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Il PSG di Luis Enrique, Antonio Conte, l'Inter e il Milan: grandi vincitori e vinti della stagione europea 2024-25

GOAL

La stagione europea 2024-25 si è conclusa sabato a Monaco di Baviera con una finale mozzafiato, in cui il Paris Saint-Germain ha conquistato la Coppa dei Campioni battendo l'Inter per 5-0 nella finale di Champions League.

È stata una vittoria sensazionale per Desire Doue, Luis Enrique e soprattutto per il presidente del PSG Nasser Al-Khelaifi, per il quale il trofeo era diventato un'ossessione.

La finale di Europa League è stata molto meno spettacolare, ma altrettanto significativa per il Tottenham che, come il PSG, è stato a lungo deriso per la sua mancanza di successi nelle partite che contano. In Conference League, il Chelsea ha trionfato, mentre Liverpool, Bayern Monaco e Barcellona hanno conquistato i titoli nazionali con grande superiorità.

In Italia, invece, c'è stata un'altra delusione per l'Inter, che ha subito un rigore al 90° minuto contro la Lazio nella penultima giornata, regalando di fatto il titolo al Napoli.

Quindi chi sono stati vincitori e perdenti della stagione 2024-25? GOAL fa il punto della situazione.

VINCITORE: Luis Enrique

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Qualunque sia l'opinione sul progetto del Paris Saint-Germain, una cosa su cui tutti concordiamo è che Luis Enrique non è solo un grande allenatore, ma anche una persona perbene. È stato quindi bellissimo vedere i tifosi del PSG srotolare sabato all'Allianz Arena un enorme striscione dedicato alla figlia dello spagnolo, Xana, tragicamente scomparsa sei anni fa all'età di nove anni.

È stato anche bello sentire l'ex allenatore del Barcellona Luis Enrique ricevere finalmente i complimenti che gli spettavano dopo essere diventato il secondo allenatore a vincere un triplete con due club europei diversi.

"Merita di essere menzionato insieme a Carlo Ancelotti, José Mourinho o Pep Guardiola? La risposta è sì", ha dichiarato l'ex capitano del Liverpool Steven Gerrard su TNT Sports. "La squadra che ha creato e messo insieme negli ultimi due anni può batterti in qualsiasi modo. Il talento di questa rosa è speciale, è un gruppo di giocatori speciali allenati da una persona speciale".

PERDENTE: L'idea che il denaro non possa comprare il successo

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Di solito, l'emergere di una squadra giovane ed entusiasmante è motivo di festa, e non si può negare che il Chelsea abbia dimostrato di essere una forza esuberante con cui fare i conti in questa stagione, assicurandosi il ritorno in Champions League e vincendo poi la Conference League. C'è anche molto da apprezzare nel modo in cui giocano Moises Caicedo, Enzo Fernandez e, in particolare, Cole Palmer. Tuttavia, il successo del Chelsea non piace a moltissime persone, semplicemente per il modo in cui è stato ottenuto.

I proprietari del club si definiscono "rivoluzionari" e hanno senza dubbio stravolto il mercato dei trasferimenti pagando cifre folli per il maggior numero possibile di giovani giocatori, offrendo contratti lunghi (il più lunghi possibile) e costringendo senza pietà i giocatori indesiderati a lasciare il club.

Una strategia discutibile che ha funzionato. Mentre altri club si sono trovati limitati dalle norme finanziarie, il Chelsea le ha in qualche modo aggirate.

Di conseguenza, è stato quasi impossibile per i tifosi neutrali entusiasmarsi alla vista della squadra più costosa del calcio che batteva il Real Betis, dato che il Chelsea vantava due giocatori (Caicedo ed Enzo) che da soli valevano più dell'intera rosa di Manuel Pellegrini (84,5 milioni di sterline).

Il modo migliore per ricordare a tutti che il denaro può ancora comprare il successo.

VINCITORE: Hansi Flick

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Il Barcellona prima di questa stagione aveva licenziato la leggenda del club Xavi nelle circostanze più spiacevoli, meno di un anno dopo aver vinto la Liga. Il pericolo dicosa sarebbe potuto succedere se la squadra di Flick non fosse riuscita a partire con il piede giusto era altissimo.

