E sia. Nel frattempo lui non si risparmia mai, ancora con più continuità e impegno rispetto all’anno scorso. C’è anche la riconoscenza verso il Como, che gli ha spalancato per la prima volta le porte della nazionale maggiore, in cui ha debuttato nell’ottobre 2024, entrando e fornendo un assist al guru Messi. A proposito di segnature, non c’è gol del Como senza Nico: dei nove segnati dai biancoblù in campionato, otto sono passati dai suoi piedi, direttamente o con un passaggio vincente. Contro la Juve è arrivato il secondo double dopo quello all’esordio contro la Lazio, sempre al Sinigaglia. Uno stadio che lo ama e lo coccola; sarà difficile che si ripeta in un contesto imparagonabile come il Bernabeu. Ieri altri due arcobaleni mancini, da destra a sinistra. Nel primo tempo, a tagliare tutta l’area e recapitare la palla sui piedi di Kempf per l’1-0; nella ripresa, mettendosi in proprio in contropiede, dribbling su Cambiaso e tiro a giro nell’angolino basso. Dopo le perle contro la Juve Paz è il giocatore che ha partecipato a più reti in questa Serie A e uno dei tre dei top cinque campionati europei in corso con almeno quattro gol e almeno quattro assist insieme a Vinicius e Luis Díaz (entrambi 5 gol e 4 assist) e tra questi è il più giovane.
Qui e ora. il futuro è adesso. Godiamocelo finché c’è. Nico Paz a giugno tornerà da dove è arrivato, al Real Madrid in cui è cresciuto e che riempie ancora la porzione più grande del suo cuore. Il club che lo ha scoperto nel lontano 2016 quando a undici anni brillava nel Tenerife, e che lo ha fortissimamente voluto, strappandolo dalle grinfie rivali dell’Atletico che lo aveva adocchiato per primo. Soddisfazione ancora maggiore vincere un derby di mercato. Quando il fantasista argentino è arrivato al Como, l’estate 2024, il contratto parlava chiaro. Tre finestre estive di recompra a favore dei Blancos, giugno 2025, 2026, 2027. In più, il 50 per cento a favore del Real sull’eventuale futura rivendita e la possibilità di pareggiare le offerte di un altro club. La prima opzione di riacquisto è svanita nonostante l’anno scorso Nico avesse già dimostrato tutta la sua classe. La prossima con tutta probabilità se lo porterà via da quel lago che ama tanto come ha sempre detto, mai negando però che il Madrid "è il club che mi ha dato tutto. Quello che mi ha dato l’opportunità di crescere, dove ho debuttato da professionista e dove ho trascorso metà della mia vita. Ci sono molto affezionato".
Ma a sorprendere, anche per la sua giovane età, è l’atteggiamento, la voglia di dare tutto e sacrificarsi per la squadra. Lo spot è nel recupero del match di ieri, con il risultato in cassaforte e lui che va a fare pressing alto e isolato su Thuram. Fabregas lo ha sottolineato, quasi come un papà che, dopo avere cresciuto un figlio, è sereno nel vederlo andare via di casa e vivere la sua vita: "Nico è un campione – ha detto il tecnico del Como nel post partita di ieri -, sono molto tranquillo per lui e per il suo futuro. Può arrivare dove vuole se continua con questa umiltà e fame. Il talento e la fisicità non mancano di certo".