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L'allenatore del Lens ricorda il primo incontro con De Zerbi: "Poco in sintonia, forse non sapeva nemmeno il mio nome"

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La sfida tra Lens e Marsiglia, in programma sabato sera al Bollaert, si preannuncia elettrizzante. E non solo sul campo. 

A due giorni dal calcio d'inizio, l'allenatore dei padroni di casa Pierre Sage ha sorpreso tutti parlando del suo rapporto con Roberto De Zerbi. In un'intervista concessa a Média Carré, Sage ha confessato una certa "delusione" ricordando il primo incontro con il collega italiano, avvenuto nella scorsa stagione.

Una confessione inaspettata, che aggiunge una dimensione personale a un duello tra due tecnici dalle filosofie tanto affermate quanto opposte.

UN'AMMIRAZIONE DIVENUTA DISTANZA

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Prima di incrociare la strada di De Zerbi, Sage era un suo ammiratore: "Ero andato a vedere una partita tra la Roma e il Sassuolo per osservare il suo lavoro", ha raccontato. Solo che "quando ci siamo affrontati, mi sono ritrovato meno in sintonia con ciò che trasmetteva nel rapporto con l'altro allenatore". 

Dietro questa frase misurata, una constatazione: l'italiano, che ammirava per le sue idee, lo ha lasciato insoddisfatto dal punto di vista umano. "Forse non sapeva nemmeno il nome dell'allenatore avversario", ha aggiunto con una punta di ironia, prima di concludere, filosoficamente: "Non importa, il giorno dopo era un altro giorno".

A CACCIA DELLA RIVINCITA

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Questa frecciatina non è affatto casuale. Sage, sconfitto per 3-2 dal Marsiglia nella scorsa stagione, è determinato a prendersi la rivincita e a infliggere un duro colpo alla squadra di De Zerbi, attuale capolista della Ligue 1. 

Anche l'ex allenatore del Sassuolo, però, vuole cancellare l'affronto della sconfitta rimediata in casa contro il Lens scaturita a marzo. E ciò alimenta una rivalità nascente tra due allenatori che si rispettano senza somigliarsi. 

Lo stesso Sage, peraltro, non ha cercato di minimizzare la posta in gioco: "Non ci posizioneremo mai come vittime o outsider", ha ricordato questa settimana, mostrando l'ambizione di un club che vuole guardare i migliori negli occhi.

UNA BATTAGLIA DI IDEE ED EGO

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Al di là delle parole, la gara tra il Lens e il Marsiglia mette a confronto due visioni del calcio: quella verticale e intensa di Sage contro quella metodica e strutturata di De Zerbi. Due scuole che oggi rendono la Ligue 1 un affascinante laboratorio tattico. Ma dietro al gioco si nasconde anche una guerra di ego: quella di un allenatore francese in ascesa che vuole dimostrare di poter competere con uno dei tecnici più ammirati d'Europa.

IL MOMENTO DELLA VERITÀ

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In un ambiente surriscaldato, il Lens avrà l'occasione di conquistare la sesta vittoria consecutiva e superare l'OM in classifica. De Zerbi, dal canto suo, cercherà di placare le acque dopo la sconfitta rimediata in casa dello Sporting nel girone di Champions League. 

Tra la schiettezza di Sage e la maestria italiana di De Zerbi, la serata si preannuncia tesa, intensa e simbolica: quella in cui due idee di calcio e due caratteri si misureranno finalmente alla pari.