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Quando Marcelino stava per diventare l'allenatore dell'Inter: ora sfiderà la Juventus col suo Villarreal

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Altri tempi, altri vertici, altre idee.

Il presente regala un incrocio che sarebbe potuto andare in scena anni fa: quello tra Marcelino Garcia Toral e la Juventus.

Il calendario della nuova Champions offre la sfida tra il Villarreal e i bianconeri, ma l'allenatore del Sottomarino Giallo il guanto di sfida alla Signora stava per lanciarlo nel 2016.

C'entra l'Inter, c'entra l'esonero di Frank De Boer, c'entra Suning: eventi che guardandoli oggi sembrano lontani ere, col tecnico spagnolo nerazzurro mancato nell'ambito di ciò che è passato alla storia come il 'casting' per la panchina.

MARCELINO PER SOSTITUIRE DE BOER

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Parliamo di novembre 2016, ossia quasi 9 anni fa. Marcelino, reduce dalla scalata con colei che è la sua attuale squadra (dove è tornato nel 2023 azzerando le precedenti dimissioni burrascose dovute a liti con società e calciatori, tra cui l'ex milanista Mateo Musacchio), gode della stima del gruppo asiatico proprietario dell'Inter.

C'è da rimpiazzare De Boer, chiudere una parentesi a dir poco disastrosa e ripartire in fretta. E allora all-in sull'asturiano classe '65, ritenuto l'uomo in grado di ridare entusiasmo e progettualità ad un gruppo - dentro e fuori dal campo - col morale sotto i tacchi per i risultati flop collezionati.

IL 'CASTING' CON PIOLI E ZOLA

Telefoni che scottano, negoziazioni nel vivo, incontro a Milano. Marcelino arriva in città per stringere la mano a Suning e alla dirigenza nerazzurra: le parti si piacciono, gettano le basi per un futuro insieme, pianificano il da farsi. Ma... c'è un ma.

Le condizioni poste dall'allenatore e dal suo entourage rompono l'incantesimo, portando l'Inter a virare verso altri lidi: la richiesta di un triennale da 3,5 milioni a stagione non accoglie i favori del club, all'interno del quale nel frattempo la 'fazione' italiana - Ausilio e Gardini insieme ad Javier Zanetti, allora vicepresidente - spinge per Stefano Pioli.

Suning (nelle persone del proprietario Zhang Jindong, del figlio Steven Zhang e degli uomini di fiducia Ren Jun e Yang Yangsu) su Marcelino, i dirigenti nostrani decisi a consegnare la panchina all'emiliano. Nel mezzo la scommessa Gianfranco Zola, durata però il tempo di far sapere a Magic Box che la decisione - col benestare di Erick Thohir - era ricaduta su Pioli.

"Abbiamo visto tre persone, tutte insieme. Fa un po' ridere perché spesso c'è del cinema intorno all'Inter", ammise Piero Ausilio in merito al 'casting'.

IL COMUNICATO DELL'INTER

"F.C. Internazionale comunica che nelle prossime 48 ore verrà annunciato il nome del nuovo tecnico del Club - spiegò la società in un weekend di caos e incertezze - In questi giorni si sono succeduti diversi incontri che sono la prassi quando un club ha il dovere di trovare una guida sicura e certa per il futuro della squadra". 

Il nome, alla fine, corrispose a quello di Pioli.

PIOLI ALL'INTER: NIENTE MARCELINO

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L'attuale allenatore della Fiorentina a novembre 2016 sostituì così De Boer, con tanti saluti a Marcelino: l'iberico rimase a spasso per qualche mese, firmando poi col Valencia (riportato in Champions al primo colpo) a maggio 2017.

Proprio in quei giorni l'Inter esonerò anche Pioli, reo di aver fallito l'approdo in Champions al culmine di una rincorsa ricca di alti e bassi sfociata in 2 punti in 7 partite: al suo posto, per disputare le ultime 3 giornate di un campionato da incubo, si optò per Stefano Vecchi traghettatore.

VILLARREAL E RITORNO

Nei 7 anni in cui Marcelino e il Villarreal si sono lasciati, oltre all'esperienza valenciana, l'ex oggetto dei desideri dell'Inter ha guidato anche Athletic Bilbao e Marsiglia. A novembre 2023 il dietrofront, con la reunion amarilla che mercoledì gli farà affrontare la Juve in Champions.

Chissà se al fischio d'inizio, nella mente dell'asturiano, riaffiorerà il ricordo di quel 'casting' con bocciatura.