Al Chelsea, a mercato estivo chiuso, fanno discutere i casi legati ad Axel Disasi e Raheem Sterling.
Il difensore e l'esterno offensivo, che non sono riusciti a trovare una squadra dove trasferirsi per garantirsi spazio e visibilità, adesso si ritrovano fuori rosa ed esclusi dal progetto targato Enzo Maresca.
L'allenatore di Pontecagnano - alla vigilia del big match di sabato sul campo del Manchester United - ha sminuito la duplice dinamica interna, che vede i calciatori in questione allenarsi lontani dal gruppo e ad orari differenti.
Uno scenario scomodo su cui è intervenuta anche l'Associazione Calciatori inglese (la Professional Football Association, nota con l'acronimo PFA), che ha voluto accertarsi che Disasi e Sterling godessero comunque di un trattamento adeguato nonostante fossero ai margini dei Blues.
Maresca in conferenza stampa ha commentato lo status da 'separati in casa', affidandosi ad un paragone eloquente quanto intimo.
"Mio padre ha 75 anni ed è stato pescatore per 50, lavorando 2 due del mattino alle 10 tutti i giorni. Questo è duro: non essere un giocatore. Sono stato nella situazione di Sterling e Disasi da calciatore e so bene che non è piacevole".
"Non è solo il Chelsea: Italia, Spagna, Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Brasile, succede in tutti i club del mondo. Quando, per varie ragioni, il giocatore e la società non trovano un accordo, si mette l’atleta nelle condizioni di allenarsi, ma se non fai parte della squadra, non fai parte della squadra".
"Se sei un giocatore significa che vuoi allenarti e giocare una partita, poi per ragioni diverse la situazione è questa. So che il club sta dando loro l'opportunità di lavorare nel modo giusto, questo è tutto quello che posso dire".