Gli episodi di razzismo anche durante il Mondiale per Club FIFA non devono e non possono avere spazio. Il lavoro in tal senso della FIFA e di tutte le componenti in causa va avanti da anni, ma durante la sfida tra Real Madrid e Pachuca ci sono stati attimi di tensione quando il difensore dei Merengues, Antonio Rudiger ha accusato un avversario di avergli rivolti insulti di stampo razzista.
Eventualità rilevata anche dall'arbitro in carica, il brasiliano Ramon Abatti che ha subito fatto scattare il protocollo studiato dalla FIFA contro il razzismo. Un gesto semplice, le braccia incrociate "a X" del direttore di gara, che ha fatto scattare una serie di accertamenti e provvedimenti regolamentati dal massimo organismo mondiale del calcio. Gesto universalmente riconosciuto che avrebbe potuto fare qualsiasi giocatore in campo per segnalare l'accaduto all'arbitro o un ufficiale di gara.
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Per far scattare una serie di provvedimenti da seguire alla lettera in caso di episodi di razzismo in campo, cori discriminatori o offese di natura etnica, religiosa o sessuale, l'arbitro è tenuto a intervenire e con la FIFA è stato previsto un gesto chiaro e non equivocabile: il direttore di gara, come nel caso di Ramon Abatti, incrocia le braccia formando una X dopo aver raccolto la segnalazione del giocatore vittima dell'episodio, come in questo caso.
Questo è il segnale che è stato introdotto al 74° Congresso della FIFA, pensato per responsabilizzare giocatori, dirigenti e arbitri nella lotta contro la discriminazione di ogni forma.
Ci sono sostanzialmente tre passi in caso di presunti episodi di razzismo e discriminazione varia in campo.
L'arbitro, un giocatore o un ufficiale di gara osservano o ricevono una segnalazione di abuso attraverso il gesto della braccia incrociate.
A quel punto sta all'arbitro valutare l'accaduto e decidere se fermare o meno il gioco. In caso di stop, un annuncio viene fatto all'interno dell'impianto per spiegare le ragioni dello stop momentaneo della partita e se il caso non rientra, il match può essere sospeso.
Se l'abuso segnalato o la situazione discriminatoria non cessasse, l'arbitro sospende la partita invitando entrambe le squadre a rientrare negli spogliatoi.
A quel punto viene fatto partire un altro annuncio allo stadio per spiegare la situazione e se la situazione non rientra la partita verrebbe abbandonata.
Se le discriminazioni dovessero continuare nonostante gli avvisi e le azioni precedenti, le squadre rientrano sul terreno di gioco e la partita viene abbandonata.