I bianconeri vincono una partita importantissima contro il Pafos in Champions League, tanti i segnali per Spalletti: dall'ingresso di Conceiçao al goal di David. E con la difesa a quattro sembra già un'altra Juventus.
Vittoria doveva essere, vittoria è stata: la Juventus ha battuto il Pafos avvicinandosi all'obiettivo minimo, ovvero la qualificazione ai playoff di Champions League.
Certo la prestazione offerta dai bianconeri non è stata ancora entusiasmante, anzi. Però qualcosa di nuovo si è visto, soprattutto nel secondo tempo quando Spalletti ha capito che era necessario sparigliare le carte.
Dopo l'uscita di Locatelli con l'ingresso di Openda e conseguente cambio di modulo, ad esempio, la Juventus ha iniziato a giocare con maggiore fluidità e rendersi finalmente pericolosa nella metà campo avversaria.
E anche dai singoli alcuni segnali sono arrivati. Ma cosa ha detto quindi la sfida contro il Pafos? E come può cambiare la Juventus?
Spalletti alla vigilia aveva annunciato un po' a sorpresa la titolarità di Edon Zhegrova, schierato alle spalle di David accanto a Yildiz.
L'ex Lille ha tentato qualche spunto dei suoi ma si è spento presto. E soprattutto è apparso ancora in netto ritardo di condizione, come peraltro anticipato dallo stesso Spalletti.
Non è un caso che l'ingresso di Conceiçao all'inizio del secondo tempo abbia acceso la Juventus. Il portoghese con la sua elettricità ad oggi è insostituibile.
Zhegrova, le cui qualità tecniche non sono mai state in discussione, può tornare utile nei finali di gara quando gli avversari sono ormai stanchi ma non è pronto per giocare dall'inizio.
D'altronde ci sarà un motivo se quella contro il Pafos è stata la sua prima gara da titolare dopo un anno esatto.
Un altro segnale positivo per il presente ma soprattutto per il futuro della Juventus è il goal di Jonathan David.
A dire il vero fino a quel momento il canadese era stato tra i peggiori in campo, anche perché nel primo tempo aveva sbagliata una grande occasione per l'1-0 da pochi passi sprecando la perfetta torre di Kelly.
Proprio per questo però il goal del definitivo 2-0 arrivato poco prima del cambio su assist del solito Kenan Yildiz può essere importante.
David, dopo la seconda rete consecutiva in Champions League, è uscito col sorriso mentre Spalletti lo ha accolto in panchina con un caloroso abbraccio.
La sensazione insomma è che il canadese ora possa finalmente trovare continuità, anche perché Openda continua a non convincere.
Come dicevamo sopra la vera svolta di Juventus-Pafos è arrivata intorno all'ora di gioco, quando Spalletti ha richiamato in panchina Locatelli (ammonito e fischiato) per inserire Openda.
Il tecnico ha così ridisegnato la squadra schierando un 4-2-4 in cui McKennie e Cambiaso sono diventati i due terzini, mentre Koopmeiners è tornato a centrocampo.
Un cambio tattico che ha dato subito i suoi frutti, dato che la Juventus ha chiuso la pratica nel giro di sei minuti tra il 67' e il 73'. Ma soprattutto è sembrata più fluida e maggiormente pericolosa ogni volta che ripartiva.
Nel finale poi Spalletti ha cambiato nuovamente l'assetto passando a un 4-2-3-1 che, come ammesso dopo la partita dal tecnico, rappresenta un modulo su cui intende lavorare in chiave futura.
Nell'immediato comunque la Juventus, almeno inizialmente, dovrebbe continuare con la difesa a tre. Ma più per necessità che per convinzione tattica del suo allenatore.
A spiegarne il motivo infatti è stato proprio Luciano Spalletti dopo la partita contro il Pafos, sottolineando le tantissime assenze nel reparto arretrato.
" L'identità? Spero di arrivarci quando avrò un difensore centrale di piede destro, perché si limita troppo la squadra nelle uscite quando metti Kelly a destra che è mancino e Koopmeiners a sinistra. Ci stiamo pensando, ci stiamo lavorando e si spera prima possibile. Però questo 4-2-3-1 è una cosa che anche io voglio andare a sviluppare e a mettere in campo" ha dichiarato Spalletti a 'Sky Sport'.
Un altro motivo per cui il ritorno di Bremer, presente in panchina già contro il Pafos insieme a Rugani, sarà ancora più importante. Il brasiliano infatti è esattamente il giocatore che manca per cambiare vestito alla vecchia Signora. Definitivamente.