Il Nottingham Forest ha annunciato la decisione di affidare la guida della prima squadra a Sean Dyche.
Si tratta del terzo allenatore a sedersi sulla panchina dei Reds in questo travagliato inizio di stagione, dopo gli esoneri di Nuno Espirito Santo e Ange Postecoglou.
Il tecnico australiano è stato sollevato dal proprio incarico pochi minuti dopo la pesante sconfitta per 3-0 subita sabato pomeriggio contro il Chelsea. Il il suo breve mandato, durato appena 39 giorni, non ha prodotto alcuna vittoria in otto partite in tutte le competizioni. Si è trattato di una serie di risultati disastrosi che ha spinto il Forest in zona retrocessione.
Il consiglio di amministrazione del Forest non ha perso tempo nel trovare un sostituto e ha offerto all'ex allenatore dell'Everton e del Burnley Dyche, che era alla ricerca di una squadra dalla quale ripartire dallo scorso gennaio, un contratto fino al 2027. Secondo quanto merso, i Tricky Trees hanno avuto colloqui con diversi candidati, tra i quali Marco Silva del Fulham e l'ex allenatore del Manchester City e della Nazionale italiana Roberto Mancini, ma alla fine hanno optato per Dyche. La clausola rescissoria di 8 milioni di sterline di Silva lo ha escluso dalla rosa dei candidati.
Il club ha dichiarato in un comunicato ufficiale: "Il Nottingham Forest è lieto di confermare la nomina di Sean Dyche come nuovo allenatore, al termine di un accurato processo di selezione condotto dal responsabile globale del calcio, Edu Gaspar, e dal direttore tecnico globale, George Syrianos. L'ex giocatore delle giovanili del Forest si unisce al club con un contratto fino all'estate del 2027 e giocherà la sua prima partita giovedì sera, quando i Reds affronteranno l'FC Porto in Europa League.
Allenatore rispettato ed esperto della Premier League, Dyche apporta il mix perfetto di carattere, acume tattico e risultati comprovati per guidare il club nel suo prossimo capitolo. Avendo allenato per più di 330 partite di Premier League nella sua carriera fino ad oggi, Dyche ha costruito squadre caratterizzate da organizzazione difensiva, resilienza e forza sui calci piazzati, qualità che si allineano perfettamente con le caratteristiche dell'attuale rosa e l'identità calcistica del club. Essendo un ex giocatore delle giovanili del Forest che vive nella zona, Dyche ha anche una profonda comprensione dei valori e dell'orgoglio del Forest e dei suoi tifosi. Con il suo carattere, il suo acume tattico e le sue capacità di gestione, la sua nomina rappresenta la migliore opportunità per una stagione di successo e competitiva sia nelle competizioni nazionali che europee".
Per Dyche si tratta di una sorta di ritorno a casa. Il manager ha iniziato la sua carriera calcistica nell'accademia giovanile del Forest alla fine degli anni '80, allenandosi sotto la guida del leggendario Brian Clough prima di trasferirsi senza mai arrivare in prima squadra.
In una passata intervista con Sky Sports, Dyche ha dichiarato: "Eravamo un gruppo numeroso. Di tanto in tanto andavamo a Nottingham, bevevamo un paio di birre, come si fa dopo una partita. Sono stati momenti belli, senza dubbio. Sono stati anni importanti per me. Tutti sapevano come giocava la squadra. Tutti sapevano cosa ci si aspettava dal loro modo di giocare. Era una cosa radicata in tutto il club. È una cosa preziosa da avere, se riesci a costruirla. Ma ovviamente, al giorno d'oggi, la gente vuole cambiare molte cose. Quindi ci vuole un po' di impegno quando devi costruire un intero club".
Ha anche ricordato gli allenamenti insieme a Tony Loughlan e Gary Charles, con cui è ancora in contatto. "Ci divertiamo un po' a ricordare i vecchi tempi e la vita di allora", ha aggiunto.
I fidati luogotenenti di Dyche, Ian Woan e Steve Stone, lo affiancheranno al Forest. Entrambi sono figure venerate al City Ground, con un totale di 400 presenze nel Forest tra loro negli anni '90.
Il licenziamento di Postecoglou ha portato a una rapida e triste conclusione quella che doveva essere una nuova era per il Forest.
Acclamato come una scelta coraggiosa ad agosto, dopo la separazione da Nuno Espirito Santo, l'australiano non è mai riuscito a imporre la sua autorità né a infondere entusiasmo nei suoi giocatori. Il suo bilancio è stato deludente: sei sconfitte, due pareggi e nessuna vittoria.
Le sconfitte sono arrivate contro Arsenal, Swansea, Sunderland, Midtjylland, Newcastle e infine Chelsea, mentre gli unici punti sono stati conquistati con pareggi contro Burnley e Real Betis. Quando il Forest è stato sconfitto per 3-2 dal Midtjylland in Europa League, i tifosi avevano già cambiato idea e le loro richieste di licenziamento si sono fatte più insistenti. Ironia della sorte, pochi mesi dopo aver festeggiato la qualificazione europea sotto la guida di Nuno, il Forest si ritrova ora a dover affrontare un'altra lotta per non retrocedere. Dopo otto partite di Premier League, la squadra è tra le ultime tre in classifica e sembra solo l'ombra della formazione tenace e aggressiva che ha entusiasmato i tifosi la scorsa stagione.
Il battesimo del fuoco di Dyche inizia giovedì con la sfida di Europa League contro il Porto al City Ground, seguita domenica da un cruciale scontro di Premier League a Bournemouth.
Seguiranno poi le difficili prove contro il Manchester United e il Leeds, partite che potrebbero decidere le speranze di salvezza del club prima delle festività natalizie.