Cesc Fabregas è andato sotto la curva del Como al termine della partita vinta contro la Juventus, esultante e felice come un bambino. Mentre Igor Tudor, come è normale che sia, è tornato negli spogliatoi particolarmente rabbuiato.
Nella conferenza stampa organizzata dopo il match del Sinigaglia, poi, Fabregas non si è limitato a parlare della gara e di tre punti prestigiosissimi: ha voluto anche punzecchiare il collega, pur senza alzare particolarmente i toni.
Il riferimento va a una frase, all'apparenza innocua, che Tudor aveva a sua volta pronunciato durante la conferenza di presentazione della sfida, andata in scena sabato. Una frase che a Fabregas non è piaciuta particolarmente.
"Tudor guida un grande club, con una storia importante - ha detto Fabregas, come riporta Il Bianconero - Ha detto che mi prendo tutti i giocatori, ma forse non gli hanno spiegato bene le cose. Lui è un grande allenatore e lavora con grandi calciatori. Tudor deve sempre vincere con la Juventus, noi abbiamo un’altra realtà".
Ma che cos'aveva detto Tudor sabato per provocare la reazione un po' stizzita di Fabregas? Questa è la frase incriminata del croato, che aveva parlato del Como come di una "finta piccola", elogiando comunque l'operato della sua proprietà:
"Il Como è una 'finta piccola', ha speso tanto e in maniera interessante, i calciatori li ha scelti tutti l'allenatore e questo è una cosa rara e bella".
Sempre durante la conferenza stampa post partita, comunque, Fabregas ha parlato anche in termini positivi di Tudor:
"So che ha detto che sono un esempio. Mi piace che siamo un esempio per lui".
Fabregas ha battuto Tudor, dunque. E soprattutto il Como ha battuto la Juventus dopo le due sconfitte rimediate nello scorso campionato, trascinato da un Nico Paz in versione lussuosa e capace di mettere sotto una versione annebbiata dei bianconeri.
Il Como si è meritato il successo, costruendolo nel primo tempo con Kempf e blindandolo nel finale con Paz. Poche le occasioni vere create dalla Juventus, definitivamente tramortita da Paz. Per la gioia di Fabregas e la disperazione di Tudor, costretto a fare i conti con un grattacapo dopo l'altro.