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Luis Alberto ricorda il derby di Roma: "Attesa pazzesca, i tifosi della Lazio sono unici. La società ha sbagliato, farò l'allenatore. Mercato? Sarei arrabbiato"

GOAL

Dal Qatar ricordi di derby di Roma. Luis Alberto oggi milita nell’Al Duhail ma il suo legame infinito con la Lazio non è mai scemato.

Lo spagnolo ha racconto l’emozione del derby, i rapporti con i suoi ex compagni e allenatori e le difficoltà con la dirigenza biancoceleste in una lunga intervista rilasciata a Il Messaggero

Il centrocampista ha ricordato vittorie e goal nelle stracittadine, ha parlato del suo rapporto con Simone Inzaghi e Maurizio Sarri, delle tensioni con la società, fino ad arrivare alla sua vita in Medio Oriente e ai piani futuri. Domenica sarà davanti alla tv a seguire la sfida tra Lazio e Roma, con la speranza di un goal di Cataldi.

IL DERBY E I TIFOSI DELLA LAZIO

Il derby? L’attesa è pazzesca, i tifosi in quella settimana cambiano faccia, sbagliano anche a lavoro talmente sono distratti", ha detto Luis Alberto. 

L’ex numero 10 ha sottolineato che “la curva ci mette un impegno incredibile per quelle meravigliose scenografie" e ha aggiunto: "Il tifoso laziale è diverso dagli altri: la fede per la Lazio viene prima di tutto". 

Tra i suoi ricordi più forti, "la doppietta nel 3-0 del 15 gennaio 2021, peccato solo per lo stadio vuoto causa Covid", e il primo goal con Sarri nel 3-2 con le reti di Milinkovic, Pedro e Felipe Anderson. 

Sul celebre "Se hanno sentido enc...", ha detto: "Ero contento non per la vittoria in sé, ma per come andò. Loro avevano parlato tanto prima e alla fine erano tutti impazziti. Rimarrà nella storia per sempre”.

L’ARRIVO ALLA LAZIO E LA FIDUCIA DI TARE E INZAGHI

Luis Alberto ha ricordato i momenti iniziali in biancoceleste, 


“Alla fine del 2016/17 volevo trovare un’altra possibilità visto che giocavo poco, ma sia Igli che Inzaghi mi dissero che dovevo rimanere perché sarei stato importante. Alla fine è andato tutto secondo i piani”.

Il primo momento chiave arrivò con la Supercoppa vinta contro la Juventus: 

"Quella gara ha cambiato la mia storia. Lì giocai trequartista, quella dopo con la Spal da regista perché non c’era Leiva. Mi stavo allenando bene da diversi mesi, poi il mister mi ha dato fiducia. Il resto lo conosciamo".

LA FOTO CON MILINKOVIC, INZAGHI E SARRI

Luis Alberto ha riabbracciato in Medio Oriente Milinkovic-Savic: "Non ci vedevamo da tanto. Con Sergej siamo molto amici. Abbiamo parlato della famiglia e di come si sente in Arabia. È felice, ma quest’anno gli scade il contratto. Può ancora giocare dove vuole". 

Ritrovato anche Simone Inzaghi:

“Per me è come un padre, una persona fantastica. Così come Ripert, Cecchi e gli altri dello staff. Abbiamo vissuto un periodo bellissimo alla Lazio”. 

Su Sarri, ha ammesso: 

"È stato un rapporto odi et amo, perché abbiamo un carattere simile, ma come in tutte le relazioni sane abbiamo preso la strada giusta". 

Ha ricordato un episodio decisivo durante la pausa del Mondiale 2022: 

"Volevo andare via perché non trovavo continuità, ma Sarri mi disse: “Tu non vai da nessuna parte. Per come ti stai allenando la formazione sarà Luis Alberto più altri dieci”. E così fu".

DIRIGENZA LAZIO E MERCATO

Parlando della situazione societaria, l’ex biancoceleste ha detto: 

"Ha sbagliato tante cose. I tre momenti cruciali sono stati l’addio di Inzaghi, quello di Tare e infine quello di Sarri. Lì si era capito che non si sarebbe andati da nessuna parte. In più quando subentra gente che non ci capisce tanto di calcio diventa difficile e ora lo sarà ancora di più". 

Secondo Luis Alberto, "o rinnovano tutto o sarà dura". Ha aggiunto: "Menomale che c’è un allenatore che dice quello che pensa e capisce di calcio, almeno lui. Ma se il resto delle persone non lo seguono…"

Sulle difficoltà di mercato: 

"La Lazio è stata l’unica squadra della Serie A a non poter fare acquisti. Per un nuovo allenatore è difficile, io sarei arrabbiato, ma tanto sia per il tecnico che i tifosi sarebbe una guerra persa. Si può solo attendere gennaio".

I RINNOVI E I COMPAGNI

Sul tema dei rinnovi, ha ricordato la sua esperienza personale: "Io quando mi stancavo delle parole non mantenute, non mi presentavo. La gente diceva che era solo per i soldi, ma il tifoso che mi conosce davvero sa che era una questione di rispetto. Non si cambiano gli accordi di giorno in giorno, i giocatori a lungo andare si stufano. Ma queste cose lì non cambieranno mai". 

Ha detto di sentire ancora Patric, Gila, Pedro e Zaccagni, mentre con Cataldi si è rivisto a Roma insieme ai magazzinieri e ai team manager

"Roma è la mia seconda casa e chissà se un giorno non diventerà la prima", ha dichiarato ridendo.

PRESENTE E FUTURO

Riguardo alla vita in Qatar, ha spiegato: 

"Non me l’aspettavo così bene. La mia famiglia è felicissima e quando le pressioni scendono si sta meglio. Purtroppo riesco a giocare meno a golf perché fa troppo caldo. È un’eterna estate". 

Per il futuro ha le idee chiare: 

"Mi piacerebbe allenare, ma per ora voglio giocare almeno altri 3 o 4 anni se il corpo mi assiste. I modelli? Fabregas, Xabi Alonso e Guardiola. In più ho avuto la fortuna di essere allenato da Inzaghi e Sarri. Mi piace il 4-3-3 e il 4-2-3-1, e con me il 10 giocherà sempre".

IL DERBY LAZIO-ROMA

Guardando alla sfida imminente, Luis Alberto ha dichiarato: 

"Con la Roma di Gasperini sarà un match di attesa, quasi pauroso. Nei derby cambia tutto, non si guarda la classifica. È come se fossero due gare secche durante l’anno". 

Infine, sui possibili protagonisti: "Pedrito, sono le sue gare. Ma se devo pregare per qualcuno affinché segni, allora dico Cataldi. Sarebbe davvero bello".