Ma Flick e il suo staff tecnico hanno rapidamente rimesso in forma il Barça, rendendolo più forte e, quindi, migliore di quanto fosse mai stato sotto Xavi e molti dei suoi predecessori. In effetti, non vedevamo un Barça così forte dai tempi del triplete di Luis Enrique e da anni non c'era una squadra più emozionante da vedere in Europa.

Con la sua linea incredibilmente alta e il suo meraviglioso reparto offensivo, il Barça garantisce praticamente sempre dei goal, come ha sottolineato in modo emozionante l'epica semifinale di Champions League contro l'Inter. I catalani hanno perso quella particolare sfida, ma il loro approccio ad alto rischio è stato premiato in Spagna, con il Barça che ha vinto la Liga, la Copa del Rey e la Supercopa, battendo ripetutamente i rivali del Real Madrid, il che rende il successo di questa stagione ancora più dolce per i tifosi.

Il Barça ha ancora molti problemi fuori dal campo, ma ne ha pochissimi in campo grazie a Flick, che ha fatto un lavoro straordinario in mezzo al caos e alle polemiche che circondano il club.

PERDENTE: Ajax

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Newcastle 1995-96, Inter 2001-02, Real Madrid 2003-04, Liverpool 2013-14, Botafogo 2023 - e ora anche l'Ajax 2024-25 deve essere aggiunto alla lista dei più grandi fallimenti che il calcio abbia mai visto.

È ovviamente un titolo severo e di solito ci sono circostanze attenuanti, ma a volte si tratta semplicemente di squadre che cedono sotto la pressione di cercare di conquistare un titolo, e questo è senza dubbio il caso dell'Ajax.

Quando gli uomini di Francesco Farioli hanno vinto 2-0 a Eindhoven il 30 marzo, hanno portato a nove punti il vantaggio sul PSV, con solo sette giornate da giocare. I giocatori dell'Ajax hanno insistito sul fatto che nulla era ancora deciso e, ovviamente, avevano ragione. Ma anche Luuk de Jong ha ammesso che il PSV aveva lasciato troppo terreno da recuperare: "Non credo sia mai successo prima che una squadra venisse superata con un vantaggio così ampio e con così poche partite da giocare", ha detto il capitano.

Le possibilità del PSV di raggiungere l'Ajax sono diminuite ulteriormente dopo che la capolista, il 13 aprile, ha rimontato uno svantaggio di un goal e ha battuto il Willem II, mantenendo il vantaggio di nove punti a cinque giornate dalla fine. Tuttavia, ciò che è seguito è stato un crollo epocale, con l'Ajax che non è riuscito a vincere nessuna delle quattro partite successive di Eredivisie, consentendo al PSV di sorpassarlo in testa alla classifica e di conquistare il titolo con una vittoria all'ultima giornata contro lo Sparta Rotterdam.

De Jong era in uno stato di gioia incredibile: "Dopo essere stati sotto di nove punti, avevamo già rinunciato!". Farioli, invece, era in lacrime e si è dimesso poco dopo, non essendo riuscito a fermare una delle cadute più inaspettate nella storia del calcio.

VINCITORE: L'importanza delle ali

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Nel giustificare la decisione del Liverpool di rinnovare il contratto a Mohamed Salah a pochi mesi dal suo 33° compleanno, Arne Slot ha sottolineato che "gli esterni stanno diventando sempre più importanti nel calcio moderno".

La Champions League di questa stagione non ha fatto altro che ribadire l'importanza della penetrazione sulle fasce. Il ritorno in forma di Bukayo Saka si è rivelato fondamentale per l'Arsenal per superare il Real Madrid nei quarti di finale, mentre Lamine Yamal e Raphinha sono stati i principali artefici dell'accesso del Barcellona alle semifinali.

Nessuna squadra, però, ha illustrato meglio il valore dei dribblatori devastanti del Paris Saint-Germain, campione in carica. Luis Enrique ama così tanto gli esterni che ha deciso di schierarne tre nella formazione titolare (Bradley Barcola, Ousmane Dembele e Desire Doue) prima di ingaggiarne un altro (Khvicha Kvaratskhelia) durante la finestra di mercato di gennaio. I risultati sono stati così spettacolari che il PSG è stato ampiamente celebrato da tutti coloro che erano profondamente preoccupati per gli effetti del "guardiolismo" sul gioco.

