“For Cris, Siuuuuu”. Da una leggenda a una leggenda: Novak Djokovic incontra Cristiano Ronaldo al Lisboa Racket Centre e ci scappano i regali. Una racchetta con dedica per il portoghese, una maglia dell’Al Nassr con annesso autografo per il serbo. Nole ha portato con sé anche una delle sue magliette sponsorizzate, tinta del rosso con cui ha infilato gran parte delle sue vittorie Slam. Lo stesso colore con cui Cristiano ha vinto tutto col Manchester United e un Europeo con la nazionale portoghese.
Nell’agenda di Djokovic, l’incontro con Cr7 era un appuntamento imperdibile: “Lui mi ispira, anche a 40 anni è ancora forte, come LeBron James” diceva di lui il serbo tempo fa a Riad, “Voglio continuare come loro: la longevità è una delle mie più grandi motivazioni”. E ancora, al podcast di Kyrgios, Djokovic aveva dichiarato: “Cristiano è disposto, di giorno in giorno, a portare corpo, mente, carattere ed emozioni a un livello diverso. Ad essere una versione migliore di sé giorno dopo giorno: così supera i confini che impongono tutti gli altri”. Detto da una leggenda come il serbo, che in carriera ha vinto 100 titoli di cui 24 Slam, vale doppio se non triplo.
Nole e Cristiano si assomigliano, in effetti. Entrambi hanno piazzato il successo in cima alle priorità, ricordando a se stessi, più che i trofei portati a casa, gli obiettivi ancora da centrare: il millesimo gol per Ronaldo, da raggiungere aiutandosi magari durante il prossimo Mondiale (che sarà addirittura il sesto in carriera), il venticinquesimo Slam per Novak che staccherebbe in questo modo anche Margaret Court diventando, in solitaria, il più grande vincitore di Major di ogni epoca, considerando entrambi i circuiti. Chissà che fra Djokovic e Ronaldo, nell’incontro di Lisbona, non si sia parlato anche di questi traguardi, oltre, magari, a qualche proposta di affari in società.
Nel frattempo, sull’agenda del serbo, è presente (e cerchiato in rosso, verrebbe da dire) l’impegno previsto fra il 2 e l’8 di novembre: si tratta del torneo da 250 punti storicamente appartenuto a Belgrado, ma che da quest’anno “traslocherà” ad Atene. Nole figura in entry list, e con lui (fra gli altri) Khachanov, Lehecka, Mensik, Tsitsipas e Darderi. La settimana successiva prenderanno il via le Atp Finals a Torino, ma resta ancora da capire se effettivamente Djokovic (il terzo per ora matematicamente qualificato, dopo i cannibali Sinner e Alcaraz) vi prenderà parte. Ufficiale, invece, la sua rinuncia all’ultimo Masters 1000 di fine anno, quello di Parigi: “Spero di tornarci l’anno prossimo” ha detto lui. Si vedrà.