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La solidità da sola non può bastare: alla Roma servono i goal degli attaccanti

GOAL

Serviva una vittoria alla Roma per approfittare del passo falso del Napoli a Torino, prendersi la vetta in solitaria in classifica e lanciare un messaggio a tutte le rivali.

Contro l’Inter invece, in quello che è stato un vero e proprio scontro diretto, è arrivata la seconda sconfitta in campionato.

Un risultato abbastanza severo, visto che la squadra di Gasperini nella ripresa si è più volte creata i presupposti per il pareggio, ma si è dovuta fermare davanti all’organizzazione degli avversari, alle parate di Sommer e soprattutto alla scarsa vena dei suoi attaccanti.

Il reparto offensivo resta al momento l’anello debole di una squadra che, viceversa, ha fatto della tenuta difensiva il suo vero e proprio punto di forza.

Alla Roma, per continuare a competere nelle zone altissime di classifica, serviranno i goal di quelli che dovrebbero essere i suoi bomber.

APPENA SETTE GOAL IN CAMPIONATO

La Roma ha sin qui segnato sette goal in campionato e questo vuol dire che sta viaggiando a una media di una sola rete a partita.

Un qualcosa di non propriamente usuale per le squadre di Gasperini e soprattutto un difetto grave da correggere.

I numeri dicono che i giallorossi hanno sin qui marcato undici goal in meno dell’Inter, cinque in meno del Napoli, due in meno rispetto a Milan e Juventus (che hanno giocato una partita in meno) e quattro in meno rispetto all’Atalanta (che ha giocato una partita in meno).

Dovrebbero essere queste le dirette concorrenti per quelle posizioni altissime di classifica che valgono l’accesso alla prossima Champions League — e addirittura allo Scudetto — e tutte stanno trovando la via della rete con maggiore facilità rispetto alla Roma.

UN FRENO PER I GIALLOROSSI

Ovviamente, segnare pochissimo vuol dire inevitabilmente raccogliere meno di quello che si è seminato.

Se la Roma va in svantaggio, rischia di fare più fatica a ribaltare la situazione, e non è un caso che le uniche due sconfitte sin qui subite in campionato — entrambe in casa, contro Torino e Inter — siano state di misura.

Subire pochissime reti (appena tre sin qui nel torneo) potrebbe non bastare per mantenere il ritmo di rivali che, settimana dopo settimana, stanno trovando il giusto passo.

IL ‘FALSO NUEVE’ NON CONVINCE

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Contro l’Inter, Gasperini ha provato a giocarsi di nuovo la carta del ‘falso nueve’.

Una posizione che ha cucito addosso a Paulo Dybala che, nonostante le indiscusse qualità e la nota duttilità, soprattutto nella prima parte di gioco ha faticato anche solo a entrare nel vivo della manovra.

L’argentino è stato servito poco e, quando ha avuto possibilità di agire, si è ritrovato a fare i conti con una retroguardia — come quella nerazzurra — che nella prima frazione ha concesso pochissimo.

Le cose sono andate meglio nella ripresa, quando ha trovato il modo di inserirsi tra le maglie della difesa avversaria con più frequenza, ma fondamentalmente i suoi 74’ di gioco sono stati scanditi da un paio di guizzi.

Quando Dybala deve arretrare per trovare la giusta porzione di campo per incidere, la Roma si trova impossibilitata a fare male.

Ma il vero problema è che si è arrivati a questo tipo di soluzione perché i centravanti non stanno incidendo.

DOVBYK E FERGUSON NON PUNGONO

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Per provare a rimettere sui giusti binari il risultato e la partita, Gasperini ha deciso di giocarsi anche la carta Dovbyk contro l’Inter.

Lo ha fatto al 55’, quando ha sostituito Pellegrini con il centravanti ucraino, ma il tentativo non ha dato gli esiti sperati.

Pochi minuti dopo il suo ingresso in campo, l’ex Girona è riuscito nell’impresa di sprecare un’occasione di testa da posizione estremamente favorevole e a porta di fatto sguarnita.

Un errore che ha avuto del clamoroso e che certamente non sarà d’aiuto per un giocatore che, arrivato la scorsa stagione per diventare uno dei nuovi trascinatori della Roma, in questa primissima fase della nuova annata sta facendo una fatica incredibile.

Non meglio di lui sta giocando Ferguson, altro centravanti dal fisico poderoso che, nel corso dell’estate, aveva profondamente convinto tutti con una serie di buone prestazioni in amichevole.

Contro l’Inter è entrato a una decina di minuti dal triplice fischio finale e, di fatto, ha messo a referto solo un tiro da fuori area finito ampiamente a lato.

I due, insieme, hanno segnato un solo goal in campionato: quello di Dovbyk contro il Verona. Troppo poco per una squadra che vuole puntare in alto.