Dopo la triste scomparsa del numero 10 vecchio stile, che ha causato l'omogeneità tattica dell'ultimo decennio, la rinascita dell'ala è stata accolta con grande favore.

PERDENTE: Bayer Leverkusen

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Tutte le cose belle finiscono, e nel calcio moderno finiscono più rapidamente che mai. Solo un anno fa esultavamo per il doppio titolo nazionale conquistato dal Bayer Leverkusen. Grazie al genio tattico di Xabi Alonso, agli acquisti azzeccati di Simon Rolfes e alla brillantezza e alla tenacia di un gruppo di giocatori eccezionali, il "Neverkusen" era diventato "Neverlusen".

Purtroppo, una squadra così formidabile era destinata a essere smantellata dall'élite europea e, al momento in cui scriviamo, il Bayer ha già visto Alonso partire per il Real Madrid e Jonathan Tah accettare di trasferirsi al Bayern Monaco a parametro zero, mentre Jeremie Frimpong e Florian Wirtz sono entrambi pronti a firmare per il Liverpool.

È quindi giusto dire che la nomina dell'ex allenatore del Manchester United Erik ten Hag come successore di Alonso non ha contribuito a risollevare il morale dei tifosi, ancora delusi per tante partenze devastanti.

VINCITORE: Antonio Conte

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Mai nella storia della Serie A a 20 squadre una di queste aveva vinto il titolo nella stagione successiva dopo essersi classificata al 10° posto, fino all'arrivo di Antonio Conte al Napoli.

E la cosa sorprendente è che nessuno si è stupito minimamente, perché questo è ciò che fa Conte: prende squadre in totale disordine e le trasforma. Lo ha fatto alla Juventus. Lo ha fatto al Chelsea. E ora lo ha fatto di nuovo al Napoli. In sostanza, se a quest'uomo viene data una settimana per preparare le partite, è praticamente inarrestabile.

Certo, c'era la possibilità che lasciasse i partenopei quest'estate, e resta da vedere per quanto tempo un personaggio così controcorrente potrà lavorare con un personaggio altrettanto controcorrente come Aurelio De Laurentiis. Ma, in un certo senso, non ha importanza. Conte ha già regalato il quarto scudetto alla gente di Napoli e ha consolidato il suo status tra i più grandi allenatori della storia del calcio italiano, diventando il primo uomo a vincere il titolo con tre squadre diverse.

E se ancora qualcuno nutrisse dei dubbi sulla grandezza di Conte, basti pensare che ha allenato sei stagioni complete in Serie A, vincendo lo scudetto in cinque di esse.

PERDENTE: la stagione del Milan

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Prima la buona notizia: il Milan ha giocato cinque volte contro l'Inter in questa stagione e non ha perso nemmeno una volta. Ora la cattiva notizia: tutto il resto.

La stagione 2024-25 del Milan è stata un disastro, con i rossoneri che non sono riusciti a qualificarsi per le competizioni europee dopo essersi classificati ottavi in Serie A. Si è parlato molto della vittoria in Supercoppa Italiana a gennaio, ma non è stato altro che l'ennesima falsa alba sotto la proprietà americana del club.

Nell'agosto 2022, RedBird ha rilevato un club che aveva appena vinto lo scudetto, ma ha trascorso gli ultimi tre anni a distruggere tutto il buon lavoro fatto da personaggi come l'ex direttore tecnico Paolo Maldini, che aveva costruito una squadra vincente con un budget ridotto.

Stefano Pioli è stato esonerato la scorsa estate per aver chiuso al secondo posto. Il suo sostituto, Paulo Fonseca, è durato solo sei mesi prima di essere licenziato nel modo più irrispettoso immaginabile e sostituito dal connazionale Sergio Conceicao, a sua volta esonerato alla fine della stagione.

Nonostante l'incertezza che continua a aleggiare su San Siro, il Milan aveva ancora la possibilità di concludere la stagione in bellezza vincendo la Coppa Italia a Roma il mese scorso. Invece, è stato sconfitto in finale dal Bologna, un club molto più solido che opera con circa un terzo del monte stipendi dei rossoneri.

Di conseguenza, sono state avanzate richieste di dimissioni per tutti i membri della dirigenza del Milan. "Andatevene tutti!" recitava uno striscione srotolato fuori da San Siro prima dell'ultima partita di campionato. "Liberate il Milan da questa agonia".

