Vincere, festeggiare e salutare. Questo è stato spesso il percorso di Antonio Conte durante la sua carriera da allenatore.
Una storia che la scorsa estate sembrava destinata a ripetersi anche col Napoli prima che Aurelio De Laurentiis lo convincesse a restare con un mercato faraonico.
La nuova annata però non è iniziata nel migliore dei modi in termini di risultati, ma anche di feeling. Qualcosa tra Conte e l'ambiente sembra essersi rotto.
Non una novità, come dicevamo, per il tecnico salentino che già in passato ha spesso lasciato al termine della seconda stagione. O anche qualche mese prima.
La storia di Antonio Conte al Chelsea, ad esempio, si era chiusa proprio al termine della sua seconda stagione in panchina.
Il tecnico al primo anno vince subito la Premier League con due turni d'anticipo diventando il quarto allenatore italiano a riuscirci dopo Ancelotti, Mancini e Ranieri.
La stagione successiva però sarà molto difficile, sia in campo che fuori. Le tensioni non mancano anche perché i risultati non sono all'altezza delle aspettative.
Il Chelsea viene eliminato in Champions League già agli ottavi di finale e soprattutto chiude addirittura quinto in Premier, dunque fuori dalla zona Champions.
La vittoria della FA Cup, ottenuta battendo il Manchester United, non basta: Conte viene esonerato il 13 luglio 2018 e intraprenderà una lunga battaglia legale col Chelsea.
Antonio Conte arriva sulla panchina dell'Inter nell'estate 2019 per volontà dell'allora presidente Zhang e di Beppe Marotta, con cui aveva già lavorato insieme e vinto alla Juventus.
L'avventura in nerazzurro inizia benissimo con sei vittorie consecutive in campionato. Un filotto che da quelle parti non si vedeva dai tempi di Helenio Herrrera.
Non basterà per vincere lo Scudetto che al termine di una stagione lunghissima causa pandemia va ancora alla Juventus. L'Inter, eliminata subito in Champions, raggiunge la finale di Europa League dove viene sconfitta dal Siviglia.
Conte decide comunque di onorare il contratto e restare un'altra stagione all'Inter. Porta i nerazzurri a laurearsi campioni d'Italia con ben quattro giornate d'anticipo ma nonostante il trionfo, dopo varie frizioni con la società, il tecnico saluta risolvendo consensualmente il rapporto. Al suo posto arriverà Simone Inzaghi.
Conte subentra sulla panchina del Tottenham a stagione in corso, nel novembre 2021. E diventa subito il primo allenatore degli Spurs a restare imbattuto nelle prime sette partite.
La stagione vede il Tottenham chiudere al quarto posto, piazzamento che gli vale la partecipazione alla successiva edizione della Champions League.
Tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023 però Conte deve fare fronte ad alcuni problemi di carattere personale: prima la morte del suo preparatore atletico e grande amico Ventrone, poi un'operazione alla cistifellea che lo costringe a lasciare la panchina per qualche tempo al vice Stellini.
Il rendimento sportivo del Tottenham, intanto, è sempre meno soddisfacente finché nel marzo 2023 non arriva la risoluzione consensuale del contratto.
Al momento non ci sono segnali di un'imminente rottura tra Antonio Conte ed il Napoli. Ma di certo gli ultimi risultati hanno toccato qualche nervo scoperto.
Come detto in estate le parti sembravano ad un passo dal separarsi con le voci che volevano Conte molto tentato dal ritorno sulla panchina della Juventus.
Alla fine però, dopo una serie di incontri col presidente De Laurentiis, il tecnico ha deciso di onorare il contratto e restare alla guida dei campioni d'Italia.
"Ogni fine stagione ci sono sempre dei confronti tra allenatore e club, per valutare l’annata e per capire se ci sarà la stessa visione per il futuro, la stessa visione per conseguire vittorie. La visione è la stessa, si continua perché siamo persone serie. Ci siamo parlati, abbiamo valutato la stagione, le cose positive e negative. Aver festeggiato uno Scudetto è stato bello e incredibile. C’è voglia di continuare a costruire basi solide per il Napoli, nella stessa direzione per rendere orgogliosi i napoletani“ aveva dichiarato Conte.
De Laurentiis gli ha poi regalato ben nove acquisti, tra cui la stella Kevin De Bruyne, arrivato a parametro zero dal Manchester City. Un colpo che sembrava in grado di rendere il Napoli competitivo anche in Champions League. Ecco perché la pesantissima sconfitta contro il PSV è stata così indigesta.
A meno di clamorose sorprese, comunque, Conte onorerà il contratto che lo lega ancora al Napoli fino al 30 giugno 2027.