Pensate a un palloncino. Leggero, costantemente associato a situazioni di festa, di felicità. Pensate, adesso, di associarlo a un’esultanza dopo un goal: praticamente, gonfiare al quadrato. Prima la rete avversaria, poi un piccolo palloncino, da mostrare in campo, alla telecamera, al mondo intero.
È, un po’, quello che Jalen Blesa vuol fare del proprio talento, che in estate ha messo a servizio del Cesena. L’esordio è stato da incorniciare: debutto a Pescara, vittoria col suo graffio decisivo, subito accompagnato dal palloncino gonfiato.
Un gesto, in realtà, non subito compreso da tutti, ma divenuto istantaneamente iconico nella mente dei tifosi romagnoli.
Jalen Blesa è giovane, ma non giovanissimo: classe 2001, anni 24. È, sostanzialmente in quel limbo d’età in cui bisogna provare a diventare, calcisticamente parlando, gradi. Proverà a farlo in quel di Cesena, in cui è sbarcato nell’estate 2025.
È una punta completa: strutturata, con i suoi 187 centimetri di altezza, ma anche tecnica e veloce.
È quel che, oggi, deve essere un attaccante: fisico ma anche tecnico, possibilmente capace di giocare al centro di un tridente ma anche in coppia con un altro pari ruolo. Somaticamente, e forse non solo, ricorda un po’ Joshua Zirkzee: per i riccioli, certo, ma anche per la confidenza tecnica che si concede con il possesso.
Blesa nasce a Barcellona nel 2021, nel cuore di una Catalogna che è costante focolaio di talenti. Del resto, è la sede della Cantera Blaugrana. Eppure, Jalen, al Barcellona non si avvicina praticamente mai, nemmeno nelle giovanili.
Anzi, dopo una breve formazione nel Badalona, inizia a girare il mondo col pallone fra i piedi: parte da Londra, poi finisce addirittura in Kosovo, poi fa tappa in Romania prima e in Georgia poi, debuttando addirittura in Champions League.
I goal arrivano, sempre: nel 2025 sono 7 in 12 partite con il Dinamo Batumi, nella massima serie georgiana, da dove è transitato anche un certo Khvicha Kvaratskhelia.
In estate, poi, l’agente FIFA Gabriele La Manna lo propone al Cesena, volendo aggiungere una nuova tappa, più affascinante e ambiziosa, alla carriera giramondo di Jalen. Il DS dei romagnoli Fusco rimane stregato da un video, per poi decidere di provare a portare al Manuzzi il giocatore.
“Fusco parla tre lingue - ha spiegato l'agente Gabriele La Manna a Goal.com -ha avuto un incontro con il ragazzo, gli ha spiegato il progetto in spagnolo. Abbiamo ottenuto lo svincolo dal Craiova e, dopo aver aspettato un breve iter burocratico, c’è stata la firma ma già dopo il primo allenamento c’era il gradimento di club e staff tecnico”.
E dire, comunque, che il trasferimento in Italia era sfumato due anni fa: “Il suo passaggio in Italia poteva avvenire già due stagioni fa - rivela La Manna -. L’aveva visto Roberto Goretti, all’epoca DS della Reggiana, che ne aveva già ammirato le potenzialità ma poi non se ne fece nulla. Da lì Jalen si spostò prima in Romania e poi in Georgia. Lì, alla Dinamo, però non era contentissimo e voleva ritentare il trasferimento in Italia, che secondo il giocatore era l’unico vero modo per migliorare dal punto di vista tattico il suo modo di giocare”.
Al Cesena gli bastano 31 minuti per incidere. Nel debutto in campionato a Pescara parte titolare e segna il goal che stappa una gara che porterà ai bianconeri la vittoria.
Un gioiello di costruzione tattica che Blesa finalizza come meglio non potrebbe. Prima rete in Serie B ed esultanza subito iconica: abbraccio con i compagni e poi un palloncino che il catalano gonfia guardando il cielo.
Un gesto che, nei campi di calcio, si era già visto fare a Christopher Nkunku, curiosamente anche lui sbarcato in Italia proprio in questa stagione.
Il motivo? “Per lui è un contenitore del pensiero di quel momento, delle emozioni positive - racconta La Manna - e poi gli fa pensare che, liberandolo in cielo, i desideri espressi in quel momento possano realizzarsi”.
Jalen si è presentato carico e consapevole a Cesena. Dicendolo chiaramente: non è in Italia per fare la comparsa. E, come detto, l’ha fatto vedere a Pescara, ma aveva ben impressionato anche nel match di Coppa Italia contro il Pisa.
Il suo idolo è Neymar, di cui ha parlato nella conferenza stampa di presentazione, in cui non ha - peraltro - disdegnato l’accostamento al sopracitato Zirkzee.
Con Blesa in attacco c’è Cristian Shpendi. Una coppia di punte giovani: Jalen è, come detto, un 2001, il nazionale albanese è del 2003. In due, dunque, fanno appena 46 anni: un punto di forza che fa di questo duo qualcosa su cui puntare per il presente ma anche per il futuro. Il feeling fra i due è in costante crescita e i frutti si vedono in campo.
Il Cesena dopo tre giornate è primo in Serie B: le vittorie contro Pescara e Sampdoria hanno dato forza al sogno di un intero popolo, quello Romagnolo.
L’idea del ritorno in Serie A è costantemente nelle idee di società e ambiente e chissà che con un bomber giramondo come Blesa non possa essersi aggiunta anche quell’ennesimo tassello che potrebbe far si che l’impresa, finalmente, riesca, dopo tanti anni fra B e C per il Cavalluccio bianconero.