VINCITORE: Gli emarginati del Manchester United

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Matheus Cunha è un uomo molto coraggioso. Il brasiliano, destinato al Manchester United, dice di voler realizzare tutto il suo "potenziale" eppure sta per entrare in un club che tutti sembrano voler lasciare.

Basta guardare alla stagione appena trascorsa: Alvaro Carreras è pronto a passare al Real Madrid dopo essere approdato al Benfica dal Manchester United la scorsa estate, mentre Aaron Wan-Bissaka è tornato ad essere uno dei migliori terzini destri della Premier League durante il suo primo anno al West Ham.

Altrove, un Marcus Rashford visibilmente rinato ha rafforzato le sue speranze di lasciare definitivamente Old Trafford grazie al successo ottenuto in prestito all'Aston Villa, e lo stesso ha fatto Jadon Sancho, entrato dalla panchina e autore di un goal nella vittoria del Chelsea nella finale di Conference League.

Naturalmente, gli andalusi non sarebbero nemmeno arrivati in Polonia se non fosse stato per Antony. L'ala è considerato da molti il più grande spreco di denaro nella storia del Manchester United (il che è davvero significativo, vista la politica del club sul mercato negli ultimi dieci anni), ma da quando è arrivato al Siviglia a gennaio ha giocato così bene da essere convocato in Nazionale brasiliana per la prima volta in due anni.

Tuttavia, nessuno degli emarginati dell'Old Trafford ha goduto di una svolta più straordinaria di Scott McTominay, venduto al Napoli poco prima della chiusura del calciomercato estivo per 30 milioni di euro a causa dell'arrivo di Manuel Ugarte dal Paris Saint-Germain per quasi il doppio.

Il centrocampista, molto criticato e "sottovalutato", ha vissuto la migliore stagione della sua carriera sotto la guida di Antonio Conte. Infatti, poche ore dopo la conclusione della stagione più disastrosa del Manchester United dalla retrocessione del 1974, McTominay festeggiava la nomina a MVP della Serie A dopo aver conquistato lo scudetto con goal decisivo allo Stadio Diego Armando Maradona.

PERDENTE: Kylian Mbappe

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La scorsa estate, il Real Madrid ha aggiunto Kylian Mbappé a una squadra che aveva appena vinto sia la Liga che la Champions League. Sulla carta, sembravano inarrestabili. Sul campo, però, hanno dimostrato tutto il contrario, con i Blancos ripetutamente sconfitti dal Barcellona.

Dopo un inizio molto difficile al Santiago Bernabeu, Mbappé si è ripreso e ha concluso la stagione vincendo la Scarpa d'Oro europea. Il Real Madrid, però, ha chiuso a mani vuote (a meno che non si vogliano contare la Supercoppa Europea o la Coppa Intercontinentale.

L'arrivo di Mbappé ha indubbiamente sconvolto l'equilibrio della squadra, anche se questo non spiega del tutto perché sia Vinicius Jr che Jude Bellingham abbiano deluso in modo così preoccupante. Anche gli infortuni sono stati un problema importante, con il Real Madrid costretto a fare a meno di membri chiave della difesa per gran parte della stagione. E, per una volta, Carlo Ancelotti non è riuscito a trovare soluzioni ai problemi causati dalla costosa inattività di Florentino Perez nel mercato di trasferimenti della scorsa stagione.

Chiaramente lo stesso errore non verrà ripetuto, dato che il Real Madrid ha già sostituito Ancelotti con Xabi Alonso e ha ingaggiato Dean Huijsen e Trent Alexander-Arnold per rafforzare la formazione titolare. Nelle prossime settimane sono previsti altri acquisti, il che sarà di grande conforto per Mbappé, che in questo momento si starà chiedendo se abbia fatto la scelta giusta lasciando il PSG per il Real Madrid la scorsa estate!

VINCITORE: Harry Kane

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La maledizione di Harry Kane è stata finalmente spezzata, e bisognerebbe essere davvero molto cinici (o tifosi dell'Arsenal) per non essere felici per lui.

Kane è da tempo uno dei migliori attaccanti al mondo, un giocatore incredibilmente costante che non è mai riuscito a mettere le mani sui trofei che meritava semplicemente perché giocava per due delle squadre più perdenti del calcio: il Tottenham e l'Inghilterra.

