere, prima di lui c’è stato il Cannibale che ha vinto 525 gare e non ha mai fatto regali a nessuno. E ha fatto la storia del ciclismo - dice Petacchi -. Non vedo perché Pogacar non possa andare a caccia di record. Normale dia fastidio, come la sua squadra che se non vince con lui vince con altri”. “Non posso che essere d’accordo - rilancia Milan -. Uno si allena per vincere, non vedo perché dovrebbe lasciare qualcosa agli altri. Io poi spero che la mia squadra faccia bene, ma vince sempre lui“.