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Finn del mondo: Lorenzo e l'onda azzurra dei giovani che fanno sognare l'Italia

Gazzetta

“Su una zattera sei libero alla grande, ti senti felice e stai in pace”, spiegava il ragazzino Huckleberry Finn, strepitoso personaggio di Mark Twain, in fuga sul Mississippi. Ma va bene anche una bici, se pianti lì tutti e te ne vai. Lorenzo Mark Finn lo ha fatto ieri a 32 km dal traguardo, in Ruanda. Gli è rimasto incollato solo lo svizzero Huber, come il poliziotto di Aldo, Giovanni e Giacomo. A 6 km ha mollato anche lui ed è arrivato a braccia alzate, facendo la V con le dita, libero, felice e campione del mondo Under 23. A 18 anni, 5 sotto età, il più giovane in corsa, un anno dopo il Mondiale Juniores.

Abbiamo in casa il nuovo Pogacar? Dopo il nuovo Federer, Jannik Sinner, già re del mondo. Quest’estate magica, che si prolunga tra le castagne, ci ha tirati per la giacca, noi distratti dalla perenne attesa del nuovo Baggio, e ci ha costretti a considerare l’onda azzurra che sta salendo dalle altre discipline, una schiera di ragazzi che avanzano come in un quadro di Pellizza da Volpedo verso un futuro luminoso: Kelly Doualla (15), Mattia Furlani (20) e le stelline dell’atletica; Sara Curtis (19), Alessandra Mao (14) e quelle del nuoto; la mondiale Sofia Raffaeli (21) e le Farfalle; le giovanili maschili e femminili di pallavolo e basket, plurimedagliate; Kimi Antonelli (19) in tuta Mercedes… Molti sono nuovi italiani, cittadini del mondo, come il cestista Dame Sarr (19) che gioca a Duke. Finn, figlio di ingegneri, papà inglese, mamma genovese, ieri si raccontava con sicurezza nella lingua paterna. Faccia da bambino, testa da uomo. Ragazzi istruiti, evoluti. Andranno lontano. E noi con loro.