Dopo aver preso la difficile decisione di lasciare il club della sua città natale, Kane ha poi avuto la sfortuna di approdare al Bayern Monaco nel momento peggiore possibile, con i bavaresi alle prese con una stagione di grande turbolenza e il Bayer Leverkusen che stava mettendo insieme la migliore stagione della storia del calcio tedesco. A quel punto sembrava davvero che Kane fosse vittima di una maledizione.

Tuttavia, ha continuato a fare ciò che sa fare meglio, ovvero segnare goal, e l'11 maggio Kane ha alzato il titolo della Bundesliga dopo aver segnato 26 reti in sole 31 presenze.

"Vedremo di cosa parlerà la gente adesso!", ha dichiarato l'attaccante al The Times dopo aver messo fine a uno dei periodi più lunghi senza trofei nella storia del calcio all'età di 31 anni.

PERDENTE: Inter

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Non sappiamo ancora se Simone Inzaghi sarà all'Inter nella prossima stagione. Ha molte offerte sul tavolo, tra cui una dall'Arabia Saudita che, secondo quanto riferito, lo renderebbe l'allenatore più pagato al mondo.

Anche se decidesse di restare a San Siro, è chiaro che sabato all'Allianz Arena si è conclusa un'era, con la squadra dell'Inter che è stata completamente annientata dai giovani talenti del PSG in una finale di Champions League incredibilmente sbilanciata.

I nerazzurri meritavano di meglio. Sono stati una delle migliori squadre d'Europa nelle ultime tre stagioni e solo pochi mesi fa erano in corsa per il triplete, prima di essere eliminati dalla Coppa Italia dai rivali cittadini del Milan, regalando il titolo di Serie A al Napoli e subendo poi una sconfitta storica e umiliante a Monaco.

L'Inter in finale ha schierato una squadra con tre giocatori di età superiore ai 36 anni. La rosa ha un disperato bisogno di un rinnovamento e la società dovrà ancora una volta affidarsi al maestro del calciomercato Beppe Marotta per fare magie.

Naturalmente, l'Inter rimane una delle squadre più prestigiose del calcio europeo. Tornerà, ma non con la maggior parte di questi giocatori. E forse nemmeno con Inzaghi.

VINCITORE: Arne Slot

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Succedere a Jurgen Klopp come allenatore del Liverpool sembrava un compito impossibile. Arne Slot, invece, è riuscito a farlo sembrare facile.

Klopp ha fatto la sua parte, ovviamente. Ha fatto cantare Anfield il nome del suo successore nell'ultima giornata della scorsa stagione, lasciando un Liverpool in ottima forma dopo aver supervisionato con successo il rinnovamento del centrocampo l'estate precedente. Klopp ha anche scherzato dicendo che avrebbe reso la vita di Slot un po' più facile non vincendo né la Premier League né la Champions League nella sua ultima stagione alla guida della squadra.

Tuttavia, nessuno pronosticava il titolo ai Reds prima della stagione 2024-25 perché nessuno aveva idea di come i giocatori avrebbero reagito a un nuovo allenatore dopo tanti anni passati a giocare - e vincere - sotto la guida del carismatico Klopp. Richard Hughes & Co. però erano convinti che Slot fosse il sostituto ideale di Klopp, e così è stato.

Nonostante l'arrivo di un solo nuovo giocatore che l'olandese ha utilizzato pochissimo (Federico Chiesa) e nonostante le continue distrazioni causate dai contratti in scadenza di tre giocatori di punta (Virgil van Dijk, Mohamed Salah e Trent Alexander-Arnold), Slot è riuscito a portare il Liverpool al suo secondo titolo di Premier League, con quattro partite di anticipo, grazie a piccole ma significative modifiche tattiche, cambi di posizione cruciali e un rassicurante senso di calma (ha perso la testa solo una volta, e in circostanze piuttosto eccezionali al Goodison Park!).

Per Slot, vincere il campionato sarebbe stato di per sé un risultato straordinario, quindi trasformare la corsa al titolo in una passeggiata è stato semplicemente sbalorditivo.

Questo dovrebbe anche essere motivo di grande preoccupazione per tutti i rivali nazionali e continentali del Liverpool: se questo è ciò che Slot è in grado di fare con un sostegno minimo, immaginate cosa potrebbe fare la prossima stagione con giocatori del calibro di Florian Wirtz, Jeremie Frimpong e Milos Kerkez a sua disposizione...

PERDENTE: Pep Guardiola

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Pep Guardiola può provare a dare tutto il valore possibile alla Community Shield, ma il fatto è che il Manchester City ha concluso la stagione 2024-25 senza trofei, il che costituisce senza dubbio il più grande fallimento della brillante carriera da allenatore del catalano fino ad oggi.

Certo, il City ha subito alcuni infortuni importanti, ma non più della media dell'Arsenal, che ha chiuso davanti in Premier League, o del Real Madrid, che ha dominato i play-off di Champions League. In questo senso, non ci sono davvero scuse per la disastrosa stagione del City.

Dopotutto, i giocatori c'erano ancora. Guardiola stesso ha ammesso di aver trascurato troppo a lungo i giovani talenti del club, soprattutto perché molti dei giocatori più esperti, come Phil Foden, Kyle Walker e Jack Grealish, stavano rendendo molto al di sotto delle aspettative, e la responsabilità è tutta dell'allenatore, che è apparso completamente incapace di invertire la rotta dopo aver trascurato il rinnovamento della rosa la scorsa estate.

Di conseguenza, Guardiola ha implorato i suoi dirigenti di Abu Dhabi di rinforzare la squadra, che hanno risposto spendendo circa 175 milioni di sterline (235 milioni di dollari) in nuovi acquisti durante la finestra di mercato invernale. E cosa hanno ottenuto in cambio? Non molto. Il City è riuscito a conquistare un posto in Champions League nell'ultima giornata di campionato, ma il weekend precedente è stato umiliato dal Crystal Palace nella finale di FA Cup, dopo la quale Guardiola ha minacciato in modo piuttosto bizzarro di lasciare l'Etihad se il club non gli avesse messo a disposizione una rosa più ridotta per la prossima stagione:

"Non voglio lasciare cinque o sei giocatori in panchina", ha detto ai giornalisti. "È impossibile per me dire ai miei giocatori in tribuna che non possono giocare".

VINCITORE: I tifosi che aspettavano da anni

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Forse non è stato proprio l'anno dei perdenti, ma il 2024-25 è stato sicuramente una stagione meravigliosa per i tifosi che hanno sofferto a lungo.

Dopo aver perso l'occasione a causa della pandemia nel 2020, i tifosi del Liverpool hanno finalmente potuto festeggiare il trionfo in campionato ad Anfield per la prima volta dal 1990. I tifosi del Crystal Palace, nel frattempo, hanno vissuto un vero e proprio sogno a Wembley dopo aver visto Oliver Glasner guidare gli Eagles alla prima vittoria importante nella storia del club con una sorprendente vittoria per 1-0 sul Manchester City nella finale della FA Cup.

Due mesi prima, nello stesso stadio, il Newcastle aveva sconfitto il Liverpool nella finale della Carabao Cup. Per i Magpies e i loro magnifici tifosi al seguito, si è trattato del primo trofeo nazionale in settant'anni.

In Germania, lo Stoccarda ha messo fine a un'attesa di 28 anni per la quarta DFB-Pokal battendo per 4-2 l'Arminia Bielefeld, mentre il Bologna ha mandato in delirio un'intera città sollevando la Coppa Italia per la prima volta dal 1974 grazie a una vittoria sofferta per 1-0 sul Milan, sette volte campione d'Europa.

La vittoria più significativa è stata probabilmente quella del Paris Saint-Germain, che ha finalmente messo le mani sulla Champions League, ma una menzione speciale va al Tottenham, un club che era diventato sinonimo di fallimento al punto da dare origine al termine "Spursy" per descrivere la sua abilità nell'inventare nuovi modi per perdere le partite più importanti. Alla fine, però, la fortuna ha sorriso agli Spurs.

E così, nonostante una stagione di Premier League assolutamente disastrosa che li ha visti finire al 17° posto in classifica, la squadra di Ange Postecoglou è riuscita a vincere un trofeo - e a qualificarsi per la Champions League della prossima stagione - dimostrando un coraggio che tradizionalmente non si associa agli Spurs e trionfando per 1-0 a Bilbao.

"Diciassette anni!", ha esclamato Son Heung-min, riferendosi all'ultimo trofeo vinto dal Tottenham nel 2008. "È quello che ho sempre sognato. Oggi è finalmente